Cappe per cucina, come sceglierle

- 06 gennaio 2015

Cappe per cucina

Le cappe per cucina svolgono la rilevante funzione di migliorare la qualità dell'aria, depurandola e deodorandola. La cappa con condotto per l’aspirazione dei fumi lasciato a vista è la più diffusa: in base alla posizione del piano cottura, si può optare per un modello a parete, ad angolo o a isola. In quest’ultimo frangente, il dispositivo è fissato al soffitto al di sopra del blocco cottura, al centro dell’area cottura. Sono disponibili anche cappe da incasso, funzionali e spesso di design, con morfologia piatta e lineare. S’installano in un pensile della cucina, solitamente con il tubo d’aspirazione celato dall’anta del mobile e possono essere a integrazione totale o a semincasso. In base al loro funzionamento, le cappe per cucina possono essere di due generi: aspiranti o filtranti a riciclo d’aria. 
In quelle aspiranti, l’aria viene aspirata da un ventilatore elettrico ubicato sopra il piano cottura, passa attraverso un sistema di filtri che la purifica e, infine, è convogliata in direzione del tubo che la conduce all’esterno. Meglio scegliere le cappe aspiranti poiché, filtrando ed espellendo l’aria viziata, permettono di eliminare efficacemente tutte le sostanze in essa presenti. Nei modelli filtranti invece l’aria aspirata passa attraverso una serie di filtri, che trattengono grassi, fumi e odori, e viene riespulsa nella cucina. Gran parte delle cappe disponibili sul mercato funziona in ambedue i modi: azionando un’apposita leva, una cappa aspirante può essere tramutata in una cappa filtrante, e viceversa. In foto: Veil di Faber è una cappa da parete, nata dalla collaborazione con il Politecnico di Milano e il designer Samuel Codegoni, che reinterpreta in chiave contemporanea la cappa a camino. 
Disponibile in tre varianti cromatiche, bianco Corian, nero o bianco, la cappa Veil è dotata di comandi elettronici, tre velocità di aspirazione, modalità di aspirazione intensiva con portata massima di 720 m3/h e soli 69 dB(A).

Cappe aspiranti per cucina

Sempre più silenziose ed efficienti, le cappe per cucina presentano morfologie insolite e sono costruite con materiali di pregio: proprio per questo, si trasformano spesso in oggetti di design. Prima di acquistarle tuttavia è essenziale studiarne la tipologia e le prestazioni tecniche. La cappa deve presentare una larghezza uguale o superiore al piano cottura, ma mai inferiore e la larghezza è generalmente inclusa tra 60 e 120 cm, ma vengono offerti anche modelli più piccoli o più grandi rispetto allo standard. L’altezza invece è variabile e muta in base alla lunghezza del condotto per l’evacuazione dei fumi. Un elemento essenziale da stimare al momento dell’acquisto è la portata o la capacità di aspirazione dell’apparecchio che si misura in metri cubi all’ora. Una buona cappa deve assicurare un ricambio minimo dell’aria pari a circa 6-8 volte il volume dell’ambiente. Per un impiego standard la portata dovrebbe essere di almeno 400 mc/h, mentre se si cucina spesso e per parecchie persone non dovrebbe essere inferiore a 500 mc/h. In foto: Edith di Elica è una cappa per installazione a soffitto dotata di aspirazione perimetrale e di illuminazione LED. Caratterizzata dalle sue forme morbide Edith, insieme al modello Audrey, fa parte della serie New Evolution, ampliamento della prima linea di cappe-lampadario di Elica. La cappa Edith è disponibile in acciaio lucido o in metallo verniciato.

Cappe per cucine

L’intervento per l’installazione delle cappe per cucina deve essere realizzato da un tecnico specializzato che consegni, alla fine del lavoro, una Dichiarazione di Conformità alla normativa vigente. È essenziale misurare l’altezza del soffitto, per prevedere un’eventuale prolunga del camino della cappa. Bisogna conoscere anche la capienza della cucina, per selezionare la potenza più adatta. La cappa aspirante deve essere collegata a una canna fumaria dedicata e non a una collettiva, magari utilizzats per altri apparecchi a gas, come stufe o caldaie. Il tubo di collegamento può possedere lunghezze e morfologie diversi a seconda della posizione della cappa e del foro d’uscita dell’aria sulla parete: può essere a vista o nascosto dal camino dell’apparecchio. La cappa si deve “centrare” sopra il piano di cottura, a un’altezza minima di 65 cm se i bruciatori sono a gas, di 75 cm, se al contrario è a funzionamento elettrico. In ogni caso, la distanza non deve essere superiore ai 90 cm. La tendenza più attuale è comunque la cappa di design: noti designer si sono cimentati nel creare cappe di grande impatto estetico in grado di garantire performance impeccabili. La cappa Mammut di Minacciolo, nell’immaigne, rivisita l’aspirazione di tipo industriale con un design che la rende perfettamente adatta agli ambienti domestici. Un vero oggetto di design, unico nel suo genere, acquista ancora più fascino in virtù del materiale metallico, di color nero grafite, con cui è realizzata. Mammut dispone di un braccio articolato rotante a 360°, composto da un tubo aspirante e una “testa” tronco-conica orientabile in base alle esigenze mediante una maniglia e dotata di illuminazione LED integrata, che si attiva contemporaneamente all’accensione dell’aspirazione. A cura di Elena Marzorati

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