Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#31
elise ha scritto:beh, dire che uno vale l'altro è superficiale... ma sicuramente ad oggi il consumo e l'efficienza non dovrebbero essere i parametri sui quali basarsi per l'acquisto.
c'è l'estetica (sulla quale i gusti personali sono sovrani) e la praticità d'installazione e d'uso.
Ecco, sulla praticità i piani non sono tutti uguali, ma per quelli "nuovi" vorrei aspettare prima di dire che sono migliori o uguali agli altri... le dimostrazioni (alle quali ho partecipato) non sono significative mentre le esperienze dirette degli utenti si.
Comunque mi procurerò un direct flame e vedrò di fare delle prove "operative" nei prossimi mesi.
Quindi sì, diciamo che mi occupo di elettrodomestici per professione (anche se non li progetto e non li vendo).
Ok, intendevo "uno vale l'altro" dal solo pdv dell'efficienza così come dall'ultima domanda di kiwina, quella che avevo quotata.
Per le altre considerazioni, potrebbero servire anche le testimonianze riportate da Coolors, quantunque siano mediate dai distributori e non direttamente reperite presso gli utilizzatori, se ho ben compreso.

(scrivi anche articoli, giusto? :wink: E se non lo fai, è una cosa che ti riuscirebbe!)

Grazie!

Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#32
elise ha scritto:beh, dire che uno vale l'altro è superficiale... ma sicuramente ad oggi il consumo e l'efficienza non dovrebbero essere i parametri sui quali basarsi per l'acquisto.
c'è l'estetica (sulla quale i gusti personali sono sovrani) e la praticità d'installazione e d'uso.
Ecco, sulla praticità i piani non sono tutti uguali, ma per quelli "nuovi" vorrei aspettare prima di dire che sono migliori o uguali agli altri... le dimostrazioni (alle quali ho partecipato) non sono significative mentre le esperienze dirette degli utenti si.
Comunque mi procurerò un direct flame e vedrò di fare delle prove "operative" nei prossimi mesi.
Quindi sì, diciamo che mi occupo di elettrodomestici per professione (anche se non li progetto e non li vendo).
Grazie mille, ho trovato le tue spiegazioni davvero chiare e interessanti!

Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#33
myfriend ha scritto:Per le altre considerazioni, potrebbero servire anche le testimonianze riportate da Coolors, quantunque siano mediate dai distributori e non direttamente reperite presso gli utilizzatori, se ho ben compreso.

Scusa My ma è dall'inizio della discussione che scrivo di feed-back dei distributori dando per scontato che si conosca il funzionamento della filiera che porta il pc al privato, montato in casa. Dalla tua frase ho capito che è necessaria una spiegazione.

La mano operativa dei produttori sul territorio (di solito macro per cui a blocchi di province o per regioni intere) è gestita dal distributore autorizzato del marchio detto anche concessionario.

L'ipotetico "concessionario Hotpoint" è una struttura dotata di agenti (da un minimo di 3/4 a un massimo anche di 12/15 agenti per i distributori piu' grossi) e di show rom interno che fanno dal collettore distributivo e formativo sui rivenditori di cucine e negozi di eldom specialisti dell'incasso della propria zona.

Gli agenti di questi concessionari visitano spesso la fabbrica del produttore, fanno formazione presso di essa, organizzano nel proprio show rom formazione ai rivenditori facendo partecipare i tecnici dei produttori e da alcuni anni facendo dimostrazioni vere e proprie di funzionamento dei prodotti, visitano i vari rivenditori rispondendo alle varie domande legate al prodotto che distribuiscono.

Gli stessi agenti visitano quotidianamente i rivenditori presso i punti vendita e vengono sensibilizzati dagli stessi (nel 99% dei casi) su eventuali malfunzionamenti/difettosità dei prodotti proprio perchè il privato ha come punto di riferimento il rivenditore che, giustamente, chiede riscontro all'agente del concessionario.

Il concessionario spesso interviene direttamente sensibilizzando l'assistenza tecnica e comunque, credetemi, è l'unico collettore vero fra produttore, mercato e assistenza.

