La nostra guida definitiva da seguire se vuoi realizzare una veranda

- 07 dicembre 2020

Come migliorare un edificio con le verande esterne

Le verande esterne costituiscono uno spazio multifunzionale di grande importanza anche dal punto di vista energetico poiché accumulando riducono il fabbisogno energetico per il riscaldamento. Per realizzare questo però è fondamentale che le verande siano realizzate correttamente dal punto di vista dell’isolamento termico. Questo permette, infatti, di evitare un surriscaldamento dell’ambiente interno nelle stagioni calde e un eccessivo raffreddamento in quelle fredde, garantendo così un buon comfort interno. Un parametro importante da considerare per la realizzazione delle verande esterne è caratterizzato dalle aperture: una disposizione adeguata è fondamentale per determinare un corretto moto dell’aria affinchè si crei una corretta ventilazione, utile nelle stagioni calde.

Realizzazione delle verande, le normative e i permessi

Mediante queste gradevoli chiusure luminose, è possibile realizzare una stanza in più alla casa: attenzione però, è fondamentale che la veranda sottostia ai vincoli costruttivi e normativi. È necessario chiedere un Permesso di Costruire poiché le verande esterne, al contrario di quanto si pensi, sono strutture fisse che modificano l’estetica della facciata e determinano un aumento volumetrico dell’abitazione. Infatti, per la realizzazione di una veranda qualunque sia la sua ubicazione, è indispensabile sapere se ci sia volumetria residua da sfruttare. Rivolgersi a un professionista abilitato ci garantirà il rispetto di normative al riguardo, racchiuse nel Piano Regolatore comunale e nel Regolamento Edilizio, redigendo un progetto per la realizzazione e considerando gli aspetti aeroilluminanti, le altezze da rispettare, i materiali e altro.

Veranda in legno

Una delle soluzioni maggiormente adottate per la costruzione di una veranda esterna è certamente quella di utilizzare il legno per la struttura. Questa soluzione presenta numerosi vantaggi, come la maggiore leggerezza rispetto a elementi in ferro e la possibilità di tagliare a misura i differenti elementi in modo semplice e veloce. La costruzione di una veranda in legno permette di studiare in modo puntuale e personalizzato la forma della struttura, grazie alla semplice lavorabilità del legno. Per un risultato ottimale sia in termini di comfort che di isolamento, poi, è possibile completare la veranda con degli elementi vetrati dalle caratteristiche tecniche elevate, dato che di per sè, il legno risulta avere un buon grado di isolamento. In commercio è possibile trovare delle soluzioni prefabbricate di dimensioni standard, molto semplici da realizzare, che permettono di costruire in poco tempo la propria veranda in legno.

Verande chiuse

Per le verande esterne poggiate e non ancorate al pavimento non è necessario alcuni titolo abilitativo: lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza 1777/2014. Secondo il CdS, anche se la veranda è chiusa ovvero composta da pannelli che richiedono dei binari di scorrimento, la struttura deve essere considerata un arredo esterno facilmente amovibile. Il Consiglio di Stato ha esaminato il caso di una struttura costituita da due pali dello spessore di 8,50 per 11,50 centimetri, poggiati sul pavimento del terrazzo a livello, e da quattro traverse con binario di scorrimento a telo in PVC della superficie di 15 metri quadri, dell’altezza variabile da 2,80 a 2,10 metri, ancorata al sovrastante balcone e munita di una copertura rigida di 4 metri quadri a riparo del telo retraibile. Il Comune aveva inizialmente ordinato la sospensione dei lavori e addirittura la demolizione di quanto realizzato, ma il proprietario dell’abitazione ha deciso di far ricorso al Tar. Ricorso che, però, è stato respinto. Parere opposto è stato invece espresso dal Consiglio di Stato, che nella struttura realizzata non ha visto né un aumento di volume e della superficie coperta né la creazione o la modificazione di un organismo edilizio, né l'alterazione del prospetto o della sagoma dell'edificio. Al contrario, la struttura in questione deve essere considerata una sorta di intervento di manutenzione volto a migliorare la fruizione temporanea dello spazio esterno, per cui non è necessario nessun titolo abilitativo.

