Progettare una cucina con penisola: le regole giuste e gli errori da evitare

- 31 maggio 2018

Perché scegliere una cucina con penisola

Da semplice tendenza, l’integrazione cucina-living sta diventando un must per le case moderne. Due le soluzioni per concretizzarla con il massimo dei risultati in termini di estetica e funzionalità: l’isola e la penisola. Entrambe sono scelte all’insegna dell’eleganza, consentono di suddividere gli spazi in base al loro utilizzo e garantiscono alti livelli di praticità. La penisola, in particolare, piace a un numero crescente di persone prima di tutto perché risulta meno “drastica” e per molti versi più leggera dell’isola. Non ci sono stacchi netti nell’ambito della composizione, ogni elemento fa parte di un continuum armonioso e allo stesso tempo la configurazione dona grande dinamismo all’insieme. La cucina con penisola agevola le operazioni relative alla preparazione dei pasti in quanto offre un’ampia superficie su cui operare e sulla quale disporre il necessario senza creare caos. È anche possibile cucinare in due senza correre il rischio di intralciarsi a vicenda. Anche in fase di ristrutturazione, la penisola rivela tutti i suoi vantaggi; è piuttosto semplice, soprattutto se il locale non è molto esteso, passare da una cucina strutturalmente tradizionale alla configurazione in questione. Gli interventi necessari sono molto meno complessi e gravosi rispetto a quelli richiesti per l’isola, in quanto la penisola stessa può fungere da piano cottura e piano di lavoro e non c’è quindi bisogno di modificare gli impianti già presenti. In foto la cucina Fusion, presentata da Lago in occasione di Eurocucina 2018. È una composizione scultorea, risultato di affascinanti contrasti relativi sia ai materiali che ai volumi. La base centrale realizzata in legno Wildwood è affiancata da blocchi di marmo resi visivamente più leggeri dalle sospensioni su vetro extrachiaro temperato.

Cucina moderna con penisola: il progetto giusto

Per progettare in modo corretto una cucina con penisola occorre innanzi tutto stabilire quale funzione debba avere la penisola stessa. Diverse le opzioni possibili:

  • Penisola=bancone
  • Penisola=bancone + piano cottura
  • Penisola=bancone+lavello
  • Penisola=bancone+piano lavoro
  • Penisola=bancone+piano cottura+piano lavoro
  • Penisola=piano cottura+lavello
  • Penisola=bancone+piano cottura+lavello
  • Penisola=piano cottura+piano lavoro
La scelta, naturalmente, è strettamente legata alle dimensioni della superficie fruibile, ma anche agli attacchi del gas e dell’acqua. In tutti i casi è importante rispettare i principi basilari dell’ergonomia, ovvero organizzare lo spazio in modo di muoversi tranquillamente e senza alcuna fatica. Il lavello, il piano cottura, i paini di lavoro e gli elettrodomestici devono essere collocati in base alla stessa logica dei movimenti compiuti per cucinare, pulire, conservare gli alimenti. Per esempio, una valida disposizione vede l’area lavaggio e la cottura perpendicolari vicino all’angolo e una zona operativa centrale. Generalmente il frigorifero si trova poco distante dal lavello; si prendono i cibi, si puliscono, si mettono su un piano lavoro e poi si spostano nell’area cottura: questa la sequenza derivante da un’operatività ragionata. In foto una composizione relativa alla collezione Forma Mentis di Valcucine. Le ante presentano bordi inclinati e micro-rigati e sono state progettate con l’obiettivo di agevolare al massima la presa e l’apertura senza maniglie, allo stesso tempo restituendo un’estetica pulita e minimalista. I profili metallici salva spigolo applicati sulle ante e sui piani incrementano il livello di resistenza nel tempo. Si tratta di una cucina altamente personalizzabile: è infatti possibile scegliere lo spessore del piano, il tipo di anta e le combinazioni cromatiche relative ai profili.

Le misure di una cucina con penisola

Nella progettazione di una cucina con penisola occorre anche considerare gli ingombri minimi necessari, cioè la distanza minima fra la penisola stessa e gli elementi retrostanti: sia per aprire contemporaneamente le ante che per permettere a due persone di cucinare insieme bisogna calcolare 120 cm. Se c’è una lavastoviglie con una parete di fronte, bisogna calcolarne invece 100. La penisola ha una profondità minima di 65 cm e una lunghezza minima di 180 cm. Per una cucina media, le misure ottimali sono 90-100 cm di profondità e 180-200 cm di lunghezza. Se la casa è nuova, non dimenticate che è proprio in questa fase che bisogna tener conto degli eventuali impianti da condurre nella penisola e predisporre il foro per l’uscita dei fumi. Se invece state ristrutturando, la strada più semplice consiste nell’utilizzare la penisola soltanto come tavolo o piano di lavoro, senza quindi fare spostamenti che potrebbero risultare complessi. In foto una proposta riconducibile alla linea Provenza di Lube, novità 2018. Lo stile vintage incontra il gusto contemporaneo per una cucina di grande qualità e impatto. Le ante, a pannello pieno oppure dogato, sono realizzate con i legni più pregiati; la composizione shabby che vi mostriamo è caratterizzata dall’utilizzo di rovere con una laccatura a poro chiuso.

I vantaggi della cucina a U

La cucina a U, definita anche “a golfo”, si sviluppa su tre lati formando la suddetta lettera dell’alfabeto. I tre lati possono coincidere con altrettante pareti, oppure entra in gioco l’isola sostituendo una delle pareti e fungendo pure da elemento divisorio fra la zona dedicata alla cucina e quella riservata invece al living. In alcuni casi, anche se più rari, la penisola si sviluppa su due lati della U, di conseguenza viene occupata una sola parete. La cucina a U è una soluzione estremamente comoda e funzionale, una perfetta concretizzazione delle regole ergonomiche: consente infatti di realizzare il cosiddetto “triangolo di lavoro”, cioè disporre nel modo più corretto l’area lavaggio, l’area cottura e la zona conservazione (di cui fanno parte il frigorifero e la dispensa). La cucina a U, inoltre, va bene per qualsiasi tipo di penisola: una adibita semplicemente a superficie di appoggio e tavolo da pranzo, una attrezzata, una con lavello e così via. Ed è ancora più bello, inoltre, chiacchierare con gli ospiti mentre ci si dedica alla preparazione del pranzo o della cena. In foto la lussuosa cucina Frame disegnata da Iosa Ghini per Snaidero. È una cucina neo chic, perfetta rivisitazione dello stile classico in chiave spiccatamente contemporanea: l’anta telaio presenta un’apertura a gola, le laccature lucide si alternano a quelle opache, la grande cappa (in bronzo oppure acciaio inox) definisce elegantemente la zona operativa.

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