- 17 luglio 2014

Difesa attiva della casa

Gli allarmi rappresentano la difesa attiva della casa: installare un sistema antifurto all’interno di casa significa scegliere in maniera adeguata tra ogni sorta di dispositivo che ci permetta la segnalazione di estranei all’interno dell’abitazione. Possono essere installati da aziende oppure in alcuni casi, anche mediante fai da te: le imprese permettono il rilascio di certificazione Imq, attestato necessario per usufruire degli sconti sulle polizze antifurto. Il costo di un allarme dipende inoltre da molti fattori, come la tipologia scelta, il grado di protezione e la metratura della casa: è possibile però partire da un impianto base per poterlo espandere poi in seguito in relazione alle necessità.

Tipologie d’impianto allarme casa

Esistono tre tipologie d’impianto allarme casa: cablato, wireless e misto. L’impianto cablato è caratterizzato da dispositivi che sono collegati tra di loro mediante cavi elettrici, inseriti all’interno delle pareti: questa tipologia è consigliata nel caso in cui l'edificio sia in fase di costruzione o ristrutturazione poiché sono necessari lavori edili di rottura e ricostruzione. L’antifurto wireless si compone di elementi che dialogano tra di loro in assenza di fili, via radio tramite onde elettromagnetiche, eliminando ogni sorta di opera muraria per l’installazione. Il costo di un impianto di questo tipo nel modello base ha un costo di circa 3000 euro esclusa la manodopera. Esiste la possibilità di installare un impianto antifurto che sia misto in cui alcuni elementi sono collegati via cavo e altri wireless e ha come vantaggio di limitare il numero dei cavi. Un modello d’impianto misto base ha un costo all’incirca di 2500 euro, manodopera esclusa. In foto: sistema antifurto Bentel Security

componenti dell’impianto

L’impianto allarme casa si compone di tre parti: la centrale, i sensori e i segnalatori acustici. La centralina è il cuore del sistema, elemento che detiene il maggiore costo: la sua funzione è la ricezione dei segnali emessi dai relativi sensori in base ai tentativi d’intrusione, elaborarli e inviare i comandi per l’attivazione dei segnalatori acustici. I sensori sono invece le componenti che rilevano le intrusioni e inviano le informazioni alla centrale. Sono due le principali tipologie: quello perimetrale che rileva dall’esterno l’apertura di porte e finestre, e quello volumetrico per la protezione degli interni, che rilevano la presenza all’interno della casa di persone intruse, con un raggio di 10-15 metri. I segnalatori acustici infine, sono se sirene dell’impianto: il suono è spesso accompagnato da un segnale luminoso ed esistono modelli per interni ma anche per esterni che devono essere installati bene in vista. In foto: sistema antifurto Urmet sistema Ago

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