Se un prodotto non và il concessionario lo sà, se l'assistenza tecnica di una tal provincia non và il concessionario lo sà e spesso interviene segnalandolo al produttore, se un prodotto và ma non come dovrebbe perchè si è data al mercato un'idea di esso sovrastimata il concessionario lo sà perche i rivenditori lo segnalano.

Tutto quello che ho scritto lo so perchè l'ho vissuto, per 3 anni ho fatto il responsabile acquisti di un gruppo d'acquisto che univa 8 distributori e venivo quotidianamente informato dei prodotti che avevano problemi proprio perchè i distributori mi chiedevano di trovare il prezzo su "alternative" di prodotto che loro stessi consigliavano per evitare di perder il cliente (il rivenditore) vendendogli un prodotto che nascondeva anomalie produttive.

Oggi quei distributori sono miei clienti (insieme ad altri) e spesso quando vado dagli agenti a spiegare le mie novità di prodotto mi ritrovo a dividere la giornata con qualche altro produttore che fà lo stesso. Allo stesso modo, quando vado a visitare gli uffici acquisti degli stessi concessionari, proprio per il mio passato lavorativo si discute di prodotti e di problemi legati agli stessi.

Io non discuto la competenza teorica di Elise ma ritengo che vuoi perchè sugli stessi prodotti ci sono continue migliorie produttive che il teorico non può sapere visto che l'analisi di quel prodotto lui l'ha fatta in un definito "momento storico produttivo" e non su tutto il ciclo di vita, vuoi perchè dal dire al fare a volte c'è di mezzo il mare, la vera carta di tornasole che identifica se un prodotto c'è o non c'è, se và o non và, ce l'ha solo chi ha (scusate l'immagine) il ditino infilato quotidianamente nel didietro del mercato di quel prodotto.

Spero di esser stato sufficientemente esaustivo, adesso.
Frigoriferi, CAPPE, schienali cucina, pannelli d'arredo, ante, TUTTO DECORATO E/O VERNICIATO anche PERSONALIZZATO!
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Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#34
Scusa, Coolors...
dall'alto della tua esperienza, non ti è mai capitato che, per un certo tipo di prodotto, "caldamente raccomandato" dal produttore (specie se il produttore conta per oltre la metà del fatturato e magari spinge il sell-in con viaggi a Cuba, Santo Domingo o Pattaya), distributori, agenti, procacciatori, dimostratori, formatori e compagnia danzante si uniformano al diktat markettaro spergiurando sulle qualità del prodotto stesso prima ancora di avere un feedback significativo dal mercato?
Certo, il tempo è galantuomo e si tratta di situazioni temporanee, perchè il distributore ha comunque una reputazione da difendere (chi più chi meno :P ), quindi se il prodotto non vale e da problemi la sistuazione diventa presto insostenibile (per presto intendo un anno o due) e viene "declassato".
un paio di esempi:
chi si ricorda le prime asciugabiancheria domestiche da parte di un noto produttore?
e i piani a gas con la fiamma sotto la vetroceramica chi li ricorda?




"Oste, com'è il vino?" :wink:
You can tell the ideals of a nation by its advertisements

Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#35
elise ha scritto:"Oste, com'è il vino?" :wink:

Utente Elise, con questa domanda si comprende che spesso alle grandi capacità tecniche (che innegabilmente possiedi) non seguono uguali conoscenze commerciali.

So che per il lavoro che svolgo posso sembrare un pirla che imbratta prodotti e difficilmente racconto del mio passato lavorativo ma ti posso garantire che faccio quello che faccio solo ed esclusivamente per un approccio un pò alternativo e direi filosofico al "lavoro".

Ho smesso di farmi seguire dalle agenzie investigative dell'Hotpoint Ariston quando recuperavo decine di migliaia di pezzi Ariston/Whirlpool/Rex mercato incasso sul mercato parallelo creando non pochi problemi di distribuzione ai produttori in questione e ho deciso di non rivestire ruoli di un certo livello per scelte personali che mettevano e mettono in secondo piano l'aspetto economico (leggesi remunerativo) a favore del piacere del creare e del fare.

Torno alla domanda che hai posto che denota molta confusione, mi spiego.

