Ceramica Sant'Agostino: innovazione, tradizione, design, tendenza

- 20 febbraio 2018

Ceramica Sant’Agostino per bagni

Un’azienda tutta italiana, Ceramica Sant’Agostino, che dall’anno della sua fondazione, nel 1964 nei pressi di Ferrara, progetta rivestimenti per regalare agli scenari domestici (e non) un’allure del tutto particolare reinterpretando la tradizione in chiave contemporanea, puntando sempre sulle ultime innovazioni del settore. E anche il bagno è protagonista con tante collezioni dalle numerose varianti in cui la matericità dei materiali è sempre in pieno piano, in diverse possibilità di colori e disegni, così da diventare non una semplice stanza di servizio ma un ambiente da vedere in toto e da esibire come un vero gioiellino di stile. Prendiamo ad esempio certi effetti cromatici e geometrici letteralmente esplosivi della linea Italian Dream. Si tratta di piastrelle in pasta bianca rettificata, con i bordi cioè tagliati a 90° così da permettere una posa senza fughe (o minimale), evitando la formazione di muffe e/o funghi tipici di un luogo umido come il bagno e con una resa estetica davvero notevole. La forza espressiva degli elementi di Italian Dream, disponibili con finiture mat e lucide, consente soluzioni dal grande impatto, grazie sia ai differenti formati sia alle possibilità di “configurazione”. Quella in foto ad esempio esibisce uno straordinario blu basic (esattamente Dream Blue), spezzato in un punto strategico, per valorizzare uno dei lavabi, da una larga striscia a tutta altezza che nella parete contigua occupa invece tutto lo spazio, con piastrelle formate da un patchwork di immagini deliziose: il “gioco” decorativo della linea Wonder Blue si insinua tra forme e colori diversi ma sempre legati al blu di base, appunto, tra fantasie floreali, scritte in corsivo, strisce, c’è persino il profilo della Tour Eiffel… Nella gamma, accanto ai colori white, écru, purple, red, ci sono i mosaici di fiori Ink red e purple, la composizione Miss Red e Miss Purple con corolle extralarge, e la Plants Blue, foglie-fasci di colore azzurro che si sviluppano in altezza, magari da accostare alle piastrelle Mix White Luc.

Ceramica Sant’Agostino cementine

Si ispirano alle tradizionali mattonelle di una volta, caratteristiche degli interni in stile art déco e liberty degli inizi del ventesimo secolo. Allora le cementine (questo il loro nome) si realizzavano con un impasto di cemento che veniva colorato con pigmenti colorati creando elementi decorativi molto apprezzati, assieme alla loro grande versatilità e robustezza. Il classico formato 20x20 rettificato rivive nella linea Patchwork di Ceramica Sant’Agostino in cui le atmosfere del tempo che fu sono reinterpretate dal gres porcellanato con immagini in tecnologia digitale che mantengono inalterati tonalità e disegni. La collezione si declina in tre serie, cioè Patchwork Black&White, Patchwork Classic e Patchwork Colors, ognuna con i suoi colori e i suoi differenti dettagli decorativi che spaziano tra immagini floreali e geometriche, semplici ed essenziali oppure più complesse con l’obiettivo di armonizzare le superfici su cui sono posate. In particolare Patchwork Classic (in foto) si esibisce in un mix che gioca sulle sfumature del beige e del grigio, in un gioco d’equilibrio tra vuoti e pieni, movimentando e arricchendo gli interior. Proprio queste tonalità morbide, un po’ fané, ne sottolineano l’effetto vintage, soddisfacendo le tendenze d’arredo che, in fatto di cementine in gres porcellanato, non accenna a diminuire, per via della grande voglia di vestire casa con atmosfere d’antan, in accordo o, perché no, in contrasto con mobili e accessori, molto classici o molto moderni, oppure miscelando pezzi antichi e nuovi allo stesso tempo. Un patchwork di emozioni, appunto, nelle composizioni che possono contare su ben nove varianti grafiche miscelate in modo casuale. Belle dunque e di gran stile, ma senza dimenticare che sono parecchio resistenti a urti e abrasioni nonché antiscivolo, perfette anche per bagno e cucina.

