- 02 dicembre 2013

Un cambio fittizio di idee. O strategia?

Come si era deciso, sull’Imu prima casa a dicembre era stato determinato lo stop. Nonostante questo, in molti comuni si pagherà comunque la rata a gennaio 2014. I residenti di questi sfortunati comuni a gennaio 2014 dovranno comunque sborsare il denaro inerente alla tassa sulla prima casa, questo nonostante l’abolizione, decisa dal Consiglio dei Ministri. La seconda rata sulla prima casa, non di lusso ovviamente, terreni agricoli e fabbricati rurali, è stata cancellata, ma all’indomani dell’approvazione del decreto l’Anci (associazione nazionale dei comuni italiani) si aizza contro la decisione del Governo di togliere la tassa de dicembre 2013. Oltre a questo, un’altra ombra pesa gravemente sulla testa degli italiani: infatti, secondo uno studio della Cgia di Mestre sono a rischio anche le coperture della prima rata dell’Imu. Questo comporterebbe per cittadini e imprese italiane un ulteriore aumento del carico fiscale. Infatti, gli italiani devono comunque pagare, e non solo una piccola rata ma una vera e propria stangata.

L’innovativa “Mini Imu”

La nuova tassa in sostituzione dell’Imu prima casa si chiama “Mini Imu” ed è la differenza di gettito determinata dallo "spazio" tra l’aliquota standard e l’aumento deliberato dal loro comune dal 4 al 6 per mille. Il Governo si impegna a pagare la metà della somma totale che è circa 500 milioni di euro, mentre gli altri dovranno uscire dalle tasche dei cittadini entro la metà di gennaio 2014. Attenzione però: anche la prima rata come abbiamo già accennato è in forse. Infatti, in base allo studio degli Artigiani di Mestre oggi era il termine ultimo per incassare 925 milioni di euro: se non li avrà incassati, anche l’abolizione dell’imposta sulla prima rata, sarà seriamente messa a rischio.

Sfoglia i cataloghi: