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- 15 febbraio 2016

Portariviste design

All’inizio erano estremamente semplici, spesso anche improvvisati, e avevano una mera funzione contenitiva. Insomma, i portariviste servivano soltanto per riporre – appunto – le riviste e i giornali di ogni tipo. Non di rado capitava di usare scatole di cartone o semplici cassette in legno, o ancora qualche vecchia cesta in vimini. Poi, col tempo, sono state intuite tutte le loro potenzialità. E’ emerso il loro fascino. I designer sono scesi in campo e, a colpi di idee e creatività, hanno trasformato i portariviste in accessori carismatici e densi di fascino. Opere artistiche, in molti casi. Valori aggiunti che arricchiscono l’ambiente catalizzando l’attenzione ed esaltandone lo stile, senza però mai perdere di vista il loro compito originario. Legno, lamiera, polietilene, pelle, metallo, vetro, acciaio, tessuto: decisamente numerosi i materiali con cui vengono realizzati i portariviste design. In grado di soddisfare qualsiasi esigenza e preferenza. E pressoché infinite le possibilità in termini di forme, contorni, dimensioni. Fly è il modello creato da Angelo Tomaiuolo per Tonin Casa: si chiama così perché è ispirato al volo, a un battito di ali. Alla libertà, compositiva e non solo. In metallo curvato e rivestito in ecopelle, è disponibile nei colori Bianco, Nero, Giallo senape, Fango, Testa di moro, Viola melanzana, Beige, Blu Turchese.

Portariviste Kartell

Fondata a Milano nel 1949 da Giulio Castelli, Kartell è una delle aziende italiane più quotata a livello internazionale nonché fra i leader indiscussi del design contemporaneo. Un successo meritato e derivante da un’abbondante produzione di mobili, complementi di arredo, accessori in grado di distinguersi e imporsi sulla scena. Diventando, in molti casi, delle vere e proprie icone: si pensi alla sedia Louis Ghost di Philippe Starck, di cui ancora oggi vengono venduti migliaia di pezzi ogni anno; oppure alla Lampada Bourgie (Ferruccio Laviani), dall’aspetto quasi barrocco, con un cappello plissé che crea ipnotici giochi di riflessi; o ancora alla libreria Bookworm, la prima curvilinea e flessibile. Ecco, nell’elenco dei “grandi classici” firmati Kartell va inserito anche il Portariviste (si chiama proprio così) disegnato nel 1972 da Giotto Stoppino: era l’epoca in cui le riviste stavano entrando nelle case degli italiani, in tal senso c’era una vera e propria rivoluzione in atto. E ancora oggi il Portariviste fa proseliti. In PMMA antiurto colorato in massa o verniciato, è costituito da 4 tasche nella cui parte centrale è alloggiata una maniglia che ne facilita la presa. Viene ancora proposto nella versione originale ma col tempo se ne sono aggiunte altre colorate. Costa 107 euro. E sempre targato Kartell è il portariviste Front Page (169 euro) realizzato dal team svedese Front. L’ispirazione? Un soffio di vento che d’improvviso sventaglia le pagine di un giornale.

Portariviste in legno

Il portariviste in legno è il più classico, ma non per questo bisogna sottovalutarlo. Anzi. Grazie alla sua versatilità, infatti, il legno si adatta a qualsiasi stile e assume qualsiasi forma: il risultato coincide con un design sempre di gran classe e con forme spesso inedite. Chi desidera un portariviste in legno dalle tonalità scure si orienti verso il teak e il wengè; chi predilige le tonalità chiare può anche scegliere un modello laccato. Interessante la proposta di Vitruvio Design: si chiama Uno due sei ed è un portariviste in legno (di acero o in palissandro, si puo' scegliere) con due lati simmetrici e sei tasche per riporre i giornali, la corrispondenza, fogli di ogni dimensione. Il disegno ricorda un fiore stilizzato e le chiodature in legno massello impreziosiscono il risultato finale. Non solo: in alto ci sono due scomparti chiusi che possono ospitare oggetti più piccoli e magari dotati di una certa importanza.

Tavolino portariviste

Il portariviste può anche essere integrato in un tavolino basso. Esserne parte. E in questo caso si ha un complemento non solo estremamente pratico, ma anche caratterizzato da una gran classe. Un elemento che contribuisce ad arricchire la zona living dal punto di vista stilistico, esaltando gli altri elementi d’arredo e al contempo esprimendo tutta la sua utilità. Perché il tavolino portariviste, doveroso sottolinearlo, diventa sempre un fedele alleato nel mantenimento dell’ordine… quotidiano. Oltre che un punto di riferimento per chi abbia voglia di concedersi qualche momento di relax dandosi alla lettura. L’offerta di tavolini portariviste è davvero ampia e variegata sia per quanto riguarda i materiali e le dimensioni, sia per quanto concerne la forma e le tonalità. Quello che vi mostriamo in foto è Bijou di Domitalia, design Edi&Paolo Ciani Design. Ha la struttura in acciaio e il ripiano in vetro temperato serigrafato (acidato corda e acidato bianco le varianti disponibili); la finitura del portariviste è invece in pelle rigenerata testa di moro. Dimensione: 100 x 70 x h 36/30 cm. Si adatta a qualsiasi ambiente, anche se dà il meglio di sé in un soggiorno arredato con il gusto più moderno.

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