- 18 giugno 2015

Dichiarazione di conformità impianto elettrico

Quando si costruisce una casa è necessario seguire una serie di obblighi legali e tecnici, che indicano come debbano venire costruiti i singoli impianti, le pareti, i tetti, le solette, eseguendo questi manufatti a regola d'arte. In Italia una legge del 1990 indica gli obblighi da seguire quando si pone in opera ex novo un impianto di qualsivoglia tipo, come ad esempio l'impianto elettrico. Una successiva legge del 2010 ha modificato i moduli da compilare per redigere la dichiarazione di conformità. Questo tipo di documento si applica agli impianti elettrici nuovi, mentre quando si tratta solo di riparazioni di un impianto già esistente il professionista incaricato di tale riparazione è tenuto a redigere una documento che attesti l'idoneità degli apparati e certifica che i lavori già presenti sono stati eseguiti a regola d'arte. Per lo stato italiano a regola d'arte può significare che il lavoro è stato eseguito seguendo tutte le regolamentazioni del settore; ma è anche possibile garantire che l'impianto è stato posato secondo le norme CEI (Comitato Elettronico Italiano).

Dichiarazione di conformità impianti

La dichiarazione di conformità riguarda tutti i professionisti che lavorano alla costruzione di una abitazione; tale asserzione deve comprendere una serie di moduli, stabiliti per legge, oltre ad un elenco dei materiali utilizzati nella costruzione ed eventuali progetti. Una qualsiasi impresa che opera nel settore edile dovrà rilasciare tale certificato al termine dei lavori di costruzione o di modifica; se l'idoneità non è presente, ove i lavori hanno comportato la sola modifica di una parte degli impianti, il professionista rilascerà un atto di idoneità, eventualmente indicando le modifiche che andrebbero apportate dal proprietario per ottenere degli impianti conformi alle leggi italiane. L'atto di rispondenza viene prodotto anche quando gli impianti sono stati costruiti prima del 2008, e risultavano a norma secondo le leggi vigenti allora, o anche se non è reperibile alcuna documento che attesti l'idoneità. Tale documentazione fa parte del certificato di agibilità, che va consegnato allo sportello unico per l'edilizia. Questi documenti sono necessari per attivare le utenze nella casa e per ottenere l'agibilità.

Dichiarazione di conformità impianto idraulico

Anche l'impresa che si preoccupa di installare o modificare l'impianto idraulico è obbligata a fornire una dichiarazione di conformità, che attesta l'idoneità dell'impianto alle leggi vigenti: grazie a questo documento si è certi che l'impianto sia costruito a norma di legge. In questo caso è necessario compilare apposita modulistica; il professionista dovrà anche allegare il progetto dell'impianto idraulico o lo schema di andamento delle tubature, un elenco dei materiali utilizzati, il certificato di iscrizione alla camera di commercio della ditta che effettua i lavori. Se l'impianto non viene posato ex novo, ma viene solo modificato, l'idraulico può dichiarare conforme solo la parte che ha modificato, redigendo apposita certificazione. Per gli impianti già esistenti compilerà invece un atto di idoneità; per tale garanzia non sono disponibili particolari moduli prestampati, ma è necessario effettuare una sorta di relazione tecnica, che indichi i materiali utilizzati, e l'andamento dell'impianto.

Dichiarazione di conformità caldaia

La dichiarazione di conformità per caldaie e impianti termici deve venire prodotta al momento dell'installazione, e verrà poi aggiornata annualmente, dopo i lavori di manutenzione periodica obbligatoria. Al momento dell'installazione della caldaia si hanno 30 giorni per presentare allo Sportello Unico per l'Edilizia l'atto di idoneità della caldaia, corredato dell'elenco dei materiali utilizzati, e dell'attestazione del possesso dei requisiti richiestiti per tale installazione; contemporaneamente consegnerà al Servizio di Tutela Ambientale un rapporto di controllo tecnico, e la scheda identificativa dell'impianto; dovrà anche effettuare un test di accensione della caldaia. L'utilizzatore della caldaia deve, per legge, contattare un professionista abilitato per la manutenzione periodica, che deve avvenire ogni due anni per impianti a gas con potenza nominale inferiore ai 35 KW/H, e ogni anno per gli altri impianti. Al termine della manutenzione, il professionista dovrà compilare la DAM (Dichiarazione di Avvenuta Manutenzione). La mancata produzione di tale documento comporta sanzioni anche gravi per gli utilizzatori della caldaia.

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