Stile scandinavo e colori pastello per l'attico a Kiev

- 26 aprile 2021

Ambienti colorati e luminosi in stile scandinavo

Lo stile scandinavo è fra le più moderne, ma anche affascinanti declinazioni dell’interior design. Perché esprime perfettamente quel minimalismo e quell’essenzialità oggi tanto in voga, per mezzo di arredi dalle forme semplici e leggere, ma al tempo stesso è il risultato di studiati contrasti cromatici, della scelta di materiali naturali – legno in primis – e soluzioni che attribuiscono anche alla luce un ruolo di primo piano.

Una casa arredata in stile scandinavo è priva di fronzoli ed elementi superflui, eppure calda e accogliente. Qui vogliamo puntare i riflettori su un esempio davvero degno di nota: l'attico Zefir situato nel centro storico di Kiev, in Ucraina. Più precisamente si trova nel quartiere residenziale Lvivsky, all'ultimo piano di uno di sette edifici che sono stati costruiti di recente, ma riprendono alcuni fra gli elementi peculiari dell'architettura storica ucraina, in primis i tetti con falde dall'elevata pendenza.

Il proprietario dell'attico Zefir è un giovane creativo dai gusti eclettici, un make up artist di professione che ha deciso di commissionare la progettazione degli interni allo studio HB Interiors: “Abbiamo dato vita – ha spiegato l’architetto Nadiya Shulha - a spazi colorati e luminosi che potessero incontrare i suoi gusti ma anche le sue esigenze professionali”. Osserviamo da vicino, dunque, questa splendida casa.

La valorizzazione della luce naturale

Lo stile scandinavo attribuisce la medesima importanza alla funzionalità e all’estetica. Pensiamo per un attimo ai Paesi del Nord Europa, a quelle temperature rigide, ai paesaggi splendidi ma anche per certi versi ostili: forte quanto comprensibile è l’esigenza di abitare in case che siano rifugi a tutti gli effetti. Accoglienti, pratiche, belle.

L’armonia visiva e il desiderio di concretizzare al meglio i principi ergonomici sono quindi alla base del progetto messo a punto dallo studio HB Interiors per l’attico Zefir di Kiev, insieme alla valorizzazione della luce sia naturale che artificiale. Anzi, è ancora più esatto dire proprio quella naturale è stata considerata un punto di riferimento per la scelta delle soluzioni di interior design. Ma procediamo per gradi.

Sul tetto a falda sono state installate ampie finestre Fakro che ne coprono l’intera altezza e consentono da una parte di massimizzare l’ingresso dei raggi solari e dall’altra di mettere in risalto superfici e arredi. Nel soggiorno e nello studio ce ne sono diverse; nella camera da letto ce n’è una, la cui forma è stata ripresa in un decoro geometrico che copre tutto il soffitto. In questo modo è stato possibile ottenere una sensazione di movimento che dona maggiore carattere, ma anche originalità, alla stanza.

“Ritengo – ha spiegato l’architetto Shulha - che le finestre da tetto conferiscano agli interni una spiccata individualità che aspetta solo di essere esaltata a seconda delle esigenze e delle inclinazioni degli abitanti”. Nell’attico Zefir se ne contano, complessivamente, ben 9. Sono tutti serramenti a bilico Fakro FTP-V, realizzati in legno di pino rifinito con due mani di vernice acrilica nonché dotati di cerniere poste a metà altezza.

La scelta dei colori e degli arredi

Grazie alle finestre a bilico Fakro FTP-V, la luce naturale che entra nell’attico Zefir viene sfruttata al massimo. Ed è anche una sorta di riflettore puntato sui colori e sull’arredamento in stile scandinavo che caratterizzano questa abitazione.

È disposta su due livelli, ma non molto ampia. La planimetria è semplice e i locali sono di differente metratura. Per le pareti del living è stato scelto il bianco (fatta eccezione per una piccola porzione, decorata in un modo decisamente originale), che caratterizza anche la cucina angolare a vista in legno, il cui piano lavoro è però nelle sue tonalità naturali.

Il bianco, si sa, rende gli ambienti ancora più luminosi e ariosi, facendoli inoltre sembrare più estesi di quanto non siano in realtà. Sempre per quanto riguarda la zona giorno, le altre tonalità protagoniste sono due pastelli, cioè il rosa e l’azzurro, che con la loro delicatezza veicolano un senso di benessere.

Nella camera da letto ecco invece colori più decisi: grigio e viola (ma non troppo intenso) per le pareti, grigio anche per il letto e il soffitto, bianco per l’armadio. Eppure l’insieme risulta, come potete vedere, tutt’altro che cupo: merito degli equilibri perfettamente studiati, dei giochi cromatici, delle ampie finestre.

Nello studio del make up artist, proprietario dell’attico che stiamo esplorando, ritroviamo le pareti candide; il nero e il legno nelle sue sfumature naturali, invece, caratterizzano gli arredi. E il legno, evidentemente, è ovunque. Non avrebbe potuto essere altrimenti, considerate le scelte (più che azzeccate) stilistiche.

Invitiamo a notare come in tutti gli ambienti sia stata applicata la regola del less is more: pochi mobili, solo quelli essenziali. 

Le fonti di luce artificiale diventano elementi di arredo

La luce naturale è fra i maggiori punti di forza dell’attico Zefir, ma quella artificiale non è da meno. L’architetto Nadiya Shulha e la sua squadra hanno privilegiato punti luce multipli che a loro volta esaltano la mobilia e diventano veri e propri elementi di arredo.

Il sistema di illuminazione artificiale è variegato e versatile; nell’area riservata alla preparazione e al consumo dei pasti troviamo lampade a sospensione di differenti dimensioni, mentre per l’angolo relax sono state scelte due moderne lampade da terra e un lampadario chandelier che crea un contrasto strategico sia formale che stilistico. Touché.

Nella camera da letto c’è un’altra lampada a caduta, posizionata proprio in corrispondenza del materasso, mentre il resto dell’ambiente è illuminato da discreti faretti a soffitto. Lo studio è sede della trovata più originale: delle semplici lampadine i cui fili sono arrotolati intorno a una barra di legno: sembra quasi un’installazione.

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