Cucina a U, soluzione funzionale

- 04 luglio 2017

Cucina a forma di U

La cucina a U, altrimenti detta “a golfo”, si sviluppa lungo tre pareti di un ambiente. E’ una soluzione comoda e funzionale, adatta sia agli spazi ampi che a quelli ridotti. Consente di muoversi con facilità, organizzandosi secondo le proprie abitudini. Gli elementi che compongono la cucina possono coprire tutte le pareti in questione oppure soltanto una parte; nel primo caso siamo dinanzi a una cucina più tradizionale, nel secondo molto spesso si tratta di una cucina con isola o penisola che, di conseguenza, funge anche da struttura divisoria rispetto alla zona living. E’ opportuno che il lato centrale misuri complessivamente almeno 60+60+160 cm (due profondità dei moduli e il passaggio nel mezzo) per l’apertura fronteggiante e contemporanea delle ante dei moduli sui tre lati. Se il locale è piccolo, accertatevi che al centro resti uno spazio di almeno 2 metri, altrimenti spostarsi diventa piuttosto complicato. L’unico difetto di questa tipologia di cucina è che i diversi piani di lavoro potrebbero risultare troppo distanti: si pensi, per esempio, al caso in cui il lavabo sia posizionato all’estremità di una parete e il forno si trovi alla fine della parete perpendicolare. Ma sono rischi che si possono evitare in fase di progettazione, facendo in modo che il triangolo di lavoro si sviluppi nella parte inferiore della U. In foto una versione del modello Mia di Aran Cucine.

Cucina componibile a U

Un progetto accurato e studiato nei minimi particolari: è questa la chiave per poter usufruire di tutti i vantaggi offerti dalla cucina a U. Al contrario, un progetto poco attento espone al rischio di ritrovarsi in una cucina scomoda e niente affatto funzionale. Questa tipologia di cucina consente di organizzare la sua stessa struttura in modo da preparare i pasti con estrema comodità e senza compiere troppi spostamenti: i piani di lavoro devono essere collocati a una distanza minima l’uno dall’altro e così il resto della superficie viene occupato dalla dispensa e dagli altri mobili. Naturalmente c’è anche la possibilità di sistemare un tavolo e le sedie. Sempre più spesso uno dei tre lati coincide con una penisola oppure un’isola: ciò avviene nel nome di quella fusione con la zona living che sta prendendo il sopravvento in quanto rispecchia egregiamente le mutate caratteristiche dell’abitare moderno. L’isola e la penisola, fra l’altro, sono estremamente versatili e fungono da piano lavoro, bancone colazione, tavolo per pranzare e cenare (in questi ultimi casi è sufficiente posizionare qualche sgabello lungo il lato esterno alla parte operativa). Una buona trovata è anche il tavolo estraibile, che può entrare in scena soltanto nel momento in cui risulta necessario per poi sparire e lasciare a disposizione preziosi centimetri. In foto la cucina Infinity di Stosa.

Arredare una cucina a U

Per arredare al meglio una cucina a U è necessario che la misura minima del lato interno sia pari a 1.80/2.00 mt: così resta il giusto spazio fra gli altri due lati che fungono da bracci e anche due persone si possono muovere comodamente senza rischiare di urtarsi o trovarsi in difficoltà. Si tenga inoltre presente che il triangolo di lavoro ideale è basato sulla presenza degli elettrodomestici principali, quindi avremo il lavello, il piano cottura e il frigorifero. Il lavello e il piano cottura dovrebbero risultare più vicini possibile in modo da incrementare anche il livello di sicurezza. E’ inoltre necessario mettere in conto, nella costruzione del suddetto triangolo, la presenza degli impianti idraulici ed elettrici. In base alle vostre abitudini, al numero dei componenti della famiglia e anche al vostro gusto personale scegliete se mettere nella vostra cucina contenitori a tutta altezza come le colonne oppure puntare piuttosto sui pensili. La profondità delle colonne, sempre minore rispetto a quella delle basi, consente una maggiore libertà di scelta del resto dei mobili.

Cucine a U

A prescindere dallo stile, i protagonisti delle cucine a U, naturalmente, sono i mobili ad angolo. E’ un errore tuttavia pensare che non risultino facilmente reperibili, in quanto la maggior parte delle aziende operanti nel settore oggi punta sulla componibilità e modularità ed è ben consapevole del fatto che la personalizzazione, per gli utenti, rappresenta ormai un requisito indispensabile. La soluzione più semplice consiste nel partire dai due angoli, stabilire la collocazione degli elettrodomestici da incasso e poi collocare le altre basi. Ancora più facile si rivela la progettazione della cucina a U nel caso in cui il terzo lato coincida con un’isola oppure una penisola: si ha una maggiore libertà compositiva e c’è la necessità di occupare meno spazio. L’ambiente, inoltre, risulta visivamente molto più leggero. Se invece la cucina a U occupa un ambiente a sé stante, ponete estrema attenzione ed evitare che la stanza risulti troppo piena, satura di mobili ed altri elementi. Molto meglio rinunciare a qualche elemento e ottimizzare al massimo l’utilizzo dello spazio disponibile piuttosto che riempire troppo la cucina e renderla quasi soffocante.

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