Le collezioni di arredamento prodotte negli ultimi dieci – quindici anni hanno sancito la consacrazione definitiva dell'angolo cottura come incarnazione contemporanea della cucina. In precedenza, la forma “raccolta” del blocco lavello / piano di lavoro/ fornelli / frigo, almeno in Italia, veniva vissuta come riduzione della stanza che, tradizionalmente, arrivava a incorporare anche il tavolo da pranzo e i mobili della dispensa. La diffusione dell'open space, con l'incastro fra la nuova versione del soggiorno e il vecchio tinello, ha prodotto un ambiente unico dedicato alla convivialità e all'intrattenimento, in cui gli elettrodomestici e le superfici per la preparazione delle pietanze rappresentano un fruttuoso innesto che produce effetti su tutta la composizione circostante. Nell'ambito di questa trasformazione, realizzatasi nel corso di almeno due decenni, l'angolo cottura si è andato definendo, slegandosi da un elemento classico come il tavolo da pranzo e trovando la sua estensione funzionale nella penisola, a metà fra bancone e ripiano dello chef, possibilmente completata da due o più sgabelli per rendere comodi i veloci pasti quotidiani o il drink con gli amici. Le caratteristiche e la disposizione dell'angolo cottura all'interno dello spazio corrispondente al living sono condizionate – nell'ipotesi che si punti a ottenere il massimo risultato con una somma preventivata contenuta – dagli attacchi alla rete degli impianti (acqua, gas, luce), ovvero dal costo richiesto per spostarli. Questo aspetto influenzerà anche la scelta dei mobili: nel caso crescano le spese per intervenire sullo status quo, si dovranno prendere decisioni più oculate. In foto: cucina in legno laccato con penisola snack © Nord Est
Una buona soluzione consiste nel lasciare continuità fra soggiorno e angolo cottura, marcando però il punto di passaggio da uno all'altro con una coppia di elementi che stabilisca una relazione tale da sintetizzare l'interscambio tra i due spazi. Nel modello di cucina in legno laccato con penisola snack di Nord Est si realizza qualcosa del genere: l'angolo cottura, a cui si accede da un unico punto di passaggio, viene delimitato dal bancone con il lavello, il piano cottura e le superfici di appoggio; dal bancone stesso, una sottile penisola si protende verso il soggiorno, contrapposta a uno scaffale a giorno sulla parete di fronte, che fa parte del living. La cucina Zoe Design, inserita nella collezione Cucine moderne di Ar-tre è disponibile con ante in quattro essenze di legno - farina, vulcano, origano, corteccia - e ventitré colori (lucidi e opachi). Il catalogo illustra cinque diverse composizioni: Torino (Zoe vulcano e laccato ghiaccio opaco), Bruges (Zoe origano e laccato fango opaco), Heraklion (Zoe vulcano e laccato cenere opaco), Brema (Zoe corteccia e laccato bianco opaco), Riva del Garda (Zoe farina). Nella composizione Torino, i due spazi adiacenti del living e dell'angolo cottura confluiscono uno nell'altro lungo l'asse della penisola, che diventa mensola in corrispondenza dell'estremità a contatto con il mobile del soggiorno. Anche nella direzione trasversale, laddove la penisola pone un ostacolo al percorso da e verso il settore di preparazione dei cibi, in realtà si sviluppa una comunicazione visiva, auditiva e - trattandosi di cucina - olfattiva, tra chi siede in poltrona nel living e chi si muove tra forni e fornelli. Nell'allestimento denominato Heraklion, la divisione tra i due ambiti è più sfumata e affidata quasi solo alla differente luminosità, che in qualche modo privilegia il living, avvolto dai raggi del sole. L'angolo cottura coincide con l'isola, che include fornelli e lavello, e s'interrompe in corrispondenza del tavolo da pranzo, il perno funzionale della composizione, ovvero l'elemento che sta sia al di là, sia al di qua della divisione. Anche nella composizione Brema la luce gioca un ruolo nel suddividere l'open space tra angolo di cottura e soggiorno, insieme alle caratteristiche materiche dei componenti montati. La separazione è "classicamente" ottenuta collocando sul confine la penisola con quattro sgabelli, che funge da tavolo, proprio al centro fra le due aree; tuttavia, alla barriera fisica, si aggiunge la distinzione tra bianco opaco dei frontali, nella parete attrezzata e nella penisola, e finitura in legno delle ante di cucina.
