L'ora solare è arrivata...e iniziamo a inoltrarci nell'autunno di questo anno bizzarro. Le nostre case diventeranno, sempre più, caldo rifugio da vivere, nel quale godere di un'atmosfera rilassante e distensiva. Cosa ci aiuta a raggiungere l'obbiettivo di rendere la nostra casa un dolce "nido"? Indubbiamente fare in modo che essa sia custode di ciò che ci piace e ci fa star bene, senza rincorrere mode effimere e passeggere. Oggi ci soffermiamo a parlare delle luci di design: quegli elementi che sono in grado, più di altri, di determinare l'atmosfera di una casa; così evanescenti eppure così irrinunciabili. Infatti un lampadario o una lampada da tavolo, piuttosto che una piantana dal design inconfondibile, possono davvero fare la differenza in un ambiente; possono caratterizzarlo e renderlo a volte indimenticabile. Tra l'altro gli elementi illuminanti, opportunamente modulati nella loro intensità, sono in grado di creare "stanze nelle stanze", di suddividere l'ambiente in microangoli con funzioni diverse. Insomma, sono magici! Annoverare tutte le luci che hanno fatto la storia dell'illuminazione sarebbe assai lungo. Per questo ci soffermiamo solo su alcune tra le preferite. In foto: Oluce riaccende la 275 di Zanuso
E' il 1963 quando dalla matita di Marco Zanuso esce, per l'azienda Oluce, la lampada da tavolo modello 275: la Zanuso 275. Una geniale lampada che sembra un'equilibrista, caratterizzata da una base in metallo laccato sormontata da un grande diffusore in perspex bianco orientabile a rotazione. A tutt'oggi il suo particolare sistema di orientamento gode di seguaci ed emulatori... Nel 1977 è di nuovo l'azienda Oluce a lasciare il segno, con la produzione di quella che sarà la vincitrice del Compasso d'Oro 1979: Atollo. No, errato: Atollo non è una luce, è un'icona. Nelle collezioni permanenti dei maggiori musei di design e arti decorative del mondo è un mito. Pensate che Atollo è la sovrapposizione di tre semplici forme geometriche, quelle che saprebbe assemblare anche un bambino: cilindro, cono e semisfera. Eppure Vico Magistretti, con la semplicità di questi elementi è stato capace di lasciare il segno nella storia dell'illuminazione. Una luce di grande atmosfera e impatto, una scultura, caratterizzata anche dal corpo base illuminante, per un effetto inimitabile. In foto: Oluce, Atollo 236
Proseguiamo il viaggio tra le luci di design e incontriamo Uovo di Fontana Arte...che dire?! E' un uovo, ma capace di riempire lo spazio con una contemporaneità ancora spiazzante. E' quasi incredibile che sia stata progettata nel 1972...ed è ancora qui a stupire con la purezza della sua forma. E come scordare la mitica Eclisse di Vico Magistretti (1967) by +Artemide GmbH ? Questa piccola lampada da comodino è stata veramente un'icona pluri-imitata. Il modernariato è costellato da numerosissime lampade "in stile" Eclisse, che hanno "rubato" qua e là qualche elemento di questa abat jour alta una spanna, la cui genialità sta nel connubio tra forma e funzione: tre semisfere che schermano la luce, imitando proprio l'effetto di un'eclisse. Cos'altro dire se non "geniale"? Concludiamo questa carrellata (sarebbe bello continuare all'infinito, ma poi gli altri "post" fanno i gelosi...), con Fontana (del 1954), sempre di Fontana Arte. Un grande classico del design. Se fosse un regalo sarebbe il regalo perfetto, quello che non può non piacere e non adattarsi a qualsiasi ambiente: dal più minimalista al più sofisticato. D'altra parte, la silouette è l'icona della classica abat-jour: la lampada con cappello. L'arma vincente di questo classico è la possibilità di differenziare le fonti di illuminazione, contenute nel corpo e nel cappello, creando così atmosfere completamente diverse: da luce emozionale a luce da ambiente. Nel 2014, per i suoi 60 anni, si è anche rifatta il look, diventando Fontana Total Black... Cosa ne pensate, vi piacciono? In foto: lampada da tavolo Eclisse di Artemide A cura di Retrò and Design