La casa shabby chic è un luogo avvolto da atmosfere speciali. Atmosfere retrò ma anche molto originali. Perché questo stile tanto in voga, come si intuisce dalla definizione stessa (“shabby” significa letteralmente “trasandato”), si basa su un contrasto ben preciso: quello fra la trascuratezza e un’innata eleganza. Possono i mobili e i complementi rovinati, graffiati, dall’aspetto usurato risultare anche di gran classe? Sì. E lo shabby chic ne è la dimostrazione perfetta. Gli elementi di arredo sono realmente datati ma non di antiquariato: tenete sempre ben presente questa distinzione. Oppure vengono invecchiati ad arte dalle aziende produttrici o anche tramite tecniche fai da te come il decapé e (più raramente) il decoupage. La trascuratezza di cui sopra, quindi, è solo apparente. In realtà è cercata, creata, scelta. A volte la troviamo in piccoli dettagli, come il bordo scrostato di un cassetto; altre volte è decisamente visibile, per esempio nel caso di sedie arrugginite o credenze le cui ante in legno appaiono quasi “mangiate” dal tempo. Nella casa shabby chic non c’è spazio per tutto ciò che è nuovo e soprattutto per tutto ciò che è moderno. I mobili non possono e non devono avere le superfici lucide né tantomeno laccate, gli elettrodomestici non devono essere super tecnologici, le finiture non possono risultare perfette. L’imperfezione diventa la strada da percorrere, un valore da coltivare.
L’arredamento della casa shabby chic è dunque “vissuto”, apparentemente logoro. E invece estremamente curato. Le cose sembrano disposte quasi in modo causale, ma in realtà alla base c’è un progetto studiato in ogni minimo dettaglio. Perché anche il minimo dettaglio, nello stile shabby chic, ha un grande valore. Gli abbinamenti non sono assolutamente obbligatori, anzi: in cucina, ad esempio, ben vengano le sedie spaiate, che cioè differiscano fra loro per quanto riguarda sia la forma che il colore. E a proposito di colore: nella casa shabby chic dominano il bianco, tutte le tonalità neutre (beige, corda, panna) ma anche quelle pastello, in primis l’azzurro e il verde salvia, seguiti dal rosa confetto e il giallo nelle sue sfumature più delicate. Prendete nota circa un’altra questione fondamentale: gli ambienti shabby sono sempre luminosi, di conseguenza risultati vietati tutti i colori scuri come il nero e il marrone ma anche le tonalità troppo cariche e accese. No all’arancio, quindi, e no anche al rosso. Per quest’ultimo si può fare qualche eccezione che corrisponda a un accessorio o un complemento di piccole dimensioni, ma nulla di più.
Nella casa shabby chic ci sono elementi di arredo cui spetta sempre un ruolo primario. Il letto, innanzi tutto. Che è importante per quanto riguarda le dimensioni, avvolgente, comodo. In legno oppure in ferro battuto, verniciato e non. Qualcuno preferisce il baldacchino, ma quest’ultima caratteristica non è un must bensì una scelta dettata esclusivamente dal gusto personale. Altro mobile shabby immancabile è la credenza, da collocare in cucina o nel soggiorno: anch’essa in legno, magari con qualche decorazione a tema floreale. Il divano, come il letto, è morbido e imbottito; il rivestimento è in tessuto (meglio se sfoderabile, così si lava con maggiore facilità e può essere cambiato a seconda dei desideri), candido o caratterizzato da fantasie raffiguranti – di nuovo – fiori. Fiori però delicati e di piccole dimensioni. Nella casa shabby chic può anche trovar posto un divano in pelle, ma lo diciamo con chiarezza: non è perfettamente in tema. Per quanto concerne i materiali, abbiamo citato il legno e il ferro e proprio questi sono gli unici consentiti. Anzi, per essere più precisi non solo il ferro ma tutti i metalli. Compreso il rame, che spesso caratterizza le brocche e altri utensili da mettere in bella mostra nella cucina per accentuare quel sapore di altri tempi.
Al contrario di quella minimalista, la casa shabby chic si contraddistingue anche per la nutrita presenza di complementi di arredo ed accessori. I quali hanno il compito di definire meglio questo stile così particolare. In camera da letto, così come nel soggiorno, non devono mancare i tappeti; si consigliano quelli in cotone grezzo e a tinta unita. I lampadari sono un altro valore aggiunto, da preferire alle piantane invece tanto amate dal gusto più moderno. Andate alla ricerca di vecchie cassapanche e vecchi bauli da collocare ai piedi del letto oppure utilizzare al posto dei comodini; recuperate i servizi di piatti della nonna, non importa se parzialmente scheggiati oppure scoloriti, e disponeteli con cura sulle mensole della cucina. I cuscini siano ovunque: sul letto, sul divano, sulle poltrone. E poi soprammobili di ogni tipo, purché sempre caratterizzati da un aspetto vintage e consumato. Ben vengano anche i quadri raffiguranti paesaggi agresti, vietatissimi quelle invece con soggetti stilizzati o contemporanei. Gli orologi da parete è meglio che siano in metallo, le ceste di vimini diventano fedeli alleate da un punto di vista sia estetico che funzionale. Lasciate sempre ampio spazio ai vasi e soprattutto ai fiori: sia freschi che secchi. La casa shabby chic è romantica.