Se il progetto di angolo cottura non ha limitazioni di budget, ma anzi l'obiettivo è una sintesi di design per il luogo in cui coltivare le più ambiziose aspirazioni culinarie, possiamo immaginarci al centro di @home, una delle raffinate linee di Elmar cucine. Il concept alla base è la flessibilità, intesa sia in termini di organizzazione delle funzioni, sia come personalizzazione dei rivestimenti. Il massimo dell'impatto estetico, nella finitura delle ante, si ottiene con i legni pregiati (Rovere tranché, Rovere nodato spazzolato, Rovere affumicato, Acacia affumicato, Rovere tranchè scuro, Palissandro, Ebano), ma il catalogo di materiali e colori accontenta tutti i gusti: laccato opaco e lucido, ecomalta, decorativi (opachi, frassino, cemento, melammina, legno), acrilici opachi e lucidi, Argilla (serie Sabbie, serie Terre, serie Artico), cemento, tranciato di legno, Sfruttando il modulo delle colonne multifunzione, @home può trasformarsi in un angolo cottura a scomparsa, elegante e discreto. I singoli elementi, con larghezza di 90 e 120 cm, sono componibili in una successione a parete, all'interno della quale collocare mensole e ripiani, ma anche lavello ed elettrodomestici. Il tocco finale? Scegliere per le colonne l'opzione delle ante a scomparsa laterale: aperto, l'angolo cottura rivelerà la ricchezza di accessori e consentirà di utilizzarli; chiuso, assumerà l'aspetto di un sobrio mobile, adatto all'arredamento del soggiorno. La linea @home incorpora numerosi componenti in grado di espandere ulteriormente le possibilità dell'angolo cottura, diventando essi stessi “a scomparsa” e mimetizzandosi all'interno.
Una tipica e basilare composizione dell'angolo cottura si assembla come una L: la penisola, lunga dai 180 ai 240 cm, incrocia la striscia costituita dai vari moduli componibili affiancati – ipotizziamo, piano di lavoro (larghezza: 60 cm), lavello con doppia vasca (larghezza: 120 cm), piano cottura con forno sottostante (larghezza: 90 cm). I due tratti della L potranno essere quasi uguali o estendersi dalla parte della penisola – se, per esempio si inserisce una piccola scaffalatura all'estremità – o lungo la “stecca” delle attrezzature – nell'ipotesi che il forno sia a colonna, o in base alla presenza di un frigorifero che sia incassato e non a libera installazione. Davanti a ciascuno degli elementi, che avranno tutti la stessa dimensione di profondità, dovrà essere lasciato sufficiente spazio per aprire o abbassare ante e sportelli. Gli stessi ragionamenti andranno “proiettati” in altezza per pensili e gocciolatoio sul lavello, sollevati di una dimensione tale da risultare raggiungibile per gli utenti e compatibile con gli standard minimi. Nel sistema @home, un'evoluzione dello schema base si ottiene aggiungendo colonne ad angolo con tampone apribile o colonne terminali a giorno, oppure inserendo Easy table, un tavolo che scorre all'interno della penisola e può essere estratto con facilità quando serve una superficie in più per preparare o appoggiare i cibi. Easy table – componibile anche a parete o a isola – è disponibile in due misure, 116 x 73 cm e 116 x 85 cm: le dimensioni della penisola nel nostro angolo cottura, che non potrà essere meno lunga di 180 cm, dovranno adattarsi di conseguenza. In foto: @home / Easy table in composizione a penisola © Elmar Cucine