Una cosa è la risposta del distributore al rivenditore quando viene posta una domanda sulla qualità dei prodotti venduti (la domanda dell'oste) e una cosa diametralmente opposta è quello che il distributore (per voce dell'ufficio acquisti) chiede al produttore in termini di reali performance dei prodotti e ancor di piu' quanto sigillato e chiuso all'interno degli uffici direzionali (leggesi titolare, uff acquisti e direzione vendite) rimane in ordine alle rogne create da taluni prodotti sia legati a mera difettosità che a un'immagine che il mercato ha dato che nei fatti i rivenditori segnalano come non vera.

Ecco, la tua domanda nasce forse dal fatto che non sai che anni di rapporti di vario tipo con i miei distributori (e altri operatori) mi permettono di accedere alle notizie "vere" perchè tanti sono i riscontri che posso confrontare e a me (senza falsa modestia) è un pò difficile raccontarmela.

Sai perchè è difficile raccontarmela? Non perchè son chissà chi, ma perchè il mercato è cambiato, perchè c'è la crisi che fà scoprire subito gli altarini e perchè ho come clienti 7 distributori che fanno parallelismo sui marchi che "fanno i numeri" (erano quelli ai quali facevo come consulenza esterna da ufficio acquisti), i quali sono denominati "grossisti" proprio perchè vendono sul mercato in maniera libera senza concessioni importanti.

Bene, per loro non c'è legame alcuno con i grandi produttori e possono liberamente spostare la vendita di un prodotto da un marchio all'altro in quanto NON condizionati dalla concessione che li obbliga a spingere il marchio in concessione perchè legati a budget o promozionali o spirito di corpo. Da loro ho notizie "vere" e poi è un attimo confrontarle con chi è concessionario per verificarne la veridicità.

Spero di esser stato sufficientemente esaustivo e spero di non esser sembrato presuntuoso (non è mia abitudine mostrare le stellette, dimostrazione ne è il lavoro umile che ho deciso di svolgere rifiutando offerte che mi avrebbero permesso di mostrarle tutti i giorni, le stellette :wink: ) ma a volte per far capire il peso specifico di quello che si scrive è necessario raccontare la propria storia e il proprio presente.
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Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#36
coolors ha scritto:
myfriend ha scritto:Per le altre considerazioni, potrebbero servire anche le testimonianze riportate da Coolors, quantunque siano mediate dai distributori e non direttamente reperite presso gli utilizzatori, se ho ben compreso.

Scusa My ma è dall'inizio della discussione che scrivo di feed-back dei distributori dando per scontato che si conosca il funzionamento della filiera che porta il pc al privato, montato in casa. Dalla tua frase ho capito che è necessaria una spiegazione.

-CUT-

Spero di esser stato sufficientemente esaustivo, adesso.
Grazie mille Coolors, sei stato molto gentile, la tua è una spiegazione molto articolata e chiara! :D
Si intuisce che conosci bene la filiera e si percepisce dal tuo scritto la correttezza e la buona fede. :wink:

Nella mia frase intendevo proprio questo: tu riporti i giudizi degli utilizzatori finali (ovvero noi clienti) ma per il tramite dei concessionari (io ho usato il termine 'distributori'), che a loro volta vengono a conoscenza di questi giudizi tramite gli agenti i quali, anche loro, hanno contatti con i rivenditori (dettaglianti) e non direttamente con gli utilizzatori.

Elise nell'intervento che avevo quotato si riferiva alle esperienze dirette degli utenti finali ed evidenziava come queste fossero bensì più significative delle dimostrazioni effettuate dalla filiera ma anche, per motivi temporali di diffusione nel mercato, meno velocemente riscontrabili, dunque il giudizio emergente dal confronto tra i "nuovi" piani cottura e quelli "tradizionali" dal suo punto di vista andrebbe a rigore sospeso:
elise ha scritto:beh, dire che uno vale l'altro è superficiale... ma sicuramente ad oggi il consumo e l'efficienza non dovrebbero essere i parametri sui quali basarsi per l'acquisto.
c'è l'estetica (sulla quale i gusti personali sono sovrani) e la praticità d'installazione e d'uso.
Ecco, sulla praticità i piani non sono tutti uguali, ma per quelli "nuovi" vorrei aspettare prima di dire che sono migliori o uguali agli altri... le dimostrazioni (alle quali ho partecipato) non sono significative mentre le esperienze dirette degli utenti si.

