- 11 ottobre 2013

I designer, lo stile e la funzionalità degli oggetti in casa

I designer: chi sono e cosa fanno. Per capire il valore degli oggetti che ci circondano in casa vediamo di conoscere più a fondo queste figure professionali.

- 11 ottobre 2013

Quello che la gente non sa

Ogni volta che ci guardiamo attorno, ogni volta che utilizziamo un oggetto di uso comune che sia l’aspirapolvere, una forchetta per mangiare, o anche solo una graffetta per bloccare due fogli di carta, non ci rendiamo conto forse, del lavoro che c’è stato, dietro alla progettazione di un oggetto come quello. I designer, o se si preferisce i progettisti industriali, sono coloro che pensano, sviluppano e progettano questi oggetti, dal più piccolo come una molletta, al più grande come un arredo qualsiasi. Negli ultimi anni, la parola “designer” ha assunto termini e connotazioni negative, poiché non si conosce la differenza tra “progettista = designer” e stilista. Lo stilista è colui che pensa unicamente alla forma, che crea moda e tendenza, è una scelta di professione. Chi vuol fare lo stilista, si occupa principalmente dell’estetica, come pensiero fondamentale, spesso tralasciando, volutamente o meno, quella che è la funzionalità dell’oggetto o elemento pensato.

I perché della connotazione negativa al termine designer

Il fatto che il progettista o il designer, sia valutato negativamente dal pensiero comune, è a causa della non conoscenza della differenza tra i due termini, ma in parte gioca un ruolo anche l’errato lavoro di alcuni famosi attori della scena del design. Molto spesso, è capitato che progetti o realizzazioni fossero dei “flop”, che la voglia di bellezza prevalesse sulla funzionalità, causando un disagio nell’utilizzo o addirittura in alcuni casi, impossibilità. Tutto questo, insieme, ha causato una grande confusione nel pensiero comune, nei non addetti ai lavori, che porta sempre più a tralasciare ciò che è design, poiché mal valutato. Grande errore di posizione questo, poiché, forse non si sa, ma il pensiero reale del vero e del “buon design”, citazione del grande Dieter Rams, è la funzionalità, la fruibilità, la facilità d’uso e di comprensione, ma anche la bellezza, la purezza della forma.  Chi invece progetta per mera estetica, non crea del buon design, ma solo stile, moda e tendenza.

Capire e conoscere per riconoscere il design

È importante capire e conoscere il lavoro dei veri designer, per comprendere il perché di alcune scelte che vengono fatte, e magari come spesso accade, non condivise. La funzionalità tanto adulata a sfavore della parola “design”, per ignoranza se si vuole, o per poca conoscenza, ma anche, se vogliamo per errore di chi il design lo crea.  Design implica funzionalità. La colpa di tutta questa poca conoscenza non è solo del lettore, dell’osservatore o dell’ascoltatore, ma fondamentalmente o in parte, anche della pubblicità che enfatizza in maniera positiva o negativa assoluta, una cosa o l’altra. Da qui, nascono le prese di posizione. Ma l’errore fondamentale sta proprio nella divisione, nella scissione tra questi due elementi: nel buon design questa separazione non deve esistere, il buon design è esteticamente appetibile e funzionale, alla stessa maniera. Senza esclusione di colpi. Allora cominciamo a guardarci intorno e a capire cosa non va, cosa non funziona, e perché. Ma soprattutto, chiediamoci davvero quale sia la richiesta, poiché spesso questa implicitamente obbliga anche i migliori designer, a creare del design non qualitativamente eccelso.

Stile o design? La scelta

Se vi ponessero una domanda, chiamiamola trabocchetto, nella quale vi vengono posti due oggetti, uno bellissimo esteticamente ma meno funzionale, ed uno molto brutto, ma molto funzionale, cosa scegliereste? Qualcuno direbbe il primo, qualcun altro, il secondo. Questo è il motivo per cui esistono i designer veri e gli stilisti, ed è il motivo per cui tantissime persone acquistano gli oggetti disegnati da Philippe Stark come il celebre Juicy Salif, lo spremiagrumi che non funziona, oppure Hot Bertaa, il bollitore che diventa incandescente nel punto di presa.  Il motivo è lo stiling: sono esteticamente appetibili, mi piacciono, li scelgo, li compro.  Non funzionano, non importa.  Con questo non si vuole giustificare questo tipo di progettazione, ma spiegare il perché esista: tutto quello che fa commercio, che si vende, le aziende lo producono. Non importa se sia eticamente corretto o meno, funziona, allora si fa. Resta solo a noi e alle nostre primarie necessità compiere la scelta giusta, funzionale e di vero design, o scegliere delle sculture inutilizzabili da poggiare su un mobile. Per design, o “buon design” quello vero, quello reale, quello che non lascia nulla al caso, quello originale, si intende un elemento, che sia un oggetto, un complemento o un mobile, che nasce pensato onestamente e correttamente sia dal punto di vista funzionale sia da quello estetico, perché è proprio il corretto connubio tra queste due cose che rende un oggetto di “vero design” e non “stiling”: questo fa la differenza.

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