Verande in legno e vetro

Chi dispone di un terrazzo adiacente al soggiorno, di un grande balcone oppure di un porticato aperto può far realizzare una veranda in legno oppure in metallo con serramenti apribili o fissi. La combinazione legno e vetro è la più gettonata, perché trasmette un’immediata sensazione di calore ma anche di eleganza. Il legno, del resto, dal punto di vista estetico ha sempre una marcia in più. Le verande abitabili aumentano sia la volumetria di un immobile che il suo valore commerciale e il suo aspetto e rendono necessaria una modifica della facciata; per tali motivi la sua costruzione è governata da regole ben precise. Innanzi tutto devono essere rispettati i requisiti aero-illuminanti stabiliti dal regolamento d’igiene, poi occorre informarsi su eventuali altri obblighi stabiliti dai regolamenti locali: in alcuni casi, per esempio, non si può superare una determinata altezza oppure c’è una percentuale specifica per le superfici finestrate. E’ quindi necessario affidarsi a un professionista abilitato che, in base a quanto prescritto dal Piano Regolatore comunale e dal Regolamento Edilizio, verifichi l’effettiva possibilità di costruire la veranda e metta a punto un progetto completo. Se la casa si trova all’interno di un condominio bisogna anche chiedere il consenso preventivo dell'assemblea dei condomini, che una volta ottenuto deve essere allegato alla richiesta da presentare al Comune.

Verande esterne

Le verande esterne abitabili sono leggere, ormai quasi sempre costituite soprattutto da parti vetrate e apribili. Se però si configurano come strutture fisse occorre considerarle costruzioni in piena regola, quindi chiedere il permesso di costruire e accertarsi che l’aumento volumetrico dell’immobile rientri nei parametri concessi dalla strumentazione urbanistica locale. Non si possono iniziare i lavori se prima non si è ottenuto il provvedimento favorevole del responsabile del procedimento nominato dal Comune. Se la veranda è il risultato della chiusura di un balcone, si modifica in modo significativo la facciata e di conseguenza sarà valutato anche il modo in cui si incide essa sull’estetica della stessa. Una precisazione importante: il permesso di costruire adesso riguarda soltanto le nuove costruzioni e gli interventi di notevole impatto urbanistico. Ciò significa che molte amministrazioni comunali consentono di realizzare una veranda abitabile anche dietro presentazione di una semplice Denuncia di inizio attività (Dia), corredata da un progetto completo; trascorsi trenta giorni senza che siano intervenuti provvedimenti contrari da parte del Comune, è possibile procedere. Si ricordi però presente che se l’edificio in questione risulta vincolato, poiché ha un particolare valore architettonico o ambientale, deve essere richiesto anche un parere preventivo alla Sovrintendenza di rispettiva competenza. Una volta conclusa la realizzazione della veranda, si procede presentando un aggiornamento della scheda catastale. Inoltre, poiché un aumento di volumetria determina una variazione dei millesimi della proprietà condominiale, si devono aggiornare anche le tabelle millesimali.

Verande per esterno

Le verande esterne costruite sui terrazzi devono essere adibite solo alla permanenza di persone e non possono essere quindi abitabili; poter essere rimosse, quindi non possedere fondamenta o parti in muratura; non superare una certa ampiezza, che varia da un Comune all’altro, ma che generalmente non supera il 25 per cento della superficie totale del terrazzo; nel caso in cui si trovi in condominio, essere arretrata dalla facciata affinché non venga vista dalla strada. In fase di costruzione è solitamente possibile (ma consigliamo di informarsi presso il proprio Comune per evitare atti abusivi) dotare la veranda di sistemi di climatizzazione e impianti idrici ed elettrici, rispettando le norme sul risparmio energetico. La struttura portante è nella maggior parte dei casi in legno oppure in alluminio, opportunamente trattati per l’esterno. Da qualche tempo risulta sempre più richiesto anche il PVC, molto apprezzato per la naturale resistenza alle intemperie, la durata nel tempo, la robustezza e la possibilità di essere realizzato con estetiche diverse. Per rendere la struttura portante più solida si possono applicare rinforzi in acciaio preventivamente sottoposti a test statici, che rimangono invisibili. Per quanto riguarda i vetri, il principale obiettivo coincide con la sicurezza. Quindi essi devono resistere alle intemperie ma anche ad eventuali attacchi da parte di ladri e malintenzionati ed eventuali urti e rotture. Naturalmente si consiglia il vetro blindato, che può essere di due tipi: accoppiato, ovvero costituito da due lastre tenute insieme da una pellicola che resiste agli strappi e tiene insieme i frammenti di vetro in caso di rottura; oppure temperato, che in caso di rottura si frantuma in piccoli pezzi smussati che non risultano taglienti.

