Progettare una cucina: ergonomia significa qualità

- 10 marzo 2016

L’ergonomia in cucina

L'ergonomia è una scienza che analizza il corpo umano in relazione allo spazio in cui si muove e a tutto ciò che usa, al fine di ottimizzare le azioni e anche evitare posture errate che a lungo andare potrebbero danneggiare seriamente la salute. Detto ciò, è facile comprendere quanto l’ergonomia sia importante in riferimento alla vita domestica. E in particolare all’ambiente cucina, dove si trascorre parecchio tempo e si svolgono quotidiane attività legate alla preparazione del cibo ma anche alla pulizia in generale. Uno studio ergonomico, di conseguenza, permette di rendere la cucina più comoda e fruibile, organizzando gli spazi di riflesso a precise esigenze fisiche e comportamentali. Fondamentale a tal proposito è scegliere bene la tipologia e le dimensioni di ogni elemento d’arredo, cominciando dai pensili e dal piano lavoro; quest’ultimo di norma viene fissato a un’altezza di 90 cm da terra ed è una buona misura, ma non è detto che vada bene per tutti. Per le persone molto alte, per esempio, i centimetri dovrebbero essere almeno 100. E anche per quanto riguarda i pensili non si possono usare numeri “assoluti”: ecco perché è importante avere la possibilità di personalizzare il progetto della cucina. Fondamentali sono anche i percorsi ergonomici, che hanno il compito di semplificare il lavoro collegando in modo ottimale le varie zone del locale. La regola base, nel progettare una cucina, è unire la zona conservazione (dispensa e frigorifero), la zona dedicata al lavaggio (lavello e lavastoviglie) e la zona cottura tramite triangoli di dimensioni ridotte: la somma dei 3 lati non dovrebbe superare i 650 cm. E’ inoltre opportuno intervallare le tre zone tramite adeguati piani di lavoro. Ed è doveroso, soprattutto nel caso di cucine lineari molto ampie, evitare che le tre zone siano troppo distanti fra loro: ciò comporterebbe un inutile aumento della fatica. Nella foto, Riciclantica di Valcucine, con l’anta 100% alluminio realizzata tramite un pannello estetico in legno di soli 2 mm di spessore.

Progetti cucine moderne

Progettare una cucina moderna, dunque, significa tenere ben presente l’importanza dell’ergonomia. I singoli elementi, anche se di alta qualità, da soli non possono garantire la funzionalità e la praticità di cui c’è sempre bisogno. Lo spazio necessita di un accurato progetto che tenga anche conto di molti aspetti sia tecnici che architettonici e al contempo soddisfi anche i desideri dell’utente da un punto di vista estetico. Ci sono distanze minime da rispettare: quella fra il tavolo e la parete o qualsiasi altra presenza che determini un ostacolo è pari a 120 cm; solo così è concessa la libera circolazione con andatura frontale dietro una persona seduta. Lo spazio antistante la lavastoviglie deve essere almeno di un metro, per poter compiere agevolmente le operazioni di carico e scarico e nello stesso momento permettere che passi una persona. E’ altresì necessario valutare sempre l’ingombro degli elettrodomestici e delle basi con relativi ante e cassetti aperti. Per quanto riguarda le basi, la tradizionale profondità di 60 cm è stata modificata da molti brand: adesso è fra i 65 e gli 80 cm. Aumentando la profondità delle basi si possono abbassare i pensili, mettendoli in una posizione più ergonomica ovvero rendendoli meglio visibili e raggiungibili. Sempre a proposito delle basi, si nota come nelle cucine moderne i cestoni a estrazione totale ormai tendano a prevalere sulle tradizionali basi con antine e ripiani e il motivo è presto spiegato: quest’ultime obbligano a piegarsi e assumere posizioni scorrette, i primi invece mostrano tutto il contenuto e lo rendono anche parecchio più accessibile. Per i pensili si consigliano invece aperture basculanti: sono pratiche, garantiscono una notevole libertà di movimento e anche una massima sicurezza quando l’anta è aperta. Grazie ai pistoni di equilibratura oleodinamica, basta spingere leggermente verso l’altro e il gioco è fatto. Validi anche i pensili con apertura a libro in orizzontale, che riducono l’ingombro rispetto alle ante classiche. Il sistema di apertura è costituito da cerniere e guide di scorrimento. Nella foto, una nuova cucina appartenente alla linea Atelier di Abimis, con ante squadrate e vani interni stondati che permettono una veloce pulizia a fronte di un minore annidamento dello sporco. Il top è personalizzabile e lo stesso dicasi per le ante, verniciabili, in differenti finiture e materiali e disponibili con o senza maniglia, con una pratica gola invisibile.

