Perché è importante la coibentazione del tetto di casa

- 11 settembre 2020

Cosa si intende per coibentazione del tetto

Coibentare il tetto di casa è estremamente importante perché è un ottimo modo per mantenere in perfetta salute la propria abitazione, soprattutto in vista di una ristrutturazione globale della casa, anche se si vive in condominio e se non si abita all’ultimo piano, perché ne giovano tutti i proprietari dell’immobile.
Cosa significa coibentare la copertura?

  • si tratta di una tecnica per isolare termicamente e anche acusticamente il solaio di copertura. Difatti, questo è l’elemento edilizio che più di altri affronta intemperie ed escursioni termiche. In questo modo, lo scambio termico e acustico tra la casa e l’ambiente outdoor viene completamente interrotto;
  • oggi si parla sia di isolamento dal freddo invernale che dal caldo estivo, con l’obiettivo di mantenere sempre costante le condizioni interne del sottotetto;
  • la coibentazione avviene per l’interposizione, tra guina impermeabile e tegole di copertura, di uno stato (il cui spessore dipende dal tipo di materiale, dalla zona climatica e dal grado di isolamento che si vuole raggiungere) di materiale coibente, formato generalmente da pannelli accostabili gli uni agli altri e sagomabili liberamente per seguire la conformazione geometrica del tetto;
  • esistono varie tecniche, diverse per forma del tetto (piano o a falde) e stato dell’opera (in costruzione, in ristrutturazione);
  • spesso poi si sente parlare anche di tetto ventilato, uno step successivo alla sola coibentazione, che implementa il grado di isolamento della copertura grazie alla presenza di uno strato “vuoto” posto sopra l’isolante, in cui circola liberamente l’aria, la quale ha la capacità di mantenere stabile l’umidità e di evitare la veloce marcescenza dei pannelli.

Quali vantaggi apporta alla casa

Perché è così importante coibentare a regola d’arte il tetto?
Spieghiamolo attraverso una rapida lista di vantaggi che una copertura ben isolata apporta a tutta la casa:

  • comfort abitativo: il benessere indoor sarà implementato grazie al maggior comfort termico. La casa non risulterà più fredda d’inverno e calda d’estate. La temperatura sarà stabile durante tutto l’anno. Inoltre, anche i rumori provenienti dall’esterno verranno attenuati;
  • risparmio energetico: è proprio la costanza della temperatura interna ad evitare l’uso massivo del riscaldamento durante la stagione fredda e del raffrescamento, attraverso l’uso di condizionatori d’aria, nei mesi caldi. Ciò comporta un minor esborso in bolletta per le spese di energia elettrica e gas. Di conseguenza si farà anche un “regalo” all’ambiente, abbattendo l’inquinamento e i consumi energetici;
  • miglioramento delle condizioni estetiche e strutturali dell’intero immobile. Un solaio di copertura ristrutturato a regola d’arte durerà a lungo nel tempo e manterrà in buono stato l’immobile, che non sarà più soggetto ad infiltrazioni e a danni dovuti a fenomeni atmosferici “estremi”, a cui siamo sempre più spesso abituati anche alle nostre latitudini.

Non dimentichiamoci che oltre alla corretta scelta del tipo di materiale e del suo adeguato spessore, occorre adottare un tipo idoneo di copertura, che può essere realizzata in coppi o tegole, in base all’estetica della casa e ai vincoli urbanistici e/o paesaggistici esistenti. Questa, se ben posata, eviterà la marcescenza degli strati sottostanti, poiché non permette all’acqua di penetrare.

Occorre ricordare inoltre che, un tetto realizzato con una corretta stratigrafia di materiali non basta per risolvere i problemi di muffa, escursioni termiche e dispendio energetico. Bisogna intervenire a 360 gradi andando ad ottimizzare le prestazioni dell’intero involucro edilizio, come ad esempio eseguire interventi di manutenzione sulle strutture verticali: pareti e infissi, attraverso la creazione di un cappotto termico e la sostituzione delle finestre e degli scuri o tapparelle con prodotti di ultima generazione. I serramenti soprattutto rappresentano importanti punti di discontinuità termica e acustica.