Cos'è una veranda secondo il Regolamento Edilizio?

Il sogno moderno di avere sempre più spazio per la propria abitazione spesso si scontra con la realtà di vivere in appartamenti sempre più piccoli. Ed è qui che entra in gioco la veranda, definita dal Regolamento Edilizio come uno spazio all’aperto coperto, che può essere chiuso tramite strutture fisse o superfici vetrate. In questo modo si aumenta la superficie calpestabile di pertinenza dell’appartamento originario.
Una veranda infatti, che sia aperta o chiusa, agisce sull’aumento della volumetria dell’edificio e sulla modifica del decoro della facciata esterna condominiale. Diverse sono le soluzioni possibili sia in termini di struttura sia di elementi. La conformazione della struttura si riconduce in genere a profili sottili con ampie vetrate apribili, tramite finestre scorrevoli o a libro, dove la scelta dei materiali più efficaci ricade sull’utilizzo di legno, vetro, alluminio e pvc.

Quali sono i permessi necessari e come ottenerli

Prima di iniziare i lavori di costruzione, bisogna rivolgersi ai tecnici del Comune che stabiliscono se è possibile effettuare l’intervento e indicano quali autorizzazioni vanno presentate. Facciamo chiarezza:
Fattibilità: ottenibile attraverso elaborati di progetto, con indicazione delle modifiche da apportare, dei nuovi rapporti aero-illuminanti, e, in caso l’immobile sia sottoposto a vincolo paesaggistico, di esito positivo dalla Sovrintendenza.
Volumetria: visto che la realizzazione della veranda ne comporta un aumento, si dovrà richiedere il permesso di costruire e attendere il parere favorevole della commissione edilizia.
Condominio: se l’intervento riguarda la modifica della facciata, con la chiusura di un balcone o di una terrazza, sarà necessaria l’autorizzazione durante l’assemblea condominiale.
Al termine dell’esecuzione dei lavori, bisogna produrre l’elaborato di modifica catastale da consegnare all’Agenzia dell’Entrate per opportuno aggiornamento.

Esistono tipi di verande che non richiedono permessi?

Spesso il termine viene confuso con altri simili quali loggiato o terrazza, ma a differenza di questi, la veranda è tra gli interventi che richiedono l’obbligo di una comunicazione di inizio lavori, prima della costruzione, perché comporta modifiche alla volumetria e quindi al calcolo dei millesimali per immobile.
Se però siamo di fronte a uno dei seguenti casi, non si tratta di veranda e non sono necessarie comunicazioni al tecnico comunale.
1) Tende. Se la struttura non è fissa e serve solo come protezione dal sole;
2) Pergole. Strutture leggere facilmente smontabili destinate a proteggere dagli agenti atmosferici, che non aumentano la volumetria;
3) Porticato. Lo spazio risulta aperto e senza vincoli fissi al suolo.
È bene ricordare però che, qualora l’opera costruita esternamente fosse fissa e realizzata senza notifica in comune, si è commesso un abuso edilizio che può comportare una multa di circa 10.000 € e la rimozione della struttura.

Come riscaldare una veranda per viverla in inverno

Per poter sfruttare al meglio, anche durante i mesi invernali, la veranda, bisogna esaminare le varie opzioni di riscaldamento. Per avere un microclima interno confortevole, le caratteristiche di dispersione termica del vetro e del serramento non devono avere valori troppo alti. Ecco alcune soluzioni:
Caminetto a legna: crea un ambiente accogliente e naturale. Necessita l’installazione di una canna fumaria per il ricambio dell’aria.
Stufa a legna: tradizionale impianto con contenitore in ghisa. All’interno dello spazio chiuso è bene considerare un prodotto con dimensioni ridotte.
Stufa a GPL (“fungo”): calore intenso e localizzato, sistema alimentato dalle bombole a gas gpl, che sono abbastanza economiche e facilmente gestibili.
Pavimento riscaldante: permette una sensazione di calore diffuso, vantaggioso in termini di spazio, di contro costi elevati e tempi di realizzazione lunghi.
Pompa di calore: calore diffuso in tutta la veranda. Scelta sostenibile che permette un risparmio energetico.

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