purtroppo, Buba, non c'è un codice, un protocollo da seguire per evitare fregat... ooops! disguidi.
Tante volte ne abbiamo parlato e alla fine si è concordi nell'ammettere che si fa quel che si può per stare attenti, per valutare preventivamente la capacità, la disponibilità, anche la simpatia o, meglio, il feeling della persona alla quale affidiamo i lavori di casa nostra.
però non c'è una lista degli elementi da valutare, se escludiamo l'elenco poco sopra esposto.
Nel tuo caso, cara Buba, l'UNICA cosa da fare era liquidare quella persona del tutto incapace perchè non è ammissibile che facciano la prima esperienza nel mio cantiere e pretendano di essere LAUTAMENTE pagati.
Quei 2.500 euro richiesti, a parer mio, sono una rapina, non tanto per l'importo che, alla fine, può anche starci, quanto per il fatto di retribuire chi non sa fare il proprio mestiere.
Un altro tecnico, con pari spesa, avrebbe affrontato e risolto egregiamente tutte le questioni riguardanti il cantiere, evitando di dar incarico al committente per determinate funzioni che sono di propria esclusiva competenza.
Il rilevare misure, il recarsi presso gli uffici per questioni tecniche, il cercare documenti, il predisporre l'infinita burocrazia è compito precipuo del tecnico, arch, ing, geom, per ed che sia.
E' inqualificabile lo scaricabarile svolto - questo sì con estrema precisione- dal tuo tecnico che ha demandato a te gran parte delle sue attività.
Ormai lo sanno anche i muri: noi lavoriamo col 10% sull'importo complessivo dei lavori (forniture e mano d'opera), siamo in cantiere tutti i giorni, anche in quelli a 100 km dallo studio. Oltre, abbiamo una persona che quotidianamente riferisce sull'andamento dei lavori e noi siamo presenti una volta in settimana, magari due gg di fila.
Questo è quanto ci impegniamo a fornire con 10%:
Fase preliminare • colloquio con la committenza;
• esposizione della metodologia d’intervento;
• verifica documentazione: piano urbanistico, regolamento edilizio, piano di attuazione, tutela paesaggio ecc.
• analisi di fattibilità;
Fase preparatoria • colloqui con la committenza per analisi delle esigenze ed identificazione degli obiettivi;
• rilievo fotografico e strumentale;
• recupero di eventuali disegni esistenti presso il Comune ed il Catasto.
Fase creativa • progettazione di massima 1:100.
Fase tecnica •
• prima scelta dello stile e dei materiali;
• progetto per la richiesta del permesso di costruire;
• computo metrico ed assistenza ai preventivi;
• progettazione esecutiva e di dettaglio (1:50 - 1:20 - 1:5 - 1:1) per opere edili, da idraulico, elettricista, piastrellista, pavimentista, falegname, vetraio, gessino, pittore e quanto altro occorra;
• analisi cromatica;
• scelta definitiva dei materiali (piastrelle, legni, tessuti, finiture, lampade ecc);
• ev. variante in corso d’opera.
Fase logistico direttiva • Direzione lavori
Fase conclusiva • Elaborazione della documentazione per la dichiarazione di fine lavori e la richiesta di agibilità/abitabilità.
A volte qualcuno ci dice che siamo costosi, che veniamo pagati lautamente, ma noi, pur sapendo che in altre parti d'Italia i costi siano inferiori, insistiamo col quella precentuale poichè sappiamo i costi ai quali andiamo incontro.
D'altra parte - purtroppo- anche noi lavoriamo per vivere e se dobbiamo spendere del nostro per far realizzare una casa ad un committente...beh! grazie, no! preferiamo sceglierci la possibilità di far esperienza dove meglio crediamo opportuno!!!!.
Giusto per farti un esempio, quella casa in legno del tutorial: sono stato in cantiere ben 75 volte a 95 km dallo studio trascorrendo spesso l'intera giornata sul posto.
Ovvio che si debba avere una struttura in grado di funzionare ugualmente anche se il titolare non sia presente!!!!
Altrimenti in studio il lavoro non andrebbe avanti......
Quindi, cara Buba, non crucciarti: piuttosto prenditela col tuo tecnico e magari segnala all'ordine competente la situazione grottesca.