Quali sono i costi da sostenere

Quanto costa coibentare il tetto?
Questa domanda merita un accurato approfondimento poiché rappresenta a volte l’ostacolo più grande da superare. Dobbiamo quindi affermare che, anche se si tratta di un buon investimento per la propria casa, stiamo parlando di un lavoro edile abbastanza corposo e importante, poiché oltre al progetto, ai materiali e alla mano d’opera, entra in ballo anche la sicurezza di cantiere. Dovendo lavorare in quota infatti, occorre rispettare la normativa in materia (Testo Unico sulla sicurezza D.Lgs. 81/2008) con tutti gli adempimenti del caso.
Vediamo in sintesi quelli che sono i costi maggiormente incidenti:

  • allestimento ponteggi in sicurezza: prezzo variabile in base alla tipologia di struttura da realizzare e alla quota da raggiungere. Il consiglio è quello di affidarsi ad una ditta specializzata che fornisca tutte le certificazioni necessarie, capace di svolgere il lavoro a regola d’arte. Costo del primo mese di ponteggio da 8 a 15 euro/mq, dal secondo mese in poi da 2 a 3 euro/mq;
  • progetto della sicurezza, redatto da tecnico abilitato e relativo onere per svolgere il ruolo di responsabile della sicurezza in fase di progetto e in fase d’opera;
  • progetto architettonico, strutturale ed energetico con relativa redazione di relazione energetica (ex Legge 10). Occorre analizzare nel dettaglio la stratigrafia ante operam della copertura, valutare quali opere eseguire, come strutturare il cantiere, se occorre sostituire il vecchio manto di copertura in tegole o coppi, se è necessario rimettere mano alla guina, ecc. Inoltre, in base al comune in cui è collocato l’immobile e al tipo di opera da realizzare, è necessario capire quale tipo di pratica edilizia inoltrare all’ufficio tecnico. È importante dunque affidarsi ad un professionista di fiducia. L’onorario è generalmente calcolato in % al costo delle opere (dal 5 al 10%);
  • pannelli isolanti: la qualità, la quantità, lo spessore dei pannelli rappresentano le tre variabili più significative. Sarà sempre il tecnico ad indicare quale materiale è più adatto e che spessore dovrà avere per soddisfare le esigenze energetiche dell’edificio. L’unità di misura che entra in gioco è la conducibilità termica del materiale (lambda), più è bassa più è alto il potere isolante del prodotto;
  • manto di copertura: il riuso di coppi di recupero, l’integrazione con altri di nuova fattura o lo smaltimento della copertura con l’intera sostituzione della finitura del tetto è un altro fattore da tenere sott’occhio;
  • movimentazione materiale in quota (noleggio di gru o di piattaforma aerea). Il noleggio giornaliero o mensile dei macchinari incide enormemente sul budget a disposizione. Molto dipende dalla logistica di cantiere, dalla sua durata, dalla facilità o meno di raggiungere l’area e dallo spazio disponibile antistante la casa necessario per permettere l’accesso e lo stallo dei mezzi. Informarsi preventivamente se è necessario occupare suolo pubblico e nel caso redarre tutta la documentazione necessaria (oneri comunali da pagare inclusi);
  • mano d’opera specializzata: le variabili del costo al mq sono: tetto piano o a falde inclinate, intervento dall’interno o dall’esterno.

Occorre sottolineare come la realizzazione dell’isolamento dall’interno dell’abitazione abbatte enormemente i costi di cantiere, dato che va a mancare tutta la parte relativa ai ponteggi e alla sicurezza. Ma non sempre questa strada è percorribile.
Sommando i fattori in gioco potremo supporre che il rifacimento del tetto con una buona coibentazione e con uno strato di ventilazione (esclusi ponteggi, tecnici, oneri accessori) si attesta tra 200 e 300 euro/mq, comprensivo di finitura, pannelli isolanti, orditura in legno del tetto ventilato e strato impermeabilizzante.

