Dividere una stanza senza interventi di muratura e separare gli spazi per renderli più pratici e funzionali. Magari per la necessità di creare un ambiente dove lavorare, diventato di grande utilità soprattutto in tempi di smart working. La pandemia ha infatti cambiato le necessità obbligando o permettendo (scegliete voi) il lavorare da casa ma ciò ha significato anche reinventare praticamente le aree dove concentrarsi, ritagliandole in salotto o in camera da letto, in assenza di uno studio o di un ambiente dedicato.
Ma suddividere una stessa area può anche essere un mezzo per ritrovare la privacy perduta, soprattutto se si vive in un open space. Fatto sta che
trasformano l’architettura interna delle nostre abitazioni, regalandoci ambienti diversificati con una certa versatilità.
Snowgems divider di Caimi è una struttura costituita da paretine fonoassorbenti modulari, con montanti in acciaio verniciato con polveri epossidiche: originalità per soluzioni divisorie decisamente creative.
Con la parete divisoria Zeus di Doal, in vetro e traversini metallici verticali e orizzontali, si può creare una cabina armadio dietro il letto. Rayures è un paravento modulare di Glas Italia con pannelli in cristallo Flutes stratificato e temperato, in vari colori.
Una stanza senza pareti eppure con spazi indipendenti dalla diversa destinazione d’uso, aperti o chiusi a seconda dei bisogni, ritornando o meno alla “condivisione”.
Una magia?
No, sapienti soluzioni decorative e architettoniche per dividere un unico ambiente in più aree, in un living, in una cucina, in una camera da letto.
Possibilità che si materializzano, evitando di alzare muri, appunto, all’insegna della massima flessibilità.
Utilizzando schermi, pannelli o pareti “mobili”, ad esempio, si moltiplicano i vani a disposizione in quel che era un solo locale, mantenendo le distanze (se pur effimere) tra una zona e l’altra, eppure garantendo luce e continuità.
Il sistema Zefiro Brezza by Linvisibile sceglie per distanziare cucina e salotto, pannelli a tutta altezza con ante in grado di ruotare in modo indipendente di 360°, realizzate con intarsi di pelle e vetro.
Un metodo molto utile per dividere una stanza senza muri è quello di ricorrere a una libreria bifacciale.
Per dividere una stanza senza muri, oltre che pensare a pareti mobili, separé, mobili multifunzione e librerie bifacciali, possono venire in aiuto elementi architettonici presenti, come archi o colonne, spesso considerati un po’ ingombranti, ma rimasti al loro posto in omaggio per così dire alla struttura originale della casa (non è raro trovarli nella rivisitazione di un ex garage o un'ex cantina).
Basta cambiare la prospettiva e trasformarli in un’opportunità.
Tra due colonne ad esempio si può pensare a tende sipario o porte tessili, per separare con scioltezza ed eleganza l’ambiente.
Mentre si può prendere spunto dall’idea dell’architetto Filippo Taidelli (studio FTA) che nel riconvertire un granaio in un moderno appartamento, ha sfruttato al meglio gli esistenti pilastri di granito con un soffitto a volta. Nella zona giorno, progettata come un grande spazio open space, con la cucina di fronte, è ricorso a grandi vetrate dal pavimento al soffitto, che permettono la comunicazione visiva nell’ambiente così diviso, eppure così “unico”.