Comunque mi procurerò un direct flame e vedrò di fare delle prove "operative" nei prossimi mesi.
Quindi sì, diciamo che mi occupo di elettrodomestici per professione (anche se non li progetto e non li vendo).
Pertanto Coolors intendevo semplicemente valorizzare anche le esperienze indirette che puoi raccogliere tu, sebbene con i suddetti oggettivi limiti temporali, riportati da elise anche nel suo ultimo intervento di questa mattina.

In sintesi e in parole povere, se io consumatore finale ascolto/leggo le lodi di un prodotto nuovo, mi pongo la domanda: CHI tesse queste lodi? Perché lo fa? In che modo? Sulla base di quali criteri? Quali argomenti usa? :wink:
Bada bene: il rivenditore (ma talvolta anche l'agente/concessionario/produttore), soprattutto se ha esperienza e lungimiranza, non necessariamente deve pubblicizzare qualunque nuovo prodotto; d'altra parte l'amica (utilizzatrice finale) che lo ha acquistato non necessariamente usa criteri di giudizio (per me) validi :wink:

Ciò che alla fine premia è sempre la credibilità e questa si conquista nel tempo partendo da una serietà di fondo. Ops, mi sa che scivoliamo OT :roll: nel caso Kiwina scusami :?


EDIT: Coolors , cliccato "Anteprima" e leggo ora il tuo intervento, magari delle cose le hai già scritte, scusa :oops: .

Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#37
myfriend ha scritto:Nella mia frase intendevo proprio questo: tu riporti i giudizi degli utilizzatori finali (ovvero noi clienti) ma per il tramite dei concessionari (io ho usato il termine 'distributori'), che a loro volta vengono a conoscenza di questi giudizi tramite gli agenti i quali, anche loro, hanno contatti con i rivenditori (dettaglianti) e non direttamente con gli utilizzatori.
Scusa My, ma tu pensi davvero che i privati di oggi si facciano delle remore a mettere per iscritto (e anche no) argomentando le loro "proteste" con i rivenditori i quali a loro volta le girano al concessionario del tal marchio??? :shock:

Forse non hai ben chiaro che la catena distributiva ormai è cortissima e le "rogne" poste dai privati IN UN ATTIMO ARRIVANO SENZA ALCUN FILTRO sulla scrivania di responsabile acquisti, vendite e titolare.

myfriend ha scritto:Ciò che alla fine premia è sempre la credibilità e questa si conquista nel tempo partendo da una serietà di fondo.

My, ti mancano un paio di dati perchè in questa discussione non si parla di credibilità di un marchio (per la quale è giusto quello che dici) ma di credibilità di uno specifico prodotto:
1. i pc direct flame sono venduti ormai da mesi e in pochi mesi un distributore medio che fa 15.000 pz/anno, ne vende un numero sufficente (probabilmente qualche migliaio) per avere un primo e decisivo riscontro.
2. se non bastasse (sempre parlando di numeri veri) di concessionari ufficiali alla Hotpoint penso ne abbiano una 20ina piu' i grossisti che vendono parallelamente e i cucinieri che fanno i numeri che fanno. In soldoni parliamo di qualche milione di pz/anno per cui parecchie migliaia di piani cottura direct flame.

Chi opera sul mercato sà che i primi mesi sono decisivi per un prodotto appena lanciato. Se nasce con problemi il mercato se ne rende immediatamente conto e tende a rimbalzarlo (la concorrenza è spietata e gioca proprio sulla pubblicità documentata del difetto x o y) in attesa di una revisione costruttiva.

Il lancio dei pc direct flame è stata un successo, nessuno che se ne lamenta.

Io stesso ne ho apprezzato il funzionamento quando l'ho visto funzionare (fiamma blu piena e cottura rapidissima e omogenea) e ne ho apprezzato la costruzione dei componenti che sembra finalmente fatta per far perdere poco tempo alle donne per la manutenzione e la pulizia.

Magari mi sbaglio ma se il buon giorno si vede dal mattino ...
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Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#38
coolors ha scritto:
myfriend ha scritto:Nella mia frase intendevo proprio questo: tu riporti i giudizi degli utilizzatori finali (ovvero noi clienti) ma per il tramite dei concessionari (io ho usato il termine 'distributori'), che a loro volta vengono a conoscenza di questi giudizi tramite gli agenti i quali, anche loro, hanno contatti con i rivenditori (dettaglianti) e non direttamente con gli utilizzatori.
Scusa My, ma tu pensi davvero che i privati di oggi si facciano delle remore a mettere per iscritto (e anche no) argomentando le loro "proteste" con i rivenditori i quali a loro volta le girano al concessionario del tal marchio??? :shock:

Forse non hai ben chiaro che la catena distributiva ormai è cortissima e le "rogne" poste dai privati IN UN ATTIMO ARRIVANO SENZA ALCUN FILTRO sulla scrivania di responsabile acquisti, vendite e titolare.

myfriend ha scritto:Ciò che alla fine premia è sempre la credibilità e questa si conquista nel tempo partendo da una serietà di fondo.

My, ti mancano un paio di dati perchè in questa discussione non si parla di credibilità di un marchio (per la quale è giusto quello che dici) ma di credibilità di uno specifico prodotto:
1. i pc direct flame sono venduti ormai da mesi e in pochi mesi un distributore medio che fa 15.000 pz/anno, ne vende un numero sufficente (probabilmente qualche migliaio) per avere un primo e decisivo riscontro.
2. se non bastasse (sempre parlando di numeri veri) di concessionari ufficiali alla Hotpoint penso ne abbiano una 20ina piu' i grossisti che vendono parallelamente e i cucinieri che fanno i numeri che fanno. In soldoni parliamo di qualche milione di pz/anno per cui parecchie migliaia di piani cottura direct flame.

Chi opera sul mercato sà che i primi mesi sono decisivi per un prodotto appena lanciato. Se nasce con problemi il mercato se ne rende immediatamente conto e tende a rimbalzarlo (la concorrenza è spietata e gioca proprio sulla pubblicità documentata del difetto x o y) in attesa di una revisione costruttiva.

Il lancio dei pc direct flame è stata un successo, nessuno che se ne lamenta.

Io stesso ne ho apprezzato il funzionamento quando l'ho visto funzionare (fiamma blu piena e cottura rapidissima e omogenea) e ne ho apprezzato la costruzione dei componenti che sembra finalmente fatta per far perdere poco tempo alle donne per la manutenzione e la pulizia.

Magari mi sbaglio ma se il buon giorno si vede dal mattino ...
Okay Coolors. Ti ringrazio per le precisazioni, sempre molto utili.
Nel frattempo ho letto anche l'altro tuo intervento dove fai cenno alle conseguenze della crisi.
Io naturalmente come riferimento avrei solo il rivenditore :wink: quindi i dettagli della filiera non li posso conoscere.
Adesso però mi piacerebbe capire come Elise reperisce le esperienze dirette degli utilizzatori, visto che non vende elettrodomestici.
Per quanto riguarda la "credibilità": intendevo in senso ampiamente generico, prescindendo assolutamente sia dal marchio che dal prodotto, semplicemente come "metodo" lavorativo e infatti ho scritto che ero OT :? .

Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#39
Lietta ha scritto:Interessante discussione. Vorrei dire la mia come utilizzatrice finale di un prodotto. A mio avviso il feed-back qualitativo da parte di un utilizzatore ha maggior valore se maturato nel tempo, anni, non mesi. Se acquisto un elettrodomestico mi aspetto che funzioni bene per molti anni, la mia eventuale soddisfazione nei primi mesi é un dato un po' limitato perché non tiene conto del fattore dell'usura e del calo di prestazioni che da essa deriva. Il fattore chiave per l'utilizzatore é proprio l'uso e piú si protrae nel tempo con soddisfazione maggiore sarà l'attendibilità del feedback. Succede regolarmente anche qui che si chieda a distanza di anni dall'acquisto opinioni su molti prodotti, proprio per essere sicuri dell'efficienza a lungo termine. Non c'é tecnico o rivenditore o consulente al mondo che possa fornire questi dati senza basarsi su esperienze dirette durature, e un prodotto nuovo per sua stessa natura ne é privo.
Onestamente condivido in pieno questo punto di vista. Stavo proprio ragionando su questo, in ultima istanza e penso che alla fine deciderò per un piano classico più che altro per questa mancanza di feedback sul lungo periodo.

Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#40
Lietta ha scritto: A mio avviso il feed-back qualitativo da parte di un utilizzatore ha maggior valore se maturato nel tempo, anni, non mesi.
Lietta, su un prodotto tipo un piano cottura a tecnologia = 0,1 (quasi zero) i riscontri li si ha già nei primi mesi. Non c'è bisogno di anni per capire se funziona bene o no.

Il ragionamento cambia per lavastoviglie, piani cottura e forni dove la tecnologia produttiva e l'elettronica complicano la valutazione rendendo il feed back piu' lungo.
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Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#42
kiwina ha scritto:Cool, ma in base a tutto quanto detto da Elise - che mi sembra sensato - tu pensi valga comunque la pena acquistare un piano direct flame? Vedi un vantaggio concreto?
L'ho scritto e riscritto, kiwina, quello che penso! :wink:

Ma siccome una immagine vale piu' di mille parole mi son messo a cercare e ho trovato quanto di meglio ci possa essere per spiegare quello che anch'io ho visto dal vivo

http://www.youtube.com/watch?v=BLz2NrH2phM

Ho reso sufficientemente l'idea? :mrgreen:
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Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#43
Lietta ha scritto:Fatto sta che un prodotto nuovo, una tecnologia nuova o rinnavata non hanno elementi concreti da giocare, ma solo la fiducia di chi li promuove e di chi li acquista. Fiducia che può essere benriposta come disattesa. Solo il tempo lo può dire.
Rispetto la tua opinione ma ribadisco che stiamo parlando di un piano cottura, pippetta e accensione elettronica. punto.

Per fortuna, invece, ci sono milioni di utenti che non la pensano come te e hanno apprezzato fin da subito le nuove tecnologie legate, ad esempio, alla riduzione dei consumi di prodotti legati al freddo (frigoriferi e congelatori), lavaggio (lavatrici e lavastoviglie) e cottura (forni) permettendo immediati, enormi ed ecologissimi risparmi di corrente elettrica e acqua.

Risparmi che fanno bene al nostro pianeta e che per fortuna sono stati immediatamente portati in casa con grandi vantaggi per tutti.

Dal video che ho postato si evince il risparmio energetico dei pc direct flame e anche solo quello sarebbe già un ottimo motivo per sceglierlo.
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Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#44
Lietta ha scritto:Quello di cui ha bisogno il consumatore è di opinioni SUPER PARTES. Di qualcuno cioè che non ha niente da guadagnare dal giudizio che esprime su un prodotto.
Io non ho nessun interesse con Hotpoint Ariston e ho assistito dal vivo alle stesse cose inserite nel video. Pari pari, non una vigola di piu' non una di meno.

... e ti posso garantire che quando facevo l'ufficio acquisti e assistevo a demo tipo quella del video se c'era una virgola fuori posto non mollavo l'osso nemmeno a morire.
I produttori mi conoscevano benissimo e non ero loro molto simpatico! :mrgreen:

Poi, se vuoi diventare come S. Tommaso, prego, accomadati pure ... :mrgreen:

P.s: se c'è un'azienda che non mi è simpatico è proprio Hotpoint Ariston per i motivi indicati in un precedente post.
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Re: cambio titolo: quale piano a gas?

#45
Uff....sono davvero combattuta!!!
Dopo aver visto il video devo dire che le immagini della pulizia x me sono fin più convincenti di quelle della cottura :mrgreen:
alla fine in effetti non mi sembra una tecnologia così particolare da poter essere "smentita" dai consumatori nel lungo tempo...non si parla di cose complesse, quanto più che altro di accorgimenti che migliorano l'efficacia di un prodotto già esistente.
Tra l'altro io questi piani li ho già visti e toccati con mano, non ho visto solo foto e devo dire che effettivamente le griglie si staccano in un attimo e sembrano davvero pratiche...
Cool mi sa che mi sta riportando all'idea di partenza 8)