Progetti cucine con isola

La cucina con isola è moderna, pratica, bella. Crea un ambiente particolare, caldo e al contempo quasi futuristico. E’ il desiderio di molti, ma il suo allestimento richiede una metratura tutt’altro che ridotta. Realizzarla nella propria casa significa potersi muovere senza vincoli di sorta, cucinare divertendosi, godere di una convivialità dal sapore nuovo e per certi versi da scoprire. Naturalmente l’isola cucina trova posto nella zona living, quindi in un unico e grande ambiente che comprende anche la zona giorno. E proprio l’isola diventa il cuore pulsante di tutte le altre attività, oltre che la protagonista di ammalianti scenografie. Nel progettare una cucina di questo tipo bisogna innanzi tutto stabilire l’esatta collocazione dell’isola – appunto – ma anche le coordinate del foro per l’uscita fumi a soffitto, che si calcolano sommando la posizione del bordo anteriore del piano di lavoro con la distanza J (che può variare a seconda del tipo di cappa ma in genere equivale a 35 cm). Il foro deve avere un diametro di almeno 20 cm. Lo spazio operativo circostante l’isola dovrebbe essere di almeno 120 cm per poter aprire comodamente le ante e le eventuali colonne collocate lungo la parete. Per ottenere la distanza ideale dell’isola del muro, poi, questi 120 cm andrebbero sommati alla profondità degli elementi addossati alla parete. Nella foto, Meccanica di demode engineered by Valcucine, design Gabriele Centazzo.

Per quanto riguarda l’impianto elettrico, si ricordi che le uscite degli allacciamenti a pavimento per l’alimentazione del piano cottura, del forno e delle prese elettriche sul piano di lavoro devono essere nel vuoto sanitario di 8 cm che si forma accostando di schiena due basi di uguale misura (di cui una relativa al lavello) oppure nello spazio di 5 cm che si forma accostando di schiena la base lavello e una base di minori dimensioni. I cavi delle prese elettriche, essendo queste necessariamente ispezionabili, devono uscire in corrispondenza della base lavello poiché è l’unica priva di schiena. Ancora, per un’aspirazione ottimale della cappa occorre un tubo per l’uscita dei fumi che abbia un diametro di almeno 20 cm. Le aperture di ventilazione da praticare sulla parete, fondamentali per una corretta aerazione della cucina, devono avere le dimensioni stabilite dalla normativa vigente. Nella foto, la nuova cucina con isola Idea40 di Snaidero disegnata da Paolo Pininfarina.

Progetto cucina angolare

La cucina ad angolo, al contrario di quella con isola e penisola, in genere ha un ambiente tutto per sé. E’ una formula, in tal senso, più tradizionale. Disposta su due pareti contigue e perpendicolari, deve basarsi su collegamenti razionali fra le varie aree affinché lo svolgimento del lavoro risulti semplificato. Nel progettare una cucina ad angolo si consiglia di conservare almeno 1 cm di tolleranza per eventuali imperfezioni relative al piombo dei muri e almeno 1 cm di spessore per eventuali rivestimenti delle pareti stesse. Se si desidera inserire un frigorifero free standing è necessario prevedere lo spazio necessario all’apertura dell’anta bombata, alla presa elettrica e al rubinetto di carico e scarico dell’acqua. Il piano lavoro sotto una finestra non sempre è possibile: bisogna perciò preventivamente calcolare l’altezza del davanzale e la posizione dell’eventuale rubinetto. Per l’inserimento di una cappa a parete è meglio praticare il foro per l’uscita dei fumi sulla parete stessa, considerando che essa varia in base al tipo di cappa. Le prese di corrente per gli elettrodomestici sarebbe opportuno raggrupparle in un unico quadro elettrico posizionato dietro la base lavello, affinché siano più raggiungibili. Nella foto, la cucina ad angolo Higland di Scavolini cui è stato abbinato un frigorifero free standing.

Progetto cucina soggiorno

Far convivere in un unico ambiente il soggiorno e la cucina è fra le più diffuse tendenze dell’abitare contemporaneo. L’open space diventa così il motore di tutta la casa, la zona più frequentata, quella dove si riunisce l’intera famiglia e dove si svolgono molte attività diverse. Progettare una cucina nel soggiorno conduce, in molti casi, a scegliere un modello con penisola. Si consiglia di nascondere il tubo della cappa – intervenendo a livello murario o realizzando un controsoffitto - e di inserire le colonne all’interno di una nicchia per un risultato esteticamente superiore. Il controsoffitto utilizzato per occultare la cappa può rivelarsi utile anche per celare le derivazioni elettriche che partono dalla parete e alimentano sia la cappa stessa che le lampade a sospensione collocate sopra il tavolo o il piano lavoro. Per un tavolo di lunghezza superiore ai 150 cm sarebbe opportuno prevedere più punti luce. Se il forno e il frigorifero sono troppo distanti dal quadro elettrico (che solitamente si trova sotto il lavello) è necessario prevedere una presa dietro questi stessi elettrodomestici. Per quanto riguarda la cappa, la questione di fa particolarmente “tecnica”: le coordinate dell’interasse per l’uscita fumi sul controsoffitto vanno calcolate sommando il bordo anteriore del piano di lavoro alla suddetta distanza J (equivalente a 35cm nelle tipologie più comuni), in prossimità dell’interasse del piano cottura. Da qui, un tubo di collegamento giungerà al foro che serve per l’uscita fumi nella parete, anch’esso nascosto nel controsoffitto. Per una buona aspirazione della cappa, il tubo va scelto con grande attenzione: non è davvero il caso di risparmiare o di fare le cose in modo approssimativo. Nella foto, una delle nuove cucine con penisola di Toncelli.

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