Come isolare coperture già esistenti

Esistono diverse tipologie di coibentazione del tetto da eseguire in fase di ristrutturazione, che dipendono sia dalla conformazione della copertura (tetto piano, tetto inclinato) che dall’area che si intende isolare (intradosso o estradosso del solaio).
Entriamo nel merito, andando ad analizzare le diverse soluzioni possibili:

  • all’estradosso di una copertura a falde. I pannelli (dotati di barriera a vapore sul lato interno) vanno posti prima del manto di copertura. La presenza di un’orditura di listelli lignei permette il corretto fissaggio dello strato isolante. Un ulteriore orditura superiore consente infine il montaggio della finitura del tetto. La guaina impermeabile è posta a ridosso della parte strutturale. Un intervento di questo tipo dà modo anche di realizzare un tetto ventilato (che aumenta l’isolamento termico e riduce la formazione di ponti termici e umidità) attraverso la creazione di uno strato libero (di 8/10 cm di spessore) posto prima del manto di copertura. Questa è la miglior soluzione auspicabile anche se la più dispendiosa. Rappresenta la tecnica ideale quando il sottotetto è abitato;
  • all’estradosso di una copertura piana: è possibile procedere in due modi. Se lo stato di manutenzione della copertura è buono si procede posando lo strato isolante sopra l’impermeabilizzazione (tetto rovescio). Occorre l’uso di pannelli resistenti alle intemperie, alle azioni meccaniche, agli sbalzi termici. Sarà l’isolante termico a proteggere la guina esistente. Se invece la copertura non è in buone condizioni, si procede allo smantellamento dell’esistente e al rifacimento della guina impermeabilizzante sopra lo strato isolante. Per evitare la formazione di umidità e la possibile marcescenza dei pannelli occorre interporre tra i due strati una barriera al vapore. Sarà la guaina a proteggere l’isolante (tetto caldo). La scelta del materiale, in entrambi i casi, dipende dalla calpestabilità o meno del solaio;
  • all’intradosso di un tetto inclinato. È una soluzione che va a modificare l’estetica interna dell’abitazione mansardata, in quanto prevede l’incollaggio di pannelli isolanti sul soffitto a falde. Tale opera va ad interferire con eventuali impianti tecnologici e corpi illuminanti, oltre che portare ad un abbassamento dell’altezza interna utile. Fondamentale è verificare il rispetto dei requisiti igienici e di salubrità degli ambienti. Come tipo di intervento può considerarsi invasivo ma molto più economico di un lavoro svolto all’esterno;
  • all’intradosso di un solaio piano: se il sottotetto non è abitabile si provvederà all’isolamento del pavimento dell’ultimo solaio, attraverso la posa di pannelli rigidi (se il solaio è calpestabile) o, in caso contrario, con l’insufflaggio di schiuma isolante. Se invece il sottotetto è abitabile si provvederà (nel caso le altezze interne lo permettano) alla posa di un controsoffitto con precedente fissaggio di strato isolante sul solaio di copertura. L’importante è mantenere le condizioni di abitabilità dell’immobile rispettando le altezze minime interne previste dalla normativa igienico sanitaria.

È necessario ricordare che l’isolamento all’estradosso offre maggiori prestazioni termiche rispetto a quello realizzato all’intradosso. Il freddo e il caldo vengono infatti bloccati prima di penetrate negli strati più interni della struttura e ciò evita anche la formazione di ponti termici perché l’isolamento viene eseguito senza soluzione di continuità.

Possibili detrazioni fiscali (Superbonus 110%)

È davvero recente l’introduzione del Superbonus (Decreto Rilancio L 77/2020 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 luglio 2020), così viene chiamata l’agevolazione fiscale riguardante la riqualificazione energetica e sismica degli edifici. Nello specifico si tratta della detrazione fiscale del 110% su opere edili e impiantistiche riguardanti anche la coibentazione del tetto.
Vediamo cosa dice nello specifico la normativa:

