Redazione - 21 maggio 201310 gennaio 2022
Guida utile per sapere come accedere alle agevolazioni fiscali per il 2022. Tutto quello che c'è da sapere sui bonus casa.
Redazione - 21 maggio 201310 gennaio 2022
La nuova legge di bilancio 2022, appena approvata, prevede importanti novità per quanto riguarda i bonus edilizi, le agevolazioni fiscali concesse per interventi finalizzati a manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Alcuni provvedimenti già esistenti si sono visti confermare anche il per il nuovo anno, mentre altri sono stati introdotti per la prima volta. È il caso, ad esempio, della nuova agevolazione per l‘abbattimento delle barriere architettoniche. Non ci sono novità rispetto alle modalità di fruizione del bonus, che potrà essere riscosso in diversi modi:
L’aliquota relativa al bonus facciate risulta meno generosa rispetto all’anno scorso passando dal 90 % al 60 %. Rimangono invece invariati gli interventi che garantiscono il diritto al bonus, ossia quelli finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici che si trovano nelle zone A e B, secondo la normativa regionale o comunale. In particolare, gli interventi possono riguardare la semplice pulitura e tinteggiatura delle pareti o dei balconi, miglioramenti dal punto di vista termico delle strutture opache della facciata o che interessano il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva.
Viene rinnovato il termine ultimo per la conclusione dei lavori atti a beneficiare del superbonus 110%, riguardante interventi in ambito di efficienza energetica, messa in sicurezza statica, installazione di impianti fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. La nuova data limite è fissata al 30 giugno 2022, con deroghe specifiche per particolari categorie:
È la novità di quest’anno: la detrazione fiscale del 75% per la sostituzione di impianti funzionali a eliminare le barriere architettoniche o direttamente le barriere stesse di interi edifici o di singole unità immobiliari già esistenti. Vi sono dei limiti di spesa che dipendono dal numero di unità immobiliari all’interno dell’edificio.
Anche l’agevolazione per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica di un edificio esistente ottiene il via libera alla proroga fino al 31 dicembre 2024. Nello specifico, una detrazione del 50% spetta a lavori quali la sostituzione di finestre e infissi, schermature solari, caldaie a biomassa e caldaie a condensazione. L’aliquota può arrivare al 65% per lavori riguardanti pompe di calore, sistemi di building automation, collettori solari, scaldacqua a pompa di calore o generatori ibridi. Un’ulteriore riduzione, tra il 70% e l’85% è prevista per gli interventi di tipo condominiale, a seconda che, di pari passo con l’efficientamento energetico, vi sia una riduzione del rischio sismico per edifici situate nelle zone sismiche 1, 2 o 3.
Si tratta della detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di grandi mobili ed elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, destinati all’arredo di un immobile oggetto di ristrutturazione e da ripartire, tra gli aventi diritto, in dieci quote annuali dello stesso importo. Il limite massimo di spesa detraibile, che nel 2021 era di 16mila euro, scende a 10mila euro nel 2022 e a 5mila nel 2023 e nel 2024. Tale limite è da considerarsi al netto delle spese sostenute l’anno precedente per le quali si è fruito della detrazione, se questo corrisponde all’anno di inizio dei lavori di ristrutturazione.
Prevede una proroga fino al 31 dicembre 2023 il credito d’imposta al 50% per promuovere il risparmio di acqua in casa nell’ottica di un utilizzo più responsabile e che riduca il consumo di plastica domestico. L’agevolazione all’acquisto riguarda l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua, la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, a condizione che non superino una portata di 6 litri al minuto oppure soffioni e colonne doccia con portate minori di 9 litri al minuto. L’incentivo non può superare, in ogni caso, i 1000 euro.
Consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese per interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze, costruzione di recinzioni, impianti di irrigazione, realizzazione di pozzi o per l’esecuzione di coperture a verde e giardini pensili. Non rientrano nella categoria le opere di manutenzione ordinaria o l’acquisto di attrezzature di manutenzione dei giardini. Sarà possibile richiedere il bonus fino al 31 dicembre 2024, con un tetto massimo di 1800 euro per immobile (il 36% del limite massimo fissato a 5mila euro), da rimborsarsi in 10 anni attraverso rate annuali di pari importo.
La possibilità di usufruire di cessione del credito e sconto in fattura sarà possibile fino al 2024 per ecobonus, bonus facciate, i bonus sulle ristrutturazioni e la nuova detrazione per abbattere le barriere architettoniche, mentre per il superbonus il limite ultimo arriva al 31 dicembre 2025. Le novità riguardano le trasgressioni: con l’entrata in vigore delle regole del decreto Anti-frode, per ogni bonus casa diverso dal Superbonus 110% è richiesto il visto di conformità e asseverazione della congruità dei prezzi, su indicazione di tecnici abilitati. Per il Bonus 110% è necessario il visto di conformità anche se la detrazione avviene sulla dichiarazione dei redditi, a eccezione del caso in cui quest’ultima sia presentata tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale.