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- 15 luglio 2021

Perché scegliere un lampadario per illuminare il soggiorno

All’interno di un appartamento la qualità più importante per una buona vivibilità è data dall’apporto luminoso. Un buon compromesso in termini di oggettistica e design è rappresentato dal lampadario, un oggetto di illuminazione a sospensione che pende dal soffitto sorretto da uno o più cavi.

Un lampadario è importante soprattutto per dare carattere alla stanza perché, giocando con diverse consistenze materiche o differenti lampadine, l’effetto creato è ogni volta diverso. Un corretto studio dell’illuminazione favorisce le attività in una stanza, soprattutto per il soggiorno dove trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate in casa. La chiave è l’essere un elemento in grado di coniugare lo stile e l’atmosfera del living domestico con la funzionalità di un oggetto di illuminazione puro e semplice.

Tipicamente il lampadario è un oggetto scenografico utilizzato nelle varie epoche e ad oggi reinterpretato in chiave moderna e funzionale, ad esempio usando i led oppure cristalli. Come nel design di Nemo, dove il modello Crown Major è realizzato in alluminio pressofuso in vetro sabbiato e la cui forma si ispira al cristallo di neve. In base alle varie metrature del soggiorno, è preferibile optare per differenti soluzioni funzionali:

  • Spazi inferiori a 15 mq: una lampada di diametro di circa 30 - 40 cm o due/tre lampade da 20 cm in linea retta;
  • Soggiorni grandi e di pianta regolare: un lampadario importante nel centro della stanza;
  • Soggiorni grandi ma irregolari: è ideale posizionare più punti luce ogni 10 mq.

Dove collocare il lampadario

Un buon lampadario svolge la sua funzione ottimale quando vi è un accurato studio della stanza dove sarà collocato. Vediamo le differenti possibili posizioni:

  • Centro della stanza: il posto più usuale per ottenere un raggio di luce ben distribuito e ampio, soprattutto per le grandi stanze a pianta libera o con un’altezza interpiano importante (intorno ai 4 metri). Una lampada a sospensione catalizza l’attenzione e svolge il suo compito in modo egregio. La sua corretta posizione deve esser valutata anche in base alla posizione dei divani e della televisione, in modo tale da non avere riflessi di luce che possono non agevolare la vista. Come nell’esempio di Kartell con il modello Kabuki, diversi punti luce sopra la zona del divano creano un’ambientazione soft ma molto ben illuminata e disposta su tutta l’area.
     
  • Sopra il tavolo da pranzo: se lo spazio a giorno è adibito anche a sala da pranzo, convogliare la luce sopra questo punto è utile e scenografico. Attenzione però alla forma del tavolo: se di forma quadrata è da prediligere un unico lampadario centrale, come ipotizzato da Cappellini nel modello Meltdown, mentre se è rettangolare è possibile giocare con un lampadario multi luce disposte in linea retta, che creano sinergia e movimento. Altra ipotesi: se l’attacco elettrico non coincide con il tavolo o tavolino da tv, basterà posizionare un decentratore per collocare il punto luce a soffitto in corrispondenza di esso.
     
  • Isola della cucina: oltre che di grande impatto estetico, un buon punto luce sopra l’isola convoglia tutta irradiazione in una zona specifica creando o un’atmosfera soft con luci calde disposte a circa 70 cm dal piano oppure con luce diretta un unico punto luminoso ad altezza anche più alta. I modelli di FontanaArte ben coniugano estetica moderna ed efficienza luminosa.

A quali altre fonti di luce associarlo nel living

Per scegliere la tipologia di lampadario più indicata per il soggiorno, occorre pensare al tipo di illuminazione finale che dovrà esserci in relazione alla tipologia della stanza e come giocare in combinazione con altre fonti di luce.

  • Lampade a luce diffusa: irradiano omogeneamente tutta la stanza e i diffusori sono di un solo colore senza paralumi a coprire. Generalmente producono una luce potente in tutta la stanza e sono indicate soprattutto per i grandi soggiorni. Lavorano bene in sincro con luci ad intensità minore come quelle dietro le tende o sopra i tavolini, perché creano variazioni diverse di intensità luminosa, combinando la luce generale con fasci più puntuali.
     
  • Luce direzionale diretta: è un unico fascio di luce concentrato e orientato per il basso di solito, il diffusore è realizzato con materiali coprenti come il metallo o la plastica, sfruttato per attirare l’attenzione sopra il piano di lavoro della cucina o una zona di lettura più appartata. Questi lampadari presentano un’unica linea retta in sospensione puntuale con paralumi di forma cilindrica o conica. L’uso ripetuto di questa tipologia di lampade permette di alternare zone d’ombra a zone più luminose soprattutto nei grandi ambienti, come open space dove la zona living si unisce alla cucina, creando continuità degli ambienti.
     
  • Lampade dimmerabili, ovvero ad intensità regolabile, come le luci led: possono esser posizionate al centro della stanza oppure con barre o faretti in posti specifici come controsoffitti o nicchie, e servono per ottenere una luce pura tendenzialmente neutra per creare un ambiente più raccolto. Come nel caso del design di Artemide con Pirce, un lampadario moderno e con linee a spirale che avvolgono tutta la stanza. In questo caso, le luci a led sono ben accoppiate con luci sulle stesse gradazioni cromatiche, in modo da avere una continuità visiva anche in spazi a giorno divisi tra living e cucina, grazie a piantane a terra oppure barre dietro la televisione.

Lampadari moderni ma anche classici rivisitati: 3 modelli scelti per voi

Lo stile moderno si declina in tanti modi, soprattutto in relazione alla moda del momento, ma il punto di partenza resta sempre l’ispirazione e i richiami al passato. Per poter meglio comprendere le infinite possibilità di un lampadario contemporaneo, di seguito proponiamo alcuni modelli di ispirazione per gusto, declinazione e luminosità:

  • Miloox con Jugen, un modello a sospensione con quattro luci in vetro soffiato color bianco latte e, a contrasto, la struttura portante di colore ottone o nera. I diffusori a forma di sfera cilindrica, di circa 20-30 cm, senza l’orpello del paralume, consentono di ottenere un effetto raccolto e conviviale; questo è il principale motivo per cui sono favoriti per ambienti come sopra il tavolo da pranzo oppure per il luogo dedicato alla lettura
     
  • Flos con la proposta 2097/18, un lampadario con struttura centrale ma con differenti punti di luce diffusi tramite bracci in ottone cromati, neri o dorati. A seconda della quantità di bracci presenti, varia l’ingombro dello stesso, da valutare a seconda di dove sarà collocato. Il modello di Gino Sarfatti consente di creare nuove geometrie nella stanza in cui è inserito, grazie alla possibilità di variare l’altezza del raccordo centrale in funzione dell’utilizzo: se deve irradiare il soggiorno con metratura generosa, sarà disposto ad un’altezza più alta, mentre se serve come punto luce soft, può esser collocato anche ad un’altezza più vicina al suolo.
     
  • Axolight, modello Spillray: un lampadario a sospensione particolare ed estroso, che gioca sui toni del metallo cromato in modo tale che la luce irradiata sia ben calibrata e non diffusa. Questo esempio si ispira al design industriale soprattutto con il colore bronzo metallizzato che fa da contrasto con la texture del divano imbottito, o ancora in combinazione con un’ambientazione dai toni puliti e nitidi sul bianco. È possibile avere il modello con una sospensione singola oppure da tre a dodici luci a parete. Questa tipologia è più indicata per ambientazioni sui toni oppure a contrasto con materiali e texture differenti.

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