Profumatore ambiente, come sceglierlo

- 23 agosto 2016

Profumatori ambiente

Il profumatore ambiente, detto anche diffusore, è un piccolo oggetto utilizzato per spargere nell’aria gradevoli fragranze e al contempo eliminare i cattivi odori. In commercio se ne trovano diversi tipi, fra cui quelli spray con sensore automatico (che cioè spruzzano solo in presenza di una persona), quelli spray automatici (che spruzzano con una certa frequenza) e quelli elettrici (che diffondono in continuo la fragranza). Il profumatore ambiente piace a molti, anche se il consiglio è sempre quello di non esagerare con l’utilizzo perché si rischia di ottenere un effetto contrario rispetto a quello desiderato, ovvero appesantire l’aria della stanza in cui viene collocato. In foto vi mostriamo uno fra i più noti e apprezzati diffusori per ambienti elettrici: quello firmato Muji, evoluzione del vecchio brucia essenze, che coniuga la tradizione giapponese con un design moderno e raffinato, perfetto per un arredamento minimal e contemporaneo. La sua caratteristica principale sta nella capacità di deodorare l’ambiente sfruttando le onde ultrasonore tramite un disco metallico, che inserito in acqua ed oli essenziali li vaporizza e rende l’aria fresca, asciutta e profumata. Il processo di vaporizzazione dell’acqua ed oli essenziali è sicuro e non comporta alcun rischio.

Profumatore ambiente elettrico

Il profumatore ambiente consente di diffondere in casa o in ufficio le essenze della natura, creando così ambienti nei quali ritrovare e mantenere un benessere psico-fisico. Quello elettrico è il più diffuso ed efficace, anche perché in grado di deodorare ambienti di piccole e grandi dimensioni. In commercio e online sono reperibili numerosi modelli che differiscono per il prezzo, le dimensioni, i colori, il design. Pure la scelta delle fragranze è molto vasta. Nel diffusore elettrico l’olio essenziale non viene bruciato, bensì scaldato gradualmente e mantenuto a una temperatura costante; ciò garantisce una perfetta diffusione dell’aroma che mantiene inalterate tutte le sue caratteristiche e proprietà. Però attenzione: non tutti i profumatori elettrici fanno bene alla salute, anzi alcuni contengono sostanze inquinanti e allergeni fra cui il limonene e il linalool. Il consiglio è quello di leggere attentamente la composizione, le istruzioni e le avvertenze riportate in etichetta. Si eviti inoltre di usare questi deodoranti in presenza di bambini, di donne in gravidanza o di persone sensibili alle allergie. In foto il diffusore elettrico Aria prodotto da Millefiori: si può scegliere fra otto diverse fragranze intercambiabili in base al momento della giornata o ai propri gusti.

Profumatore ambiente fai da te

Per combattere l’aria viziata si può anche ricorrere ai profumatori ambiente fai da te. Ovvero ai rimedi naturali. Il bicarbonato, per esempio, possiede la capacità di assorbire i cattivi odori: basta metterne un po’ in una tazzina e collocare quest’ultima nell’ambiente che si desidera “purificare”. Un’ottima alternativa è rappresentata dai sacchetti aromatici, che si possono riempire con lavanda, petali di rosa, fiori di gelsomino ma anche bucce di limone, foglie di menta, stecche di cannella, alloro, anice, camomilla, persino bustine di the. Altre idee per la realizzazione di profumatori ambiente? Mettete le erbe aromatiche che preferite oppure dei fiori freschi in piccole ciotole e aggiungete qualche goccia di olio essenziale; oppure versate in un piccolo recipiente 10 gocce di olio essenziale, 10 ml di alcool e mezzo litro di acqua, mescolate il tutto e trasferitelo in un diffusore spray. Ancora, mettete in un erogatore spray un cucchiaio di vodka, 15 gocce di olio essenziale di lavanda, 10 gocce di olio essenziale di pompelmo e 500 ml di acqua; mescolate anche in questo caso e poi… Spruzzate.

Profumare l’ambiente

Fra i più apprezzati profumatori per ambiente ci sono senza dubbio le cosiddette “lampade catalitiche”, adatte a tutti i locali della casa e particolarmente indicate per la cucina e il bagno in quanto capaci di eliminare in toto gli odori sgradevoli. L’origine delle lampade catalitiche risale agli inizi del Novecento; all’epoca venivano utilizzate come disinfettanti, col tempo l’uso si è ampliato. La combustione catalitica cattura e brucia le molecole che trasportano gli aromi indesiderati, compresi quelli derivanti dalla frittura di pesce e dalle sigarette. La lampada catalitica elimina inoltre i batteri purificando l’atmosfera e valorizzandola anche dal punto di vista estetico grazie al suo romantico design. Funziona tramite uno speciale stoppino catalitico, quindi c’è fiamma libera soltanto al momento dell'accensione. La lampada deve essere riempita con le specifiche ricariche; una volta posizionato lo stoppino, occorre richiuderla con il cappuccio e attendere alcuni minuti. Tolto il cappuccio, si accende il catalizzatore e lo si lascia bruciare per almeno 2 minuti, poi si spegne la fiamma con un soffio. A questo punto la lampada è regolarmente in funzione e comincia a diffondere l’aroma corrispondente alla ricarica. In foto la lampada catalitica di Crespi.

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