- 05 gennaio 2015

Come fare un impianto elettrico casa

Le strutture ad uso domestico richiedono sempre la progettazione tenendo conto delle dimensioni dell'alloggio della struttura di quest'ultimo, della disposizione di eventuali prese elettriche ed interruttori utili a garantire una buona fruibilità degli spazi, degli elettrodomestici (lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, phon, robot da cucina, fax stampanti e PC ecc.) ed eventuali complementi d'arredo come lampade, lampadari. Ma come progettare un impianto elettrico in casa? Esso andrà progettato anche considerando le esigenze di chi vi vive, e rispettando le normative europee in merito: CEI del 2008, che riguardano la sicurezza, requisito richiesto sia nelle strutture abitative che in quelle commerciali o ad uso industriale. In quest'ultime il quadro elettrico sarà di gran lunga più complesso, mentre varierà anche l'uso dei cavi che ad uso civile è di massimo 16 A, con cavo da 4 millimetri mentre per uso industriale si impegnano sezioni di cavi di distribuzione maggiore minimo da 16 millimetri.

Schema impianto elettrico casa

Ogni struttura andrà pianificata avvalendosi della planimetria dell'edificio e di notizie di ordine tecnico: collocazione dei pilastri, tubature dell'acqua, impianti domestici da installare o già installati. Per attuare queste operazioni è necessario preparare uno schema dell'impianto elettrico della casa completo di tutti i dettagli. Per realizzare lo schema ci si avvale della planimetria, si segnano i punti luce nelle aree in cui è prevista l'installazione, le scatole di derivazione solitamente una per stanza e, se l'ambiente è molto grande, anche più di una. Vengono segnati tutti gli interruttori per l'utilizzo delle luci o di eventuali prese, i deviatori, anche definiti come interruttori doppi, tutte le prese di forza motrice, sia da 10 che 16 A e, ovviamente, la sezione dei cavi necessari alla realizzazione dell'opera. Verranno annotate anche le zone di predisposizione per il campanello ed il citofono. Lo schema adottato è generalmente unifilare e può avvalersi di eventuali linee preferenziali necessarie per alimentare apparecchiature particolari: caldaie e condizionatori, alimentati direttamente dal quadro segnato in una tavola separata.

Costo impianto elettrico casa

Il costo di un impianto elettrico di casa può variare sensibilmente in relazione alle dimensioni dell'abitazione, al tipo di apparecchi che si prevede di installarvi (caldaie, condizionatori etc.) e relative predisposizioni. La variazione dei prezzi è influenzata anche dal numero di punti luce, prese, scatole di derivazione presenti, la lunghezza dei cavi utilizzati per la distribuzione della corrente necessaria alle varie postazioni (prese, interruttori, scatole di derivazione). Anche il numero delle linee che vengono sezionate nel quadro va ad influire sul costo. Un altro fattore di rilievo è la tipologia di opere murarie da effettuare più o meno estese, o realizzabili con maggior difficoltà, ossia: tracce, fori, nicchie, presenza di pilastri etc. il tutto influisce sensibilmente sia sulla realizzazione che sui costi.

Impianto elettrico casa schema e modifiche

Lo schema iniziale di un impianto elettrico di una casa può subire delle variazioni, infatti dopo aver steso la struttura di base iniziale talvolta, in fase di lavorazione, ci si accorge che è necessario variare alcune delle disposizioni di elementi quali: prese, interruttori e cavi. Ecco che si rendono necessarie delle modifiche che richiederanno delle correzioni dello schema iniziale ed una nuova progettazione dello stesso, in alcuni punti specifici. Spesso ciò avviene non solo per problemi relativi alla struttura muraria dell'edificio, ma anche per richieste che possono pervenire da parte del cliente in fase di lavorazione. In questi casi oltre alla variazione dello schema, potrebbe subire una variazione più o meno considerevole, anche il costo del lavoro che l'elettricista e la ditta incaricata, va a realizzare: la pianificazione e dei sopralluoghi adeguati, possono evitare tali inconvenienti, anche se non sono prevedibili le richieste che possono pervenire dal cliente in fase di lavori più o meno avanzati.

Quando realizzare un impianto elettrico nel controsoffitto

Spesso, durante lavori di ristrutturazione che prevedono la messa a norma dell’impianto elettrico ed il suo completo rifacimento, risulta conveniente realizzare un impianto elettrico a soffitto, mascherato da un semplice controsoffitto in cartongesso.
Ecco 3 casi in cui installare un impianto elettrico nel controsoffitto conviene:

  • quando l’altezza interna dell’abitazione con controsoffitto installato risulta maggiore/uguale a 270 cm nelle stanze principali e a 240 cm negli ambienti di passaggio o di servizio come il bagno (rispettando così quelle che sono le norme igieniche locali). Evidente quindi che, prima delle opere, è necessario avere una luce netta interna di circa 3 metri circa;
  • quando realizzare tracce a pavimento risulta impossibile. Ciò accade se il massetto del solaio non è sufficientemente alto o quando si decide di non demolire il rivestimento del pavimento;
  • quando i punti luce che si intendono realizzare sono tutti a soffitto.

Se il controsoffitto è continuo e non ispezionabile occorre verificare che il solaio a cui si attesta sia sufficientemente stabile e rigido, per evitare che nel tempo si formino piccole fessurazioni tra una lastra di cartongesso e l’altra, dovute ad un solaio particolarmente elastico, come un tradizionale solaio in legno o una struttura portante di vecchia data.

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