Sfruttare al massimo l’angolo: questo è indubbiamente uno dei consigli più utili in merito alla progettazione di una cucina con configurazione angolare. Ma come passare dalla teoria alla pratica? Scegliendo moduli che possiedano le seguenti caratteristiche e i seguenti elementi:
Aumentano le soluzioni storage intelligenti e sempre più strategiche nonché innovative messe in campo dalle aziende operanti in questo settore. Qualche esempio? Kessebohemer ha realizzato MagicCorner (foto 1): l’elemento si apre con un solo gesto, due ripiani scivolano verso l’esterno del mobile e gli altri avanzano verso l’interno, offrendo un accesso ottimale al contenuto.
Nel catalogo Arclinea troviamo invece una base angolo con anta estraibile e due cesti interni in filo a sezione ellittica (foto 2). Segnaliamo anche che Stosa produce per le cucine angolari diverse basi ad angolo con gruppi estraibili caratterizzate da una notevole capacità contenitiva (foto 3).
È possibile che una cucina angolare piccola sia funzionale, comoda e anche esteticamente accattivante? Sì, a patto di ottimizzare gli spazi e scegliere le giuste soluzioni strutturali. Ecco subito alcuni consigli pratici:
Bisogna dare poi la giusta importanza ai dettagli, perché davvero permettono di fare la differenza e risparmiare centimetri preziosi: si pensi alle maniglie push/pull e alle ante scorrevoli anziché battenti.
Per quanto riguarda la disposizione del piano cottura e del lavello in una piccola cucina angolare, ci sono diverse possibilità. Innanzi tutto è possibile collocarli entrambi su uno dei due lati, oppure fare in modo che occupino ciascuno un lato: quest’ultima soluzione, però, potrebbe tradursi in un basso grado di funzionalità durante la preparazione dei pasti.
In alternativa, invitiamo a considerare l’idea di installare un lavello angolare oppure un piano cottura angolare: in entrambi i casi, per l’incasso occorre una base che misuri 90x90 cm. Il lavello può anche avere due vasche e il piano quattro o cinque fuochi. Si prendano bene le misure prima di procedere con l’acquisto, per evitare brutte sorprese; alcuni piani cottura, per esempio, necessitano di una base angolare da 100x100 cm.
Ma non è finita qua. Possibile è anche, infatti, optare per una soluzione ad angolo ibrida, cioè composta da un lavello a una vasca oppure una vasca e mezza e un piano con quattro fuochi al massimo. E il forno? Può essere installato altrove, per esempio in una colonna ad altezza sguardo.
Le basi modulari attrezzate sono il modo migliore per ottimizzare gli l’area angolare delle cucine piccole; i pensili e le colonne, invece, possono rappresentare la mossa vincente per sfruttare le altezze. I pensili possono raggiungere e persino superare i 90-95 cm, quindi siamo ben oltre gli standard. Naturalmente bisogna operare con razionalità e sistemare nella parte più alta alimenti a lunga conservazione e oggetti che non è necessario avere a portata di mano.
Le colonne, invece, in genere ospitano - fra l’altro - il frigorifero, non di rado il forno e possono essere installate anche filomuro, risultando così meno ingombranti. Naturalmente, coincidono anche con la dispensa. Pensate possa esserci il rischio che l’insieme risulti un saturo o, peggio ancora, soffocante? Si può ovviare alternando ai pensili e/o alle colonne dei ripiani a giorno e ricorrendo – come già fatto presente – a vetrine.
E si consideri che entrambe le soluzioni possono anche avere una struttura angolare: una scelta simile consente di lasciare più libero il resto della cucina.
I colori hanno sempre un ruolo di primo piano quando si tratta di mobili, rivestimenti e pavimenti, si sa. E ciò è vero soprattutto nel caso delle cucine piccole, comprese quelle angolari, perché le giuste scelte aiutano ad ampliare visivamente lo spazio e renderlo più luminoso.
Sia gli arredi che la pavimentazione e le pareti, quindi, dovrebbero essere caratterizzati da tonalità chiare. Neutre oppure pastello. Si può fare eccezione, scegliendo tonalità non scure – quelle mai – bensì più accese e brillanti, ma solo in un caso. Soltanto, cioè, per i mobili della cucina angolare piccola oppure soltanto per il pavimento o i muri.
Il total look basato su colori sobri e naturali, però, secondo opinione diffusa è l’opzione migliore in assoluta. Per introdurre una nota di vivacità e movimentare l’insieme, piuttosto, ottima scelta consiste nel puntare sul paraschizzi. In questo caso ci si può davvero sbizzarrire, anche con le fantasie, perché comunque si tratta di uno spazio circoscritto.
La cucina a U - definita anche a golfo - occupa tre lati, formando appunto la lettera dell’alfabeto in questione. Si tratta di una soluzione molto funzionale, a patto di disporre nel modo giusto i diversi elementi: gli angoli sono due, questo potrebbe rendere l’impresa un po’ più complessa, ma seguendo pochi consigli pratici il risultato sarà ottimale.
Nel caso di una cucina piccola, occorre innanzi tutto focalizzarsi sulla creazione del cosiddetto triangolo di lavoro, composto dalla posizione in pianta dell’area cottura, del lavello e del frigorifero. Per una questione di praticità i primi due dovrebbero essere molto vicini fra loro, quindi possibilmente su due lati adiacenti.
Non sempre è possibile costruire il triangolo, molto dipende dalla struttura dell’ambiente, dalla collocazione delle prese di corrente e degli scarichi, anche dai gusti personali. Bisogna però fare in modo che la preparazione dei pasti risulti agevole e anche che sia possibile muoversi senza intralci e difficoltà. A tal fine, anche collocare il lavello e il piano cottura sullo stesso lato è una buona idea, ma occorre accertarsi che gli schizzi di acqua non minaccino di arrivare ai fuochi.
Tendenzialmente, il frigorifero - freestanding o incassato in una colonna - viene posizionato in corrispondenza della fine di uno dei lati lunghi, proprio per evitare che sia di ostacolo e che renda l’insieme poco armonioso dal punto di vista estetico. In molti, d’altra parte, fanno coincidere il lato corto con l’area lavaggio; la presenza di una finestra non costituisce un problema, a patto che sia scorrevole oppure a vasistas. Se invece è a battente, un miscelatore girevole e reclinabile si rivela per molti versi risolutivo. Per scolare i piatti, si può ricorrere a un carrello estraibile da inserire in una base.
C’è da far presente anche che, nel caso delle cucine a vista sul living, una delle “gambe” della U in genere coincide con una penisola attrezzata, che funga sia da