- 28 luglio 2021

Scopri il nuovo Museo ADI a Milano

L’estate 2021 segna il ritorno degli eventi in presenza. E in tutta Italia si moltiplicano gli appuntamenti per chi trova nella cultura un piacere senza eguali. Fra le numerose mostre in programma, molte vedono protagonisti l’architettura e il design; sono tutte date da segnare in agenda, sono luoghi da visitare con la certezza di uscirne arricchiti. Ecco per voi una ricca selezione.
Cominciamo dal nuovo ADI Design Museum, inaugurato lo scorso maggio nel cuore di Milano. Per l’esattezza, occupa un’ex area industriale tra via Ceresio e via Bramante, nel quartiere di Porta Volta. L’edificio in questione, a sua volta, è un’ex centrale elettrica.
Lo spazio espositivo è a dir poco vasto, si tratta di oltre 5.000 mq. Ospita la collezione storica (e permanente) del premio Compasso d’oro, una selezione curata da Beppe Finessi; l’arco temporale coperto va dal 1954 ai giorni nostri, il titolo Il cucchiaio e la città richiama il celebre slogan di Ernesto Nathan Rogers e identifica l’eterogeneità e varietà dei progetti premiati.
Si aggiungono 8 mostre temporanee di approfondimento: grandi consensi, per esempio, ha ottenuto e sta ottenendo quella dedicata a Renata Bonfanti, una delle prime – e di certo la più famosa – textile designer d’Italia.
L’ADI Design Museum, e questa è una novità assoluta, non ha una biglietteria fisica. I biglietti si acquistano tramite il sito ufficiale, i POS presenti sul posto oppure l’app del museo stesso.

Maurizio Cattelan protagonista all’Hangar Bicocca

Dopo dieci anni circa, Maurizio Cattelan torna a Milano e lo fa con un progetto originale quanto intrigante. La mostra, che ha come location gli spazi di Pirelli Hangar Bicocca e che è stata inaugurata il 15 luglio (per visitarla c’è tempo fino al 20 febbraio 2022), si intitola Breath Ghosts Blind.

Curata da Roberta Tenconi e Vicente Todoli, simboleggia il ciclo della vita ed è concepita come un film o una piece teatrale: sono 3 capitoli, che equivalgono ai 3 termini che compongono il nome stesso e occupano i 3 ambienti espositivi della struttura, cioè la piazza, le navate e il cubo. Il risultato è un’intensa esperienza visiva e spaziale costruita sulle fasi con cui noi tutti ci confrontiamo: la nascita, la vita e la morte. Ma è anche lo svelamento di quel senso di onnipotenza e di fallimento, dell’alternarsi di cime e abissi con cui ogni artista è chiamato a confrontarsi.

Nella piazza troviamo Breath, una scultura in marmo bianco di Carrara che rappresenta un uomo in posizione fetale e un cane, distesi a terra l’uno di fronte all’altro, a condividere il “respiro” che dà inizio a ogni ciclo esistenziale.

Le navate ospitano Ghosts, dozzine di piccioni distribuiti fra le travi e gli anfratti del carroponte, che trasmettono al visitatore un senso di stupore ma anche di inquietudine. Infine, nel cubo si trova Blind, opera realizzata in resina nera e composta da un monolite intersecato con un aereo: chiaro è il richiamo alla tragedia dell’11 settembre 2001, chiara è la volontà di raffigurare la perdita e il dolore, ma anche la loro condivisione.

La Biennale di Venezia 2021

Altro appuntamento da non perdere è La Biennale di Venezia 2021, ovvero la 17. Mostra Internazionale di Architettura, curata dall’architetto, docente e ricercatore Hashim Sarkis. L’inaugurazione è avvenuta lo scorso 22 maggio, per visitarla c’è tempo fino al 21 novembre.

Il titolo scelto per quest’anno è anche una domanda aperta: How will we live together? (Come vivremo insieme?). Un quesito posto agli architetti “perché crediamo – ha spiegato Sarkis - che abbiano la capacità di dare risposte più stimolanti di quelle che la politica ha finora offerto in gran parte del mondo. La poniamo agli architetti perché noi, come architetti, ci preoccupiamo di dare forma agli spazi in cui le persone vivono insieme e perché spesso immaginiamo questi ambienti in modo diverso dalle norme sociali che li dettano”.

La Mostra Internazionale comprende i lavori di 112 partecipanti provenienti da ben 46 Paesi; le opere sono distribuite in 5 scale o aree tematiche, di cui 3 coincidenti con l’Arsenale - Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities – e 2 col Padiglione Centrale, cioè Across Borders e As One Planet.

Ciascuna di queste scale ospita progetti che affrontano i diversi temi per mezzo di ulteriori concept: per esempio l’empatia e l’impegno nei confronti di altri esseri, le risposte ai cambiamenti della composizione delle famiglie e alla loro densità, le sfide spaziali del dislocamento forzato, le soluzioni per fronteggiare il degrado globale dell’ambiente.

Fra le diverse iniziative messe in campo, segnaliamo How will we play together?, un progetto dedicato al gioco, allestito a Forte Marghera e a cui possono prendere parte tutti i cittadini.

Anche per entrare alla Biennale di Venezia sarà possibile acquistare il biglietto esclusivamente online, per mezzo del sito o presso gli Infopoint presenti in sede. È disponibile un servizio di assistenza telefonica al numero 041 5218828.

La mostra su Enzo Mari in Triennale a Milano

Torniamo nel capoluogo lombardo: fino al 21 settembre la Triennale di Milano ospiterà la mostra dedicata al progettista e designer piemontese Enzo Mari, considerato uno dei più autorevoli a livello non solo nazionale ma anche mondiale. E che è si è spento il 19 ottobre 2020, all’età di 88 anni.

