Quanto costa rifare il bagno? Prima di rispondere a questa domanda, vale la pena rispondere anche a un’altra, più generica e complessa, ossia, quando costa in media ristrutturare casa. Qualora i lavori da compiersi fossero molti e non ancora quantificati con un computo metrico, fornire una stima seppur approssimativa non è facile poiché ogni abitazione è sempre un progetto a sé. Tuttavia, se ci si rivolge un’azienda specializzata seria e affidabile, quest’ultima potrebbe analizzare i computi di alcuni lavori di ristrutturazione compiuti negli ultimi anni rilevando che, mediamente, il costo di una ristrutturazione totale – la quale include il rifacimento completo e a norma di tutti gli impianti, demolizione e ricostruzione di alcuni tramezzi, intonaci e così via - è compreso in media tra 350 - 700 euro al mq. Da questo calcolo, sono esclusi i materiali, come rivestimenti, sanitari, pavimenti e così via. Tramite un semplice calcolo è altresì possibile identificare i costi di ristrutturazione per classi di superficie. Nel caso di “ristrutturazioni di pregio” con svariate rifiniture architettoniche e impianti tecnologici di una certa complessità, il costo medio si aggira intorno ai 1.000 – 1.500 euro al mq così, per esempio, la spesa per una ristrutturazione di pregio di un appartamento di 100 mq sarà compresa tra i 100 -150 mila euro. Per chi beneficia delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni (50%) e/o per il risparmio energetico (65%) il Costo Reale di una ristrutturazione è il valore della spesa sostenuta al netto degli importi del rimborso Irpef (che si otterranno nei successivi 10 anni) e al lordo di eventuali interessi per finanziamenti accordati. Per effettuare i lavori di edilizia si può richiedere lo specifico bonus ristrutturazione casa da quanto fissato dal decreto legge 63 del 4 giugno 2013, ed in seguito anche dalla legge di stabilità per cui è prevista a partire dal 2014 una detrazione del 50% sulle spese sostenute relative alla ristrutturazione sulla prima casa, ma anche nel caso di acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ e per le apparecchiature dotate di etichetta energetica, anche in questo caso l’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione deve essere l’abitazione principale.
Per quanto riguarda il rifacimento di un bagno, un intervento a norma deve rispettare tutte le regole previste, tra opere in muratura e impianti, con mano d’opera abilitata e specializzata. La superficie dei bagni è definita da normative locali quali il Regolamento edilizio e quello di Igiene edilizia per rifare il bagno. A Milano ad esempio le misure sono: 3,5 mq per il bagno principale e 2 mq eventualmente per il secondo. Quando si cambiano le dimensioni di un bagno esistente e anche quando se ne appronta uno nuovo, è essenziale attenersi ai valori previsti da tali regolamenti, che sono reperibili presso l’ufficio tecnico del Comune. In alcune sezioni del bagno, sulla medesima parete convergono l’impianto idrico e quello elettrico: per la sicurezza è obbligatorio rispettare le norme previste che disciplinano progettazione e realizzazione (come la norma Cei 64-8). In prossimità dei lavandini, ad esempio, le prese elettriche devono essere protette con un interruttore differenziale ad incasso. Per ottenere le pareti libere da componenti tecniche, spesso è meglio optare per schemi di impianti a pavimento in cui tutti i condotti vengono posati a terra e utilizzano parzialmente solo la fascia inferiore dei muri. Si tratta di una soluzione fattibile quando si ristruttura completamente il locale, poiché richiede la rimozione totale dei rivestimenti e dei sottofondi. Il bidet e il vaso affiancati è il layout da prediligere perché il più comodo ed esteticamente piacevole, ma occorrono 120 cm sulla parete e qualora tale spazio non vi fosse, si è costretti a sistemare i sanitari uno di fronte all’altro, con una serie di accorgimenti: poiché lo scarico del bidet va connesso a quello del vaso, bisogna garantire al tubo l’idonea pendenza. Meglio scegliere modelli a profondità contenuta che lasciano tra i due elementi più spazio libero: ne esistono anche da 45 cm oltre che da 50 cm: rispetto alla misura standard di 55-57 cm si recuperano fino a 12 cm. Nei bagni i muri vanno rivestiti con materiale impermeabile, liscio, lavabile e resistente, come la ceramica per esempio, mentre il soffitto deve essere rifinito con un prodotto traspirante. Per rinnovare il look del locale senza demolire, ai vecchi pavimenti si possono sovrapporre quelli nuovi, ma optando per lastre di gres con spessore di soli 2-3 mm, che sono idonee a questo fine. Dopo queste considerazioni, si può pensare a quanto costa rifare il bagno! In foto, collezione di piastrelle per bagno Color Up di Marazzi Ceramiche realizzata in monocottura a pasta bianca, disponibile nei sette colori lucidi: bianco, grigio, nero, beige, giallo, arancio e ottanio. Color Up, prevista nell’unico grande formato 32,5x97,7 cm, è ideale per il rivestimento di ambienti interni, come bagni residenziali e pubblici.
Nell’acquistare mobili finalizzati all’arredo interno di un immobile oggetto di ristrutturazione le agevolazioni fiscali riguardano anche il bagno, per cui bisogna tenere conto di questo fattore quando ci si chiede quanto costa rifare il bagno. Tali agevolazioni si collegano a quanto confermato dalla Legge di Stabilità. Secondo quanto stabilito dal decreto legge relativo ai lavori edilizi di ristrutturazione non viene specificato il tipo di arredo, poiché il bonus fiscale riguarda tutti i mobili destinati all’arredo interno dell’unità in cui vengono portati avanti gli interventi. In caso di ristrutturazione del bagno, si possono richiedere agevolazioni sia per l’acquisto documentato di sanitari ma anche se si comperano gli arredi, a patto che ogni spesa venga documentata. In tal modo se si è coinvolti in una spesa per la ristrutturazione del bagno, tenendo conto che il tetto massimo ammonta a 10mila euro, il bonus è pari a 5mila euro, in questo modo la detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali del medesimo importo. Per la sostituzione di sanitari occorre un idraulico, per cui il prezzo non sarà molto basso. Normalmente, l’idraulico prepara in anticipo un preventivo, che potrà aumentare a seconda dello stato delle tubature e dell’eventuale necessità di sostituirle. Invece per rinnovare pareti e soffitto, bisogna tener conto delle dimensioni del bagno: più grande è, maggior quantità di materiale sarà necessaria. Occorre quindi valutare anche il prezzo della materia prima desiderata: la più utilizzata è la ceramica, per il suo buon rapporto qualità-prezzo e per le molteplici morfologie in cui si trova in commercio. Per quanto riguarda l’aggiunta o la sostituzione dei mobili, il costo dipenderà principalmente dalla qualità o dal modello dei mobili scelti. Nel caso dei mobiletti in cui è inserito il lavabo, probabilmente sarà necessaria manodopera specializzata per l’installazione, per cui vi sarà una spesa aggiuntiva. In foto, è presentata la composizione True Oak di Villeroy&Boch con lavabo da appoggio Loop&Friend in ceramica bianca, mobile sottolavabo in rovere finitura Mellow oak e specchio con cornice rovere e illuminazione a led.