Impianto elettrico cucina, come progettarlo
Come progettare l‘impianto elettrico della cucina

Prese elettriche in cucina
Le prese elettriche in cucina sono elementi preziosi, quanto preziosi sono i vari elettrodomestici grandi o piccoli che inseriamo e mettiamo in funzione: basti pensare a quelli fissi come il frigorifero, il forno, la lavastoviglie. A questi se ne aggiungono spesso anche altri come il microonde, perennemente in contatto con una presa; frullatori, tostapane, attrezzi vari per la preparazione di cibi sono solo alcuni degli oggetti che a turno utilizziamo, anche se non tutti i giorni. Ecco che lesinare sul numero delle prese elettriche potrebbe davvero costituire un errore nella progettazione dell'impianto elettrico in cucina, ma anche un posizionamento non ragionato è pericoloso: nel corso di vita di un elettrodomestico possono verificarsi problemi di funzionamento di diversa natura, quindi la relativa presa (posta per legge a non meno di 17,5 centimetri da terra, consigliata a 30 centimetri) dovrebbe essere facilmente raggiungibile per un intervento veloce. L'idea migliore è quella di inserire un pannello nascosto da un'anta – è perfetto lo spazio sotto il lavello – che contenga tutte le prese principali e possa essere gestito in modo pratico senza dover smontare una parte della cucina.
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Impianto elettrico cucina a norma
La normativa prevede che l'impianto elettrico della cucina sia progettato tramite uno schema redatto da un professionista, a partire dal quadro elettrico dell'abitazione che si trova solitamente nell'ingresso; le prese elettriche che non appartengono agli elettrodomestici devono essere poste a 100 cm da terra, ovvero corrispondenti al piano di lavoro, ad almeno 60 cm dai fornelli e dal lavello per non risentire di schizzi di acqua o fonti di calore. I punti presa devono essere adattabili ad apparecchi di potenza 16 ampere, mentre deve essere presente almeno un punto luce con interruttore “interrotto” (per la luce centrale), oltre a quelli desiderati in corrispondenza del piano di lavoro o altrove. Le uscite per le tubazioni di acqua e gas devono essere centrate sull'asse del lavello e da lì arrivare a tutti gli elettrodomestici; per quanto riguarda l'aspirazione dei fumi è d'obbligo la presenza di una cappa a tiraggio naturale o aspirazione elettrica, oppure un elettroventilatore. Essenziale anche la presenza di due aperture nel muro per la dispersione di eventuali fughe di gas: una in prossimità del soffitto, l'altra del pavimento, entrambe protette da griglie e con diametro di almeno 100 cm².
Impianto elettrico cucina, come progettarlo: Consigli impianto elettrico cucina
Per ottimizzare il lavoro in cucina occorre pensare con cura alla sistemazione dei punti luce in modo da creare un impianto elettrico che ne preveda la settorialità: la luce di cui abbiamo bisogno nelle varie zone è diversa, non deve essere concentrata in un unico punto centrale del soffitto ma distribuirsi in modo ragionato. Per cucinare in sicurezza e comodità occorre inserire punti luce e relativi interruttori nella zona di lavoro in modo da non creare troppo distacco tra l'uno e l'altro (l'effetto generale dev'essere omogeneo e non devono esistere parti eccessivamente illuminate o troppo in ombra): le luci sotto i pensili superiori permettono di vederci bene – soprattutto quelle al neon - e lavorare in sicurezza e possono essere utilizzate come splendide luci d'atmosfera.