Redazione - 07 ottobre 201530 settembre 2020
Se devi acquistare un calorifero, entra e scopri i tipi di termosifoni disponibili e scegli il più adatto a te
Redazione - 07 ottobre 201530 settembre 2020
Quando arriva il momento di acquistare i termosifoni, bisogna valutare una serie di fattori a cominciare dalle dimensioni delle singole stanze, perché da queste dipendono le misure dei radiatori stessi: basti pensare che quelli destinati al bagno sono decisamente più piccoli di quelli da installare nelle camere da letto o nella zona giorno.
L’estensione dei vari ambienti contribuisce a determinare inoltre quale sia il materiale più adatto: la ghisa, per esempio, ha un’alta inerzia termica e di conseguenza i caloriferi impiegano molto tempo per riscaldarsi ma anche per raffreddarsi, quindi sono adatti alle stanze parecchio ampie. Quelli in acciaio, al contrario, diventano caldi in pochi minuti però si raffreddano altrettanto rapidamente.
E ancora, a loro volta i materiali sono direttamente riconducibili al prezzo: chi dispone di un budget contenuto tenga presente (sempre per fare un esempio) che i termosifoni in acciaio sono piuttosto costosi. Altri elementi da prendere attentamente in considerazione sono la resa termica e l’efficienza energetica. Naturalmente, ha la sua importanza anche il fattore estetico; in una casa arredata in stile classico o rustico, un termosifone in alluminio o in acciaio potrebbe risultare davvero fuori posto. Ma, d’altro canto, puntando sul colore giusto c’è la possibilità di aggirare l’ostacolo.
Il numero di caloriferi necessari in una stanza dipende sia dal fabbisogno energetico necessario per ottenere una temperatura confortevole, sia dal numero di elementi che compongono i termosifoni in questione.
Prima di tutto occorre calcolare la cubatura dell'ambiente in questione, moltiplicando la superficie in pianta per l’altezza media del vano; se per esempio la stanza misura 20 mq ed è alta 3 metri, la cubatura è pari a 60 mc.
Poi si passa al calcolo della potenza necessaria per riscaldare la stanza, in genere si considerano 3 Kcal per mc; nel nostro caso, quindi, è pari a 1.800.
A questo punto si prende la scheda tecnica del radiatore per verificare la potenza generata da ogni elemento. Ipotizziamo sia pari a 200 Kcal: si fa la divisione fra la potenza necessaria (quindi 1.800) e quest’ultimo numero. Il risultato è 9, che corrisponde quindi al numero di elementi indispensabili. Un solo termosifone, uno da 5 e uno da 4 elementi, uno da 6 e uno da 3: la scelta è personale.
Come già fatto presente, i termosifoni in ghisa impiegano molto tempo per riscaldarsi ma anche molto tempo per raffreddarsi. Ciò significa che, a partire dal momento in cui vengono spenti, continuano a emanare calore almeno per un’altra ora, se non di più. Permettendo anche di risparmiare gas ed energia.
Altro pregio: rappresentano la tipologia di caloriferi meno costosa. Proprio la lentezza con cui si riscaldano, d’altra parte, diventa un difetto. Scordatevi, insomma, di tornare a casa infreddoliti e trovare subito ristoro. In molti, nell’attesa, si ritrovano costretti a ricorrere a una stufa.
E ancora, i termosifoni di questo tipo sono pesanti. L’installazione è per questo motivo impegnativa e anche la resa estetica può lasciare parecchio a desiderare, anche se dipende dai gusti. Inoltre la scelta relativa ai modelli disponibili in commercio è piuttosto ridotta. E poi ammettiamolo: in un ambiente moderno, un termosifone in ghisa è un pugno in un occhio. Al contrario, in un contesto classico calza a pennello.
Al contrario di quelli in ghisa, i termosifoni in alluminio sono molto leggeri e si installano con facilità; inoltre si riscaldano velocemente e si raffreddano praticamente subito. Se da una parte, quindi, quando li si accende occorre attendere davvero poco per godere del calore emanato, dall’altra spegnerli significa fare presto i conti con una significativa variazione di temperatura.
L’alluminio è più fragile dell’acciaio, vero. Quindi non è improbabile – anzi – che si graffi o più in generale si danneggi. Le migliori aziende del settore, però, in fase di produzione dotano i caloriferi di protezioni speciali; per esempio i profili di alluminio, dopo l’estrusione, vengono temperati a forno e di conseguenza diventano più resistenti.
I radiatori in alluminio sono esteticamente accattivanti nonché poco ingombranti e si ricorda anche che il materiale in questione è ecologico, di conseguenza è possibile fonderli nuovamente e riutilizzare in toto la materia prima. Però sono costosi, bisogna saperlo.
I termosifoni in acciaio sono una proposta relativamente nuova e rappresentano la soluzione più diffusa per quanto riguarda gli impianti di più recente realizzazione. Quanto a leggerezza, non hanno davvero nulla da invidiare a quelli in alluminio e allo stesso tempo risultano qualitativamente superiori perché più resistenti.
Anche questa tipologia di radiatore si riscalda e raffredda in pochissimo tempo, con i vantaggi e gli svantaggi che da tale caratteristica derivano. Aggiungiamo che l’acciaio si lavora con facilità, di conseguenza è possibile realizzare termosifoni dalle forme più diverse e anche accattivanti termoarredi.
Il più grande difetto di questi termosifoni? Sono soggetti alla corrosione. Le aziende produttrici, però, risolvono il problema per mezzo di rivestimenti specifici. Quanto al prezzo, non è molto contenuto; le cifre, rispetto ai caloriferi in ghisa, salgono notevolmente, soprattutto se si tratta di proposte di design.
Sono numerosi i produttori di termosifoni che garantiscono alti livelli qualitativi ed estetici. Ne elenchiamo alcuni, dei quali vi abbiamo anche mostrato interessanti proposte:
Citiamo infine Brem, azienda che propone principalmente caloriferi e scaldasalviette di design in acciaio.