La parola Pouf è presa da qualcosa di estremamente insolito, ovvero la pettinatura che la regina Mariantonietta di Francia (1755–1793), portava al suo matrimonio con Luigi sedicesimo. Ai tempi la pettinatura divenne una moda fra le nobili e le cortigiane ma con la caduta della monarchia diventò off-limits, come ogni moda che si rispetti, collegata al prestigio di chi ne faceva più uso. Il Pouf al giorno d'oggi non ha niente a che fare con la capigliatura, è un elemento di arredo, dei più creativi e fantasiosi. Per prima cosa bisogna dire che il Pouf è un componente estremamente mobile, in origine consiste infatti in un semplice sacco contenente materiale plastico di sostegno, abbastanza mobile da adattarsi alla forma del corpo che vi si poggia sopra, e abbastanza leggero da essere spostato con facilità da una parte all'altra della stanza. La sua funzione principale è quella di sostituto della poltrona o del divano (dipende dalla stazza del Pouf).
I normali rivenditori di Pouf fanno ricorso alle forme più disparate, dal sacco quadrato al sacco circolare, a quello a forma di osso; tutti questi Pouf, nonostante le caratteristiche in comune siano la leggerezza e la facilità nel gestirli, sono in pratica dei divani a basso costo, che non hanno bisogno di una struttura, spesso sfoderabili e quindi lavabili con facilità. La fodera è di cotone o in microfibra, anche se si possono trovare Pouf in velluto e materiali più nobili, la loro caratteristica è la mancanza di una struttura interna e l'estrema modellabilità. In questi Pouf è possibile far sedere in modo vario e comodamente più di una persona anche in posizioni diverse perché sono adattabili. Anche i Pouf IKEA condividono queste caratteristiche, alcuni sono in materiali nobili, e altri sfoderabili e lavabili esattamente con i divani IKEA che si sono sempre distinti per la loro praticità.
Il concetto di Pouf parte quindi da questo sacco-poltrona, che per esempio IKEA ha sviluppato nella nuova RISÖ, sfoderabile, in due colorazioni. Attenzione però IKEA non ha chiamato la poltrona RISÖ "Pouf", e questo per un motivo molto semplice: il Pouf si è evoluto, non è più quel molle sostituto della sedia cosi versatile e utilizzabile negli open-space alla moda dei "coworking" tanto diffusi al giorno d'oggi, ma è diventato un elemento d'arredo del soggiorno, un complemento del divano, un accessorio di lusso e di stile, che non ha più niente a che fare con un sacco informe o goffamente colorato utilizzabile in modo temporaneo e giocoso. Tutti i divani di IKEA prevedono uno specifico Pouf coordinato, chiamato anche poggiapiedi, in stoffa, con struttura in legno o in ferro come il divano, può essere posizionato anche come tavolino centrale del soggiorno, utilissimo per appoggiarci i vassoi, molto spesso, come nel caso dell'EKTORP, fornito di un contenitore all'interno, sotto il cuscino, in modo da poter dare un posto ai plaid o ai giocattoli nel soggiorno.
Ciò che rimane del Pouf a sacco è sicuramente la praticità, perché un qualsiasi ospite in più può farne una sedia, quindi diventa un ottimo complemento salvaspazio, economico e facile da gestire. Il Pouf non perderà questa sua caratteristica anche inserito in una stanza da letto, o in un bagno. L'utilità, la mutevolezza del suo utilizzo, ne fanno un complemento di Interior Design dei più ricercati e apprezzati anche dai visitatori, non solo da chi la casa la vive, come i bambini o gli adulti. Nella stanza di un universitario può servire ad accogliere gli amici e i parenti, nel bagno ad appoggiare asciugamani o di fronte a uno specchio, l'unico posto dove lo sconsiglierei è una cucina dove inevitabilmente i materiali da usare sono differenti e un complemento di arredo in stoffa stona e rende pericoloso il normale svolgersi delle attività.