Una nuova filosofia è la chiave di successo di una nuova generazione di architetti. L’etica nella progettazione. Serietà nell’approccio al lavoro, solerzia e scrupolosità, sono la chiave della nuova architettura. L’architettura inoltre deve oggi tener conto degli aspetti tecnologici e costruttivi e delle spinte innovative che nel settore si stanno manifestando, soprattutto dal punto di vista energetico, senza complicare la vita di chi poi ci abiterà, ma creando case addirittura oggi autosufficienti dal punto di vista energetico, con una estetica che rispetti nel contempo l’ambiente nella quale si inserisce ed i gusti della committenza. Il parco immobiliare attualmente è saturo di edifici invenduti o in fase di ultimazione realizzati con tecnologie tradizionali. Con l’aumento del costo della vita, specialmente legato in questo caso alle fonti energetiche, i clienti dimostrano di prendere quotidianamente maggiore consapevolezza della necessità di abbattere i costi di gestione delle proprie case, ogni giorno più gravosi in funzione delle tassazioni governative e delle oscillazioni del costo delle energie, il valore degli immobili è destinato a essere sempre più intimamente connesso con la loro qualità architettonica e tecnologica.
Oltre a ricercare la soddisfazione estetica, l’architettura contemporanea dovrà indispensabilmente tener conto degli aspetti tecnologici e costruttivi e delle spinte innovative che nel settore si stanno manifestando. In virtù di un crescente caro-vita e di sempre minori disponibilità di denaro, ci si sta abituando a pensare ai costi di manutenzione, non solo dal punto di vista edilizio, ma soprattutto dal punto di vista energetico. “Oggi, il cliente chiede in che classe ricadrà l’edificio, quali fonti energetiche possono essere sfruttate e il presumibile costo annuale per il dispendio energetico”, conferma l’architetto Paola Filippi, titolare dell’Arkè Studio insieme a Piergiorgio Ditadi. “Quando, poco meno di dieci anni fa, abbiamo iniziato a disegnare la nostra prima casa domotica, con riscaldamento/raffrescamento a pavimento con pompa geotermica a perforazioni verticali, acqua sanitaria a riscaldamento solare, impianto elettrico e di deumidificazione alimentato da celle fotovoltaiche, recupero delle acque meteoriche per le acque di scarico sanitarie e l’irrigazione del giardino – raccontano gli architetti – sembrava parlassimo di un’astronave”
Secondo l’architetto Marco Ditadi bisogna differenziare i materiali d'architettura in voga del momento da quelli che si possono e attivamente impiegare: bisogna prima di tutto costruire un “abito” intorno alle esigenze del cliente e suggerire soluzioni tecnologiche sostenibili. L’esperienza e la conoscenza diventano un progetto che crea un linguaggio nuovo: l’aspetto ecologico rientra in questo. Design e domotica, ecco il futuro. Con la domotica la casa è sotto controllo con un semplice tocco. Comfort, sicurezza, risparmio energetico, rispetto per l’ambiente e intrattenimento sono assicurati da sistemi semplici e intuitivi da utilizzare. La flessibilità e la semplicità di utilizzo, l’affidabilità e la qualità dell’abitare, sono elementi indispensabili oggi per la domotica integrabile con i cronotermostati e i sistemi antintrusione. Molteplici sono infatti le funzioni dei nuovi sistemi, fra cui il controllo della temperatura, l’attivazione dell’impianto di irrigazione, dell’illuminazione, l’accensione e lo spegnimento dei sistemi di allarme, oltre all’attivazione di tapparelle, scuri, tende o qualsiasi altra applicazione di movimento. Esistono poi gli scenari, attivabili tramite il terminale, che in un solo tocco consentono di effettuare una serie di operazioni programmate, tenendo conto delle varie esigenze, del momento della giornata e dello stile di vita. Chiudere le tapparelle, attivare l’impianto d’allarme, spegnere il riscaldamento con un solo gesto e senza dimenticanze è oggi possibile. Si possono creare diversi scenari illuminazione differenziata, personalizzati secondo le esigenze dell’utente. Sui sistemi più evoluti, la temporizzazione degli scenari consente di simulare la presenza in casa attraverso accensioni e spegnimenti temporizzati dell’illuminazione nelle diverse zone della casa.
Entro la fine del 2018 le pubbliche amministrazioni apriranno la strada, acquistando o affittando solo eco-edifici e promuovendo la trasformazione di quelli esistenti in edifici a impatto “quasi zero”. Da parte sua, l’Unione Europea contribuirà a finanziare gli interventi. Il 17 novembre 2009 sono stati raggiunti questi punti chiave nell’ambito del Parlamento europeo e il Consiglio, per la revisione della direttiva sul rendimento energetico in edilizia. Agli Stati membri è stato infatti richiesto di elaborare piani nazionali per incentivare la costruzione di edifici con consumo di energia “quasi zero”. Inoltre, entro la metà del 2011, gli Stati membri devono predisporre incentivi finanziari all'architettura e di altro tipo, come ad esempio assistenza tecnica, sovvenzioni, programmi di credito e prestiti a basso interesse. Non è stato tralasciato nulla, neanche per l’ampia esistenza di edifici esistenti. Per questi infatti, sarà d’obbligo migliorare il loro rendimento energetico, attraversi radicali interventi di ristrutturazione, qualora ciò sia tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile. Quindi via con le installazioni di contatori intelligenti e a sostituire gli impianti di riscaldamento esistenti, tubature di acqua calda e aria condizionata, con alternative ad alta efficienza, quali le pompe di calore o sistemi basati su fonti rinnovabili.