Ceramica Sant’Agostino Wood

Un tocco morbido e naturale, così come l’aspetto che richiama in dettaglio tutte le diverse texture del legno, senza esserlo. Ecco come sono le piastrelle ceramiche in gres porcellanato di Ceramica Sant’Agostino ma con tante soluzioni differenti. La gamma S. Wood è ottenuta da una lavorazione mediante la tecnologia a basso impatto ambientale che prevede la pressatura a secco di una minuteria di particelle di impasti pregiati a base di feldspati, inerti, argilla (in gergo tecnico si parla di materiale “atomizzato”). La procedura successiva riguarda smaltatura e cottura a temperature superiori a 1200°C. Il risultato? Una massa compatta, dal basso assorbimento d’acqua, resistente al gelo e a sostanze chimiche, riciclabile. Si vengono così a creare piastrelle rettificate dal perfetto effetto legno, dalle dimensioni 20x120 e 15x120, che regalano al pavimento naturalità e raffinatezza. Le varianti sono Brown, Gold, Sand, Black, Nut e sono previsti pezzi speciali come gradoni e angolari dalle dimensioni di 33x120, nonché battiscopa di 9,5x60, per il massimo delle rifiniture. E la linea S. Wood non dimentica l’ambiente bagno, poiché propone un rivestimento realizzato in bicottura ad impasto bianco nel formato 20x60 in pieno accordo con le doghe effetto legno del resto degli interior. Ma l’evoluzione del wood secondo Ceramica Sant’Agostino non finisce qui. Barkwood, ad esempio, è un gres porcellanato che richiama sempre le essenze fruttate del legno, ma punta su cromatismi caldi o neutri con una grafica specifica che mostra una leggera struttura di superficie. Si sviluppa su assi con tre differenti misure, tra le quali c’è una ideale per rivestire ampi spazi, visto che può contare su una lunghezza di 180 cm. Le sfumature da scegliere sono Ash, Honey, Natural, Cherry, Burnt. I legni ceramici della “falegnameria” Ceramica Sant’Agostino raggiungono il massimo della creatività con il gres porcellanato della collezione Colorart: la tecnologia mirata fa sì che gli elementi sembrino letteralmente bruciati e verniciati con toni che richiamano luce e acqua, terra e carbone. Una soluzione di rivestimento in cui la “materia”, estremamente vissuta, con le sue macchie e le sue imperfezioni, regala squarci di grande fascino, un mood molto industrial style che piace tanto. Le varianti sono Carbon, Light, Bone, Desert e l’incantevole Navy con chiazze di azzurro che sbucano qua e là. Poi c’è Blendart, una collezione-capolavoro, in cui il legno ceramico, attraverso un particolare trattamento, è sverniciato e invecchiato e mostra usure e scrostature come se in effetti il tempo avesse agito alla grande sull’originaria struttura lignea: un look raw, crudo, grezzo, esaltato dalle forme delle piastrelle, non solo rettangolari ma anche quadrate. Le alternative si giocano tra White, Dark, Natural, Mix, Grey (come in foto). La voglia di un legno artistico dall’aspetto molto decorativo ed emozionante è anche l’idea della linea Pictart, un gres porcellanato che, dicono alla Ceramica Sant’Agostino, “si presenta come pura interpretazione estetica del fusto di una foglia di banano”. Sui vari elementi dalla superficie con dolci rilievi, insistono sfumature neutre e striature, tipiche della pianta cui la collezione si ispira, e che riescono ad evocare in pieno incredibili suggestioni esotiche. Sette i formati a disposizione, per forme quadrate e rettangolari

Ceramica Sant'Agostino pulizia

Nella manutenzione e nella pulizia del gres porcellanato di Ceramica Sant’Agostino, è importante la fase iniziale di lavaggio, dopo la posa: vanno eliminati per bene residui di cemento o stucco con detergente a base acida diluito in acqua, ripassando lo straccio più volte fino a che quest’ultima non sia pulita. Questo è ovviamente compito dei professionisti che hanno montato il rivestimento e che con tale procedura concludono il loro lavoro al meglio, così per la pulizia quotidiana non ci sono grossi lavori da fare, anche perché le piastrelle di gres porcellanato sono “allergiche” a macchie e sporco in genere, proprio grazie alla loro superficie vetrosa. La polvere va eliminata con uno straccio asciutto e per il lavaggio si usa acqua e un detergente neutro, sufficienti contro il grasso. L’importante è anche qui ripassare più volte la superficie fino ad avere l’acqua nitida. Una raccomandazione: non usare smacchiatori soprattutto quelli contenente acido fluoridrico altrimenti sono guai. In definitiva, non serve molto per mantenere in piena forma un pavimento in gres porcellanato già praticamente perfetto di suo, come quello della collezione Fineart, in cui i tecnici di Ceramica Sant’Agostino, grazie a un raffinato effetto tessuto ottenuto con la stampa digitale fissata su una leggera struttura. Il tessile porcellanato si mostra con colori tenui e melange con la possibilità di scegliere vari formati e disegni.

Ceramica Sant’Agostino mosaico

La collezione che Ceramica Sant’Agostino dedica al mosaico si chiama Play ed è un vero inno a cromatismi forti, decisi con decorazioni che non passano certo inosservate. Si tratta di piastrelle rettificate in bicottura pasta bianca che danno luce e colore grazie a una serie di speciali combinazioni. Pacifico, Polare, Tortora, Tropico, Papaya, Lavanda, Notte sono le tonalità di grande impatto, disponibili in diverse misure ideali per creare intarsi e giochi decorativi, assieme ai “complici” creativi del formato 28,8x28,8 della serie Infinity, con piccoli tasselli in accordo o con vari tipi di colore, come Infinity Luna che si sposa perfettamente in un bagno rivestito di lavanda (l’ispirazione in foto), o ad altre libere conformazioni come la leggiadra composizione Bouquet o il favoloso Acquarium da parete. Tutti gli elementi, naturalmente, si mescolano e si mettono insieme seguendo la sola idea di creare qualcosa di unico. Oltre che per le pareti, si possono usare la brillantezza, la lucidità e le sorprendenti tonalità di Play per il pavimento con le piastrelle coordinate.

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