Le leggi a cui bisogna far riferimento sono il decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013 e la Legge di Stabilità del 2014. Questa normativa indica la possibilità di una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per l'acquisto di mobili in fase di ristrutturazione di un edificio, con un tetto massimo di spesa di 10.000 euro. Bisogna sottolineare che, da marzo 2014, la spesa per l'acquisto dei mobili è svincolata dall'investimento per la manutenzione straordinaria o recupero del manufatto edilizio che la Legge di Stabilità aveva imposto. La circolare n.29 del 18 settembre 2013 dell'Agenzia delle Entrate chiarisce tutti gli aspetti fondamentali del Bonus Mobili. La detrazione fiscale mobili è usufruibile dai contribuenti, proprietari o con contratto di locazione, che hanno subito spese per la ristrutturazione (definite dall'articolo 3 del DPR N.380 DEL 2001) dell'abitazione e per queste hanno chiesto una detrazione del 50% sull'IRPEF, fino ad un massimo investimento di 96.000 euro. Gli interventi di manutenzione o ristrutturazione devono essere stati intrapresi dopo il 26 luglio 2012.
I beni detraibili sono a titolo esemplificativo armadi, letti, materassi, scrivanie, librerie ed elementi di illuminazione mentre non possono essere presentati elementi quali porte, pavimentazioni, tendaggi e simili. Detraibili sono anche grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ quali stufe, condizionatori, lavastoviglie, lavatrici e simili. Le spese di trasporto e montaggio rientrano nella detrazione fiscale. L'ammontare massimo di spesa è di 10.000 euro, quindi 5.000 euro detraibili, debitamente documentata da fatture pagate mediante bonifico bancario o postale dove deve essere indicata la causale relativa ai lavori di ristrutturazione oggetto di agevolazione fiscale, il codice fiscale del beneficiario dell'agevolazione ed il codice fiscale o la partita IVA del beneficiario del bonifico. Sono ammessi anche pagamenti con carta di credito o debito.
La detrazione fiscale mobili prevede un'agevolazione ripartita in parti uguali su dieci annualità. Quanto vale per le detrazioni del 50% in caso di ristrutturazione e del 65% in caso di riqualificazione energetica vale anche per il Bonus Mobili in particolare non è previsto un ammortamento della spesa breve per i contribuenti over 75. Supponendo quindi di aver presentato domanda di detrazione per una spesa di 8.000 euro (il tetto massimo è di 10.000), ovviamente legata e postuma all'inizio dei lavori di ristrutturazione dell'immobile, la rata di agevolazione fiscale annua sarà di 400 euro per i prossimi 10 anni fino a raggiungere i 4000 euro che rappresentano il 50% di spesa. Importo sostanzialmente superiore alle agevolazioni fiscali del 2009 che prevedevano una detrazione del 20%.
Gli interventi che sono oggetto di detrazione fiscale fanno riferimento al DPR n. 380 del 6 giugno 2001, ovvero il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamenti in materia edilizia. Detraibili sono: interventi di manutenzione ordinaria, di finiture degli edifici e quelli atti a mantenere in efficienza o completare impianti tecnologici esistenti; interventi di manutenzione straordinaria, che siano su parti anche strutturali del manufatto, e sugli impianti nel complessivo purché non modifichino superfici, volumi e destinazioni d'uso; interventi di restauro e risanamento conservativo; interventi di ristrutturazione edilizia, che possano modificare radicalmente l'organismo edilizio; categoria a parte, se non definita dai punti precedenti del DPR N. 380 del 2001, sono le ristrutturazioni o i ripristini dovuti ai danni provocati da calamità naturali, se è stato dichiarato lo stato di emergenza.