- 25 luglio 2019

Luminator di FontanaArte, lampada da terra ad illuminazione indiretta

Forse non tutti ne sono pienamente consapevoli, ma le lampade hanno sempre avuto un ruolo importante nella storia del design, grazie alla loro capacità di arredare e anche modificare la percezione degli spazi. Le lampade da terra, in particolare, da sempre rappresentano un’inesauribile fonte di ispirazione per i creativi di ogni dove, che esprimono il proprio estro giocando con gli intrecci di forme, dando vita a strutture anche imprevedibili e materializzando la loro idea di eleganza.
Era il 1932 quando Pietro Chiesa disegnò per FontanaArte – di cui poi divenne direttore artistico affiancando Gio Ponti – Luminator (in foto), la prima lampada da terra a illuminazione indiretta. È composta da un sottile fusto metallico con apertura a cono, che “custodisce” la lampadina; si tratta quindi di un unico elemento – in ottone nichelato - poggiato su una base circolare, di conseguenza l’impatto estetico si traduce in un grande rigore e nella massima purezza formale.
Luminator è davvero senza tempo: ancora oggi, infatti, sembra la più moderna delle lampade da terra. E FontanaArte la propone anche nei colori blu metallico e bianco e con sorgente luminosa a Led.

Lampada da terra Arco di Flos

La lampada da terra Arco di Flos (in foto) è senza dubbio la più famosa al mondo. Creata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni nel 1962, è un perfetto simbolo del fermento, del distacco dai vecchi codici compositivi e della voglia di sperimentazione che caratterizzava il design e più in generale l’arte in quell’epoca. Si tratta anche della prima lampada ad arco in assoluto; la sfida, per i celebri fratelli, era quella di ottenere una luce che arrivasse dall’alto senza però il vincolo di un sistema a sospensione.
E infatti Arco poggia a terra, ma allo stesso tempo illumina le zone e gli oggetti d’interesse quasi come fosse un lampadario. È composta da tre sezioni curvilinee di metallo che conducono il filo elettrico fino a un portalampada semisferico e sono tenute ben salde da una base in marmo bianco di Carrara. Proprio al centro della base c’è un foro, all’interno del quale è possibile far passare il manico di una scopa (o un bastone in generale) e quindi spostare senza difficoltà la lampada stessa (anche se pesa ben 65 kg).
Arco fa parte delle collezioni permanenti del Triennale Design Museum di Milano e del MoMa di New York. È ancora in vendita nonché molto richiesta.

La lampada da terra a LED Callimaco di Artemide

Un’icona degli anni Ottanta è invece la lampada a luce indiretta Callimaco, disegnata da Ettore Sottsass per Artemide. La sua ideazione, per essere più esatti, risale al 1982. Callimaco ha forme scultoree, per alcuni versi ricorda un palo della luce; la base e il diffusore (una sorta di cono rovesciato) sono in acciaio verniciato, lo stelo è in alluminio verniciato ottone. Su un lato c’è una maniglia in metallo cromato lucido. 

Questa lampada da terra di Artemide esprime perfettamente l’ironia e lo spirito provocatorio di quei tempi, così come la passione per le combinazioni cromatiche vivaci. Ma è anche una piantana sofisticata, che molti esperti inquadrarono allora in uno stile post moderno, d’avanguardia, molto distante dal minimalismo degli anni Settanta.

Alta 2 metri, Callimaco viene oggi proposta da Artemide in una versione in luce DIM Light, con regolatore dell'intensità; risulta ancora un prodotto estremamente originale e, con la sua originalità, si rivela adatta a qualsiasi ambiente senza condizionamenti stilistici.

Lampada da terra in fibra di vetro e carbonio Mite di Foscarini

Correva l’anno 2000: Marc Sadler progettò per Foscarini la lampada Mite (in foto), che nel 2001 fu premiata con il Compasso d’Oro per le sue forme quasi rivoluzionarie e la grande eleganza, ma anche per il materiale scelto dal celebre designer: un mix (brevettato dalla stessa azienda) di tessuto di vetro e filo di Kevlar o carbonio.
Per la realizzazione di Mite, inoltre, Sadler si è ispirato al rowing, ovvero alla tecnica artigianale utilizzata per costruire canne da pesca e mazza da golf. Un perfetto incontro fra tradizione e innovazione, insomma. Nonostante le forme importanti, questa piantana non risulta per nulla ingombrante, anzi dà un senso di grande leggerezza e sinuosità.
Dotata di un grande potere decorativo e di una notevole forza espressiva, Mite è perfetta sia per gli ambienti caratterizzati da uno stile classico che per quelli connotati invece da un gusto moderno. In ogni caso, diventa una presenza significativa, catalizza l’attenzione e diventa un vero e proprio elemento di arredo. Non solo.
L’originale gioco di parabole interne e l’anello di finitura superiore creano riflessi sul soffitto che si traducono in un’illuminazione ottimale. La luce interna alla struttura, invece, mette in risalto le texture delle superfici.