La manutenzione della caldaia è un’operazione svolta da un tecnico qualificato necessaria a garantire la sicurezza del macchinario. Questa è obbligatoria per legge e si distingue in manutenzione ordinaria e straordinaria. Quando un’immobile è in affitto ci sono adempienze che spettano all’affittuario e altre al proprietario.
Vediamo insieme a chi spetta la manutenzione della caldaia. Al proprietario o all’inquilino?
Con l’occasione proponiamo in foto la caldaia murale a condensazione di ultima generazione Alteas One NET di Ariston, con connettività smart. Questa caldaia top di gamma Ariston, dalla struttura compatta e dal pannello frontale in vetro, ha display touch e Wi-Fi integrato, connesso all’App per un controllo da remoto.
Nei condomini riscaldati da un impianto centralizzato la spesa per la manutenzione ordinaria della caldaia va ripartita tra tutti i condomini, in base ai millesimi di proprietà. La legge vigente non impone regole precise sulla periodicità dei controlli della caldaia condominiale, ma istruzioni in merito sono fornite sia dalla ditta che ha fabbricato il macchinario, che dal manutentore che ha effettuato l’ultimo controllo periodico.
Esistono poi alcune regole sulla manutenzione della caldaia condominiale:
Tra le caldaie ad alto rendimento mostriamo la gamma di caldaie a condensazione Immergas, in foto, caratterizzata da un’istallazione veloce e semplice grazie al kit fumisteria e ai sistemi di intubamento della “Serie Verde”. Inoltre, le caldaie Immergas possono fruire della Formula Comfort Extra che comprende la manutenzione e 5 anni di garanzia senza costi d’attivazione.
La manutenzione (ordinaria) della caldaia è effettuata da un tecnico abilitato che ha il compito, tra le tante cose, di:
Queste verifiche e controlli si traducono in un costo per l’utilizzatore. Generalmente il costo di manutenzione della caldaia si attesta tra 80,00 e 100,00 euro, prezzo variabile in base alla ditta esecutrice e alla zona geografica in cui ci troviamo. Se poi tra i controlli inseriamo anche il controllo dei fumi, il costo della manutenzione può superare anche 200,00 euro.
Se la manutenzione è una spesa fissa e periodica che dobbiamo mettere in conto, possiamo però risparmiare denaro adottando caldaie di nuova concezione, a risparmio energetico che, oltre a essere preziose per l’ambiente, danno una mano ad abbattere i costi in bolletta. Tra questi prodotti presentiamo nell’immagine la caldaia a condensazione Condens 2300 W di Bosch, dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, silenziosa e affidabile, compatta, robusta e integrabile all’impianto solare termico.
La normativa che regola la manutenzione della caldaia è il DPR 74 del 2013, recante i criteri generali per l’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici degli edifici. Diversamente da quello che si potrebbe pensare, la legge non impone tempi precisi per la manutenzione periodica, in quanto rimanda alla ditta produttrice e al manutentore l’obbligo di dichiarare la periodicità dei controlli dell’impianto, da trascrivere all’interno del rapporto di controllo tecnico, che deve essere sempre rilasciato al proprietario della caldaia.
Non è dunque vero che la manutenzione della caldaia va eseguita una volta all’anno. Diverso è invece il discorso quando si parla del controllo dei fumi, che la norma impone ogni 2/4 anni in base alla potenza e al tipo di caldaia. Quello che è ben chiaro all’interno del decreto è che: la manutenzione va eseguita a regola d’arte da operatori abilitati.
Tra le ditte produttrici di caldaie innovative ricordiamo Viessman, in foto, che realizza una collezione estremamente ampia di modelli efficienti, con potenze da 1 a 120.000 kW, alimentati da diverse fonti di energia, come: legna, gas, gasolio, sole, aria e terra.