Riaprono a Milano le due mostre dedicate al grande artista Ludovico Magistretti e intitolate “Magistretti Revisited”, organizzate nel 2020 in occasione del centenario della nascita ma rimaste in sospeso a causa della pandemia.
Entrambe le esposizioni descrivono in maniera dettagliata l’attività creativa e prolifica dell’architetto e designer italiano, attraverso schizzi, prototipi, disegni, immagini, interviste e video, solo una piccola parte dell’immenso patrimonio che ci ha lasciato in eredità il maestro.
La prima mostra, visitabile dal 18 di maggio 2021 al 24 febbraio 2022, previa prenotazione sul sito apposito, trova sede presso l’ex studio di Magistretti, oggi adibito a museo, in via Conservatorio 20, ufficio storico dove Vico lavorò per sessant’anni con i suoi collaboratori di fiducia. La seconda, in collaborazione con Gabriele Neri, invece viene ospitata dalla Triennale di Milano, e avrà luogo dall’11 maggio al 12 settembre 2021.
Particolare menzione per come è stata preparata l’esposizione, suddivisa in sezioni tematiche riguardanti l’architettura, gli allestimenti e il disegno urbano progettati da Vico. Tema centrale della narrazione è costituito dall’uso del colore rosso, il preferito da Magistretti sia nell’abbigliamento personale sia nelle scelte di colore dei suoi prodotti. Questa cromia permette di identificare l’opera di Vico in maniera indissolubile con toni creativi ed innovativi.
Ma chi era Vico? L’artista nasce nel capoluogo lombardo da una famiglia della medio-borghesia proveniente già dal mondo dell'architettura da generazioni: sia il padre sia il bisnonno sono stati infatti, a loro tempo, poliedriche figure dedite alla progettazione. Ludovico quindi compie i primi passi in un ambiente colto ed estroso: si diploma al liceo classico, studia in Svizzera, conoscendo Ernesto Nathan Rogers, e successivamente si laurea in architettura al Regio Politecnico di Milano. Inizia i suoi primi lavori all’interno dello studio del padre, dove si forma sia come progettistica sia come designer, sempre affiancato dalla personalità del geometra Franco Montella.
I primi anni ’50 pongono la base dei suoi lavori, delle sue collaborazioni più importanti, soprattutto con INA-Casa, e delle prime partecipazioni alle mostre più importanti del settore. Nei successivi decessi si conferma la sua fama come designer industriale grazie anche alle vittorie di tre edizioni del prestigioso Premio Compasso d’oro, nel 1967, nel 1979 e nel 1995, quest’ultima per la sua eccelsa carriera. Magistretti è stato un soldato nella storia del design italiano del dopoguerra, permettendo di esportare l’estrosità dello stile del nostro paese in tutto il mondo.
La straordinaria produzione di oggettistica innovativa e senza tempo di Magistretti vede le basi nel suo stretto rapporto con le principali aziende produttrici di arredo. Il designer milanese aveva una profonda correlazione con i principali esponenti della progettazione, soprattutto siti nell’hinterland milanese e della Brianza, talmente alta che definiva “i progetti al telefono” quei disegni nati dalle molteplici conversazioni avute tra lui e chi seguiva successivamente la produzione effettiva del modello. Gli oggetti creati in quegli anni sono tutt’oggi prodotti grazie alla forza e modernità insita nel loro design; Magistretti è riuscito ad “entrare nelle case degli italiani” in modo delicato e funzionale. Di seguito proponiamo un elenco dei più famosi design concepiti da Vico:
Essendo un artista poliedrico, Magistretti progetto e disegnò anche per grandi concorsi di architettura italiana, riuscendo ogni volta a realizzare spazi moderni e tipici del dopoguerra italiano. Il maestro, essendo nato in una famiglia di artisti, è permeato dall’atmosfera delle costruzioni e della composizione di spazi. Lo stesso studio sorge nel cosiddetto “distretto Magistretti”, perché circondato da altri edifici realizzati dalla famiglia stessa: l’ufficio si trova all’interno di un palazzo progettato dal padre, lo stesso Vico progettò un palazzo adiacente e il bisnonno realizzò un altro complesso da lì a due passi. Tutta Milano è disseminata di edifici realizzati su suo disegno: la Fondazione Magistretti si concentra, in particolare, su un itinerario specifico di quattordici edifici tra i più rappresentativi e contemporanei, una sorta di “museo a cielo aperto” come da loro definito. Di seguito proponiamo una brevissima selezione di opere per descrivere il genio di Vico: