- 10 novembre 2015

Il bagno che verrà

Si è tenuto recentemente a Milano un convegno dedicato alla stanza da bagno, uno degli ambienti che da qualche tempo oramai è diventato protagonista dell’abitare contemporaneo. Molta attenzione vi dedicano progettisti e aziende, ma soprattutto il consumatore, che investe nell’arredarlo e dotarlo di tutti i comfort e i contenuti tecnologici indispensabili per assicurare il benessere a corpo e mente. Parliamo del bagno, oggetto dell’interessante incontro ideato da alcune aziende del settore (Catalano, Dornbracht, Geberit, Kaldewei, Karol, Tubes), in cui sono intervenuti il sociologo Enrico Finzi e diversi designer, tra cui Marina Baracs, Nisi Magnoni, Luigi Marchetti, Carlo Martino, Roberto Palomba, Marc Sadler, Giovanna Talocci, Matteo Thun. Il convegno è stata l’occasione per presentare al pubblico le tendenze di mercato e le proiezioni sui nuovi modi di vivere l’ambiente bagno “che verrà”: un’occasione per capire e valorizzare un settore con buone opportunità di crescita, anche nell’attuale momento di crisi.

Nuovi scenari in bagno

In questi ultimi anni, all’interno delle nostre case, il bagno è divenuto, così come la cucina, un ambiente di primo piano, capace di riflettere i cambiamenti della società e della cultura che ci hanno accompagnato. Se una volta il bagno era considerato un locale di servizio, da tenere occulto a ospiti ed estranei, oggi invece, riscoperto per passione o necessità il piacere di trascorrere più tempo tra le mura domestiche, dedicandosi alla cura di sé, alle proprie passioni, a momenti di condivisione e socialità, la stanza da bagno è lo scenario, insieme alla cucina, in cui si trascorre parte del proprio tempo. Quasi una nuova living room, in cui prendersi cura di sé.  

Criticità dell’ambiente bagno

Nonostante il bagno sia l’ambiente della casa per rinnovare il quale gli italiani sarebbero disposti a investire la maggior parte del budget a propria disposizione, il pensiero di ristrutturare tale ambiente desta in molti perplessità e preoccupazioni relative a costi, tempi di realizzazione dei lavori e possibile insoddisfazione per i risultati. Dubbi sorgono anche sulle reali competenze dei progettisti in rapporto alla complessità e alla ricchezza delle proposte dei singoli elementi, che spesso viene vista come un possibile ostacolo alla possibilità di realizzare un ambiente omogeneo e davvero funzionale. E’ forse per questo motivo che solo il 21 per cento di chi intraprende una ristrutturazione del bagno si affida alla supervisione di un architetto.   

Bagno: tra realtà e desiderio

Sulla visione che gli italiani hanno del bagno sono state negli ultimi anni svolte alcune ricerche di settore, dalle quali è emerso che il nostro sentimento si muove tra realtà e desiderio rispetto a questo ambiente della casa. Enrico Finzi ha disegnato uno scenario variegato, che cambia da famiglia a famiglia: la visione della casa e della stanza da bagno cambia a seconda che la guardi una famiglia tradizionale o un giovane studente fuori sede, o ancora una coppia oppure un single, un anziano o un nucleo familiare allargato. Tanti e rapidi i cambiamenti in atto, dettati dal momento economico che stiamo vivendo e dalle abitudini in evoluzione, per un universo frammentato di esigenze e gusti, a cui le aziende sono chiamate a rispondere con le loro proposte.  

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