Componi la tua cucina con i modelli in stile classico

- 02 ottobre 2020

Tutti i vantaggi di acquistare una cucina componibile

Le cucine componibili sono costituite da diversi elementi modulari caratterizzati dalle medesime proporzioni, che quindi si accostano facilmente fra loro e permettono di creare numerose e diverse soluzioni progettuali. Proprio questo è il principale vantaggio: non ci sono problemi di dimensioni, l’eventuale spazio ridotto non rappresenta un ostacolo e anzi viene sfruttato al meglio.

Neanche la collocazione dei vari impianti è un problema; semplicemente, si progetta la cucina in modo da non ricorrere a spostamenti impegnativi quanto onerosi e ottenere comunque il più elevato grado di funzionalità. Naturalmente, non mancano i moduli progettati per l’incasso degli elettrodomestici.

Essendo standardizzate e prodotte a livello industriale, le cucine componibili si montano con grande facilità, vengono consegnate nel giro di poco tempo e hanno costi molto più contenuti rispetto a quelle artigianali e/o su misura.

Anche la personalizzazione rientra fra i vantaggi: gli elementi sono predefiniti, è vero, ma le combinazioni possono essere scelte dall’utente e l’unico vincolo coincide, appunto, con la superficie disponibile. Per quanto riguarda le misure, la profondità dei vari mobili è generalmente pari a 60 cm ma si trovano proposte che superano questo numero o al contrario non lo raggiungono. L’altezza e la larghezza risultano assai variabili.

E i materiali? Le opzioni sono a dir poco numerose. I mobili (ante comprese) vengono realizzati in legno massello, impiallacciato, tamburato, laminato, laccato o truciolato però non mancano prodotti interamente o parzialmente in metallo. Per i piani di lavoro, invece, si sceglie in genere fra legno, marmo, granito e altre pietre naturali oppure vetro temperato, gres porcellanato, ceramica, acciaio e laminato.

Dopo questa panoramica, concentriamoci sulle cucine componibili classiche.

Le varie soluzioni per le cucine classiche

Le soluzioni compositive riguardanti le cucine componibile classiche sono diverse e può essere utile elencarle schematizzando:

  • Cucine lineari: Scelta tradizionale, perfetta per gli ambienti lunghi e un po’ stretti. I mobili, il lavello, il piano cottura e il forno sono disposti lungo un’unica parete, spesso si aggiunge anche il frigorifero. La parete in questione, però, dovrebbe misurare almeno 350-360 cm; un po’ di meno, ovvio, se si sceglie un lavello con una vasca soltanto.
  • Isola centrale: Le cucine con isola centrale sono una soluzione moderna, dal punto di vista strutturale. Quelle realizzate in stile classico hanno una notevole resa estetica e diventano davvero il cuore pulsante della casa. Naturalmente, sono indicate per i living e contraddistinguono le cucine a vista. L’isola può essere attrezzata con vani e cassettoni e anche ospitare il piano cottura e il piano lavoro.
  • Composizioni con penisola: come l’isola, anche la penisola è il risultato di una progettualità moderna e si rivela l’ideale per suddividere lo spazio del living. Nel caso delle cucine classiche, spesso viene utilizzata come bancone snack ma anche attrezzata in modo da sfruttare fino all’ultimo centimetro. Quasi sempre, i fianchi della penisola presentano vani a giorno e diventano quindi anche un modo per esporre oggetti quali tazze e piattini, caratterizzando ulteriormente l’ambiente.


Se lo spazio è molto contenuto, si può optare per una cucina classica componibile angolare, ottenendo un triangolo operativo formato dalla zona cottura, dalla zona lavaggio e dall’area lavoro. Il centro della stanza, così, potrà essere occupato dal tavolo e dalle sedie. Gli angoli non devono essere considerati un limite, perché proprio grazie alla modularità diventano grandi risorse.

I produttori di cucine classiche componibili

I migliori produttori di cucine classiche componibili, nella maggior parte dei casi, propongono anche composizioni moderne: una versatilità che si traduce in soluzioni esteticamente accattivanti e subito riconoscibili. L’elenco, anche per quanto riguarda il made in Italy, per fortuna è lungo. Qualche nome? Cominciamo da Scavolini, che non necessita di presentazioni e continua a rappresentare una certezza. Aggiungiamo:

  • Lube: l’azienda di Treia, fondata nella seconda metà degli anni Sessanta, è fra i produttori italiani leader nel settore delle cucine. Il fatturato è in costante crescita e neanche il lockdown dovuto all’emergenza Coronavirus ha arrestato un trend così positivo.
  • Arrex: azienda nata a Pordenone nel 1973 e specializzata proprio nella realizzazione di cucine componibile. All’inizio la lavorazione era esclusivamente artigianale, col tempo il processo produttivo si è notevolmente ampliato grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie.
  • Stosa: Un’altra grande azienda che opera da oltre cinquant’anni e riscuote notevoli consensi sia in Italia che all’estero. Il catalogo è composto da oltre 30 modelli di cucine, 1000 finiture, 500 colori e oltre 100.000 combinazioni.
  • Veneta Cucine: azienda familiare con alle spalle una storia cominciata mezzo secolo fa. I rivenditori sono più di 1.000, sparsi praticamente in tutto il mondo. L’innovazione tecnologica va sempre di pari passo con la ricerca estetica.
  • Febal: Attiva sul mercato dal 1959, continua ad essere sinonimo di qualità design e funzionalità. Le cucine classiche componibili non sono numerose, ma di certo meritano attenzione e non deludono.
  • Snaidero: fondata nel 1946 a Majano, provincia di Udine, oggi è la prima azienda italiana per dimensioni nonché la quinta società d’Europa.


Concludiamo con Aran Cucine, azienda abruzzese, che oggi conta ben sette impianti produttivi e produce all’incirca 250 cucine al giorno. Quelle classiche si contraddistinguono per un design deciso, in un certo senso imponente.

Come comporre la propria cucina classica

La cucina componibile classica permette di sfruttare al meglio e al massimo lo spazio di cui di dispone, è vero, però bisogna definire il progetto nel modo giusto, per comprendere quale sia la composizione più adatta, come accostare i vari moduli (lavabo, piano cottura, piano lavoro, vano per l’incasso del forno, basi, pensili) e dove posizionare gli elettrodomestici per raggiungere un risultato ottimale.

Bisogna partire dalla pianta dell’ambiente in questione, per avere le idee chiare sulle dimensioni e sulla forma della cucina, individuare la superficie utile e di contro mettere a fuoco gli elementi che rappresentano un “ostacolo” (porte, finestre, porte finestre, termosifoni).

Gli impianti e gli allacci già esistenti condizionano, certo, però suggeriamo di non escludere spostamenti qualora servano a ottenere un maggior livello di comfort e praticità. A meno che non si abbiano competenze particolari, è opportuno portare la pianta in un negozio qualificato, quello presso cui si intende acquistare la cucina, e studiare le possibili soluzioni insieme all’arredatore. Esistono, comunque, configuratori online (alcuni gratuiti, altri no) che possono essere molto utili.

Un altro vantaggio delle cucine componibili è che possono essere ampliate e/o modificate in un secondo momento. Se sorge questa necessità, anche a distanza di tempo, è possibile rivolgersi allo stesso negozio: si riceverà l’assistenza necessaria.

Infine, considerate l’idea di scegliere marchi italiani – il made in Italy non ha eguali - e non mettete mai in secondo la qualità. Meglio spendere di più che avere problemi e disagi in seguito.