Trytus ha scritto:La caldaia ha il suo funzionamento costante anche quando deve erogare acqua per i normali radiatori tra cui, quelli di ghisa, sono quelli che necessitano di più tempo per scaldarsi (e anche per raffeddarsi).
2) se si collega la caldaia ad un termostato ne si limita il funzionamento al raggiungimento della temperatura ideale.
i radiatori in ghisa sono un passato da dimenticare, necessitano di più tempo per scaldarsi, lavorano ad alte temperature (60-70-80 gradi) quindi non ci sono pro in confronto ad un impianto a pavimento
per il termostato tecnicamente è vero, cioè mettendo un termostato si limita il funzionamento ideale dell'impianto, ma un impianto (sopratutto a pavimento) dimensionato bene e con temperature corrette sfiorerà i 20° (ipotetici gradi perchè il benessere termico si ottiene a 19°

), non li toccherà e non li supererà di certo
in Italia (come al solito) sta diventanto "obbligatorio" avere il riscaldamento a pavimento e quindi si trovano idraulici o comunque ditte di impiantistica che non ne hanno mai fatto uno (ne tanto meno corsi per imparare a farli) e quindi fanno cose a casaccio senza capirne il reale funzionamento, per esempio il 90% degli impianti a pavimento gira sui 42-45°, bene, un impianto sempre acceso su una casa moderna (da classe C in su) gli bastano (massimo) 37° per avere i 19 in casa (con un impianto a pavimento a passo 10, non 20 come avviene di solito)...insomma ne abbiamo da imparare su queste cose