La ricca retrospettiva è curata da Hans Ulrich Obrist con Francesca Giacomelli e ricostruisce oltre 60 anni di attività, dall’arte al design, dall’architettura alla filosofia, dalla didattica alla grafica. Quattro le aree in cui è articolata: Sezione storica (una selezione di circa 250 progetti fra i quasi 2.000 realizzati nel corso della sua carriera), Piattaforme di Ricerca (materiale di archivio per approfondire il pensiero e la poetica del protagonista), Conversazioni video tra Mari e lo stesso Ulrich Obrist e Artisti in mostra, ovvero una serie di contribuiti e omaggi realizzati da artisti e progettisti internazionali.

Segnaliamo in particolare l’opera inedita di Nanda Vigo, ideata per la mostra prima della sua stessa scomparsa e che reinterpreta con la luce due dei lavori più celebri di Mari, cioè i 16 animali e i 16 pesci; nell’atrio di Triennale, così, è stato allestito il coloratissimo “zoo di Enzo”, apprezzato anche dai più piccoli.

Molti dei modelli, disegni e materiali esposti, provenienti dall’Archivio Mari recentemente donato al CASVA - Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano, sono inediti.

Viaggi, oggetti e collezioni: Le Corbusier a Torino

É dedicata invece all’architetto, urbanista e pittore franco-svizzero Le Corbusier, padre del Movimento Moderno, la mostra Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni allestita presso la Pinacoteca Agnelli a Torino e visitabile fino al 5 settembre 2021.

Organizzata in collaborazione con la fondazione parigina che custodisce la maggior parte dei documenti, dei disegni, delle fotografie e degli oggetti appartenuti a Le Corbusier, l’esposizione è curata da Cristian Chironi e occupa tutto il terzo piano della Pinacoteca.

Importante sottolineare che gli oggetti in mostra sono stati riscoperti e valorizzati in seguito al restauro, di cui si è occupata la suddetta fondazione, dell’appartamento di Le Corbusier situato nella capitale francese, in Rue Nungesser et Coli.

Sono principalmente sassi, pezzi di legno, conchiglie, metalli, vetri che raccoglieva perché accendevano in lui il processo creativo. Un esempio? Il carapace di granchio che gli ha ispirato l’idea del celebre tetto della Cattedrale di Ronchamp.

In mostra sono anche l’archivio cartaceo delle fonti di ispirazione e numerosi schizzi di automobili – sua grande passione - e più in generale mezzi di trasporto. C’è inoltre una sezione riservata interamente ai suoi viaggi, raccontati attraverso biglietti, dépliant turistici e cartoline.

Due grandi retrospettive su Vico Magistretti a Milano

Milano celebra uno dei suoi figli più famosi, il designer, architetto e urbanista Vico Magistretti, con due grandi retrospettiva: Vico Magistretti architetto milanese, allestita in Triennale e curata da Gabriele Neri in collaborazione con la Fondazione Magistretti, e Magistretti Revisited, che invece ha come location la stessa Fondazione ed è curata da Rosanna Pavoni con Margherita Pellino. Per vedere la prima c’è tempo fino al 12 settembre, mentre l’altra è visitabile soltanto su prenotazione fino al 24 febbraio 2022.

Tramite numerosi disegni, schizzi, modelli, fotografie, prototipi e pezzi originali, la mostra della Triennale racconta l’intero percorso progettuale di Magistretti, cominciato nel secondo Dopoguerra proprio presso Palazzo dell’Arte. Il rosso, che caratterizza molti suoi progetti, diventa una sorta di fil rouge, simboleggiando anche quel connubio tra modernità (il rosso delle avanguardie) e tradizione (il rosso mattone della vecchia Milano) su cui il maestro ha basato gran parte del suo lavoro.

La mostra Magistretti Revisited è invece ispirata alle scatole cinesi: la prima rappresenta Milano, città natale di Magistretti, che amava ma criticava con severità; la seconda scatola è lo studio nel quale ha lavorato per tutta la vita: piccolo, ma che non ha mai voluto lasciare. La terza scatola contiene l’archivio relativo a sessant’anni di progetti e oggi consultabile da tutti tramite il portale archivio.vicomagistretti.it.

L’allestimento vede protagonisti disegni e oggetti, ma anche gli arredi originali che Magistretti aveva scelto proprio per il suo studio. I visitatori sono accompagnati dalle parole del celebre designer e architetto, riprese da interviste, appunti e relazioni e presentate come l’ingrandimento delle pagine di un suo taccuino.

Apre a Roma la casa di Giacomo Balla

La nascita di Giacomo Balla, uno dei maggiori esponenti del Futurismo, risale a 150 anni. E per celebrare una ricorrenza così importante, ecco un’iniziativa senza precedenti: per la prima volta è stata aperta al pubblico la sua incredibile casa a Roma, in via Oslavia. Più che una dimora, un’opera d’arte totale.
L’iniziativa è promossa dal MAXXI e completata da un’importante mostra tematica ospitata nella galleria 5 dello stesso museo e curata da Bartolomeo Pietromarchi e Domitilla Dardi, composta da opere inedite realizzate per l’occasione e che richiamano proprio le incredibili suggestioni di Casa Balla.
Chi varca la soglia della dimora del maestro resta incantato dal trionfo di colori, dalle pareti dipinte, dalla miriade di arredi, dai tanti utensili, dai quadri e dalle sculture. In mostra anche gli abiti da lui disegnati e numerosi altri oggetti che contribuiscono a creare un unicum caleidoscopico e senza eguali. Casa Balla resterà aperta a tutti fino al 21 novembre 2021.

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