  • sono inclusi nel Superbonus del 110% (che potenzia le agevolazioni fiscali già esistenti: Ecobonus e Sismabonus) anche interventi di ristrutturazione che riguardano l’isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (lavori trainanti) con incidenza superiore del 25% della superficie disperdente lorda (coperture incluse quindi) e che garantiscono il miglioramento dei almeno due classi energetiche o il conseguimento della classe più elevata;
  • il salto di classe energetica obbliga alla redazione dell’attestato di prestazione energetica pre e post intervento e al rispetto dei valori di trasmittanza termica previsti dal decreto attuativo;
  • il Bonus riguarda le spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 sino al 31 dicembre 2021;
  • oltre alla fruizione diretta della detrazione, se ne potrà usufruire anche attraverso altri due nuovi strumenti: la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante e lo sconto in fattura da parte del fornitore del bene o del servizio. Entrambe le metodologie permetto di ottenere il contributo in modo anticipato, altrimenti questo viene elargito in 5 quote annuali di pari importo;
  • ne potranno beneficiare tra gli altri anche condomini (per edifici plurifamiliari) e persone fisiche per interventi su singole unità immobiliari indipendenti;
  • tetto massimo di spesa: 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliare indipendente; 40.000 euro (moltiplicato per il numero delle unità immobiliari) per edifici composti da due sino a otto unità; 30.000 euro per ogni singola unità che si trova all’interno di immobili con più di otto appartamenti;
  • con la coibentazione del tetto (intervento trainante) è possibile accorpare anche interventi trainati, tipo il rifacimento degli infissi e l’installazione di impianti fotovoltaici, che in caso contrario sono sottoposti ad un’agevolazione fiscale del 50%;
  • il Bonus del 110% incentiva la realizzazione di lavori “strutturali” di notevole importo di spesa, permettendo così di rendere la propria abitazione più confortevole, meno energivora, più sostenibile e performante.

Quali materiali vengono utilizzati per isolare il tetto

Il materiale per isolare termicamente il tetto va selezionato con estrema attenzione, sia perché ci sono prodotti più adatti ad un determinato tipo di lavoro, sia perché alcuni sono più prestanti e performanti di altri. Anche lo spessore è un fattore non trascurabile, perché va deciso attraverso precisi calcoli termici e matematici, che sono un ottimo professionista può fornirvi a seguito di un’analisi dello stato di fatto dell'edificio.
Ma quali sono i principali materiali usati nella coibentazione del tetto?

  • fibra di legno;
  • sughero;
  • lana di roccia;
  • vetro cellulare;
  • polistirene espanso;
  • poliuretano espanso in schiuma.

Qualsiasi soluzione si desidera adottare si ricorda che il prodotto deve garantire la massima sicurezza in termini di salubrità, igiene e resistenza al fuoco. La marchiatura CE assicura la presenza di requisiti minimi imposti dalla legge. Investire su prodotti di qualità significa avere la certezza che la ristrutturazione porterà ad un miglioramento delle condizioni igieniche e di benessere del proprio immobile. Una corretta posa in opera è poi la ciliegina sulla torta per realizzare questo importante obiettivo.
Abbiamo selezionato tre prodotti (vedi gallery) e ora ne analizziamo potenzialità e caratteristiche:

  • pannello in lana di legno Celenit, solitamente fornito in versione composita e accoppiata, in cui uno strato è realizzato in lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento Portland e l’altro in fibra di legno, al fine di raggiungere spessori e prestazioni elevati. Le dimensioni della lastra sono 120x60 cm, gli spessori da 11 a 21 cm. Ecco le principali caratteristiche: materiale di origine naturale con buone capacità di isolamento termico invernale, traspirabilità, ottime capacità di attenuazione termica a regime estivo, alto potere fonoisolante, protezione dal fuoco, resistenza alla compressione;
  • pannelli in sughero naturale Coverd: il sughero è un materiale molto apprezzato in Bioedilizia. Le sue potenzialità? Salubrità, ottime qualità isolanti, riciclabilità, leggerezza, impermeabilità, traspirabilità, ottimo abbattimento acustico. È ideale quando si intende riqualificare l’abitazione in chiave ecologica, riducendo l’impatto ambientale;
  • pannelli in polistirene espanso estruso RAVATHERM XPS X 300-SL di Ravago. Ideale per coperture piane, dà modo di realizzare tetti alla rovescia (di cui abbiamo già parlato) in quanto va posizionato sopra l’impermeabilizzazione. Spessori disponibili da 3 a 20 cm. Le sue doti sono: riciclabilità, resistenza alla compressione, alle escursioni termiche, ai raggi UV, alle condizioni meteo avverse, impermeabilità, facilità di montaggio e smontaggio (grazie ai profili battentati che non vanno ad intaccare la guaina).

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