Pergolato, oasi outdoor di benessere e tranquillità

- 13 marzo 2016

Pergole

Per il giardino, il terrazzo, per il bordo piscina, in generale per gli spazi esterni privati: il pergolato è una presenza ormai indispensabile. La sua struttura è composta da travi, traverse e travetti; risulta facilmente amovibile in quanto privo di fondamenta, il tetto è generalmente piano (anche se non mancano casi in cui assume forme tondeggianti) e le pareti laterali sono sempre aperte. Il pergolato va ben oltre la funzione decorativa. Perché sì, le pergole aggiungono un notevole “quid” in termini estetici, rendono l’ambiente più accogliente e suggestivo, soprattutto quando sono arricchite da piante rampicanti; ma anche senza quest’ultime creano una zona di ombreggiatura ben definita e dunque offrono riparo soprattutto nelle giornate particolarmente calde. Quando il sole picchia forte. L’azienda friulana Pratic ha di recente presentato due nuovi modelli, Nomo e Rialto, frutto di un equilibrato incontro fra design e innovazione. Realizzati interamente in alluminio, sono caratterizzati da profili ridotti e linee pulite e garantiscono una perfetta impermeabilità grazie al sistema brevettato di gronde basculanti e alla speciale calandratura dei profili del telo che permette all’acqua di confluire facilmente nelle gronde contenute all’interno dei profili montanti. Le dimensioni massime raggiungibili con singolo modulo sono 550 x 700 cm: sufficienti per coprire una superficie di 38 mq; si possono affiancare più moduli per dar vita a spazi protetti e indipendenti. Sia Nomo che Rialto sono disponibili nella versione autoportante o con fissaggio a parete e si basano su una movimentazione motorizzata gestita con telecomando. Fra i vari accessori segnaliamo le automazioni con il sensore pioggia e il sensore sole-vento.

Pergolati in legno

Come dicevamo, il pergolato in legno è ancora molto diffuso. E continuerà ad esserlo. Prima di tutto perché il legno è il materiale che meglio si sposa con l’ambiente naturale; è ecologico, più economico rispetto ad altri, garantisce un’ottima resa da un punto di vista estetico. Resiste bene alla corrosione e ai mutamenti climatici e, con i trattamenti giusti, può raggiungere un’elevata durata nel tempo. Si aggiungano la facilità di lavorazione e un’ottima resistenza a flessione, compressione e trazione. I difetti? Diciamo che i pergolati in legno non hanno difetti veri e propri. Piuttosto, bisogna tener presente che per dare il meglio di se stessi necessitano di una puntuale e accurata manutenzione, la quale consiste innanzi tutto nell’applicazione di vernici specifiche e nell’impregnazione. Molto importante, poi, è scegliere l’essenza giusta. Valutando le caratteristiche del luogo in cui la struttura stessa deve essere allestita: a tal proposito si consiglia di chiedere un parere a professionisti operanti nel settore. Un buon punto di riferimento è senza dubbio Bt Group, azienda che da molti anni porta avanti la qualità del made in Italy. Bt Group realizza pergolati in legno e alluminio (in foto il modello Pergogarden R130), proponendo soluzioni specifiche che si integrano perfettamente con le parti architettoniche. Sono prodotti funzionali, solidi e affidabili e c’è la possibilità di personalizzarli con decorazioni sia in legno che in ferro battuto.

Pergolati normative

I pergolati creano oasi di comfort e tranquillità, offrendo riparo dai raggi solari e arricchendo gli spazi esterni con un design accattivante. Diventano vere e proprie stanze all’aria aperta che consentono di godere la natura nella sua espressione più bella. Ma esiste una normativa specifica circa la costruzione di un pergolato? Diciamo subito che una recente sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che non serve alcun permesso per costruire pergolati e coperture amovibili su balconi e terrazzi privati. E, di conseguenza, nei giardini. Non c’è bisogno di chiedere autorizzazioni al Comune per “strutture di arredo, installate su pareti esterne dell’unità immobiliare di cui è ad esclusivo servizio, costituito da struttura leggera e amovibile, caratterizzata da elementi in metallo o in legno di esigua sezione, coperta da telo anche retrattile, stuoie in canna o bambù o materiale in pellicola trasparente, priva di opere murarie e di pareti chiuse di qualsiasi genere, costituita da elementi leggeri, assemblati tra loro, tali da rendere possibile la loro rimozione previo smontaggio e non demolizione – dal momento che queste opere – non configurano né un aumento del volume e della superficie coperta, né la creazione o modificazione di un organismo edilizio, né l’alterazione del prospetto o della sagoma dell’edificio cui è connessa, in ragione della sua inidoneità a modificare la destinazione d’uso degli spazi esterni interessati, della sua facile e completa rimovibilità, dell’assenza di tamponature verticali”. E’ anche vero che se si abita in condominio privato, quasi sempre bisogna invece ottenere l’autorizzazione degli altri condomini ed è comunque necessario che non vi siano limitazioni di sorta. E resta opportuno presentare una Comunicazione di Inizio Lavori. Nella foto, uno dei pergolati a isola progettati da Gibus. E’ possibile scegliere tra pergole a isola monomodulo e plurimodulo.

Pergolati da giardino

Il pergolato in giardino è un validissimo compromesso fra il gazebo – struttura più impegnativa – e la semplice tenda da sole. Ciò non significa che il relativo progetto debba essere sottovalutato, nel senso che è meglio affidarsi a ditte specializzate oppure a tecnici abilitati in grado di individuare la zona giusta e dare consigli adeguati in relazione alla forma, ai materiali, alle dimensioni. E poi ci sono le piante. Che fino a qualche tempo fa erano sempre parte integrante del pergolato; adesso, nel caso dei modelli più moderni, capita che se ne faccia a meno per non occultare in alcun modo la struttura. La quale è protagonista, certo. Tuttavia sono ancora molti coloro che mai rinuncerebbero al tocco di Madre Natura. Alla copertura vegetale. Copertura che avviene grazie a piante rampicanti: le specie da preferire sono la buganvillea, la passiflora oppure la vite canadese, però bisogna sempre valutare le caratteristiche climatiche del luogo in cui ci si trova. Nella foto, la pergola frangisole di Cagis: la struttura autoportante è costituita da 3 Portali Cagis sez. cm 20x20 in legno lamellare di abete tintato con impregnante ad acqua col. bianco, lavorazione a 45° negli angoli per creare un effetto di continuità del materiale. Le lamelle superiori sez. cm 12,5x4 sono in legno di larice europeo e poste perpendicolari rispetto alla struttura primaria. La pergola frangisole Cagis può essere prodotta in acciaio zincato e verniciato, in alluminio o in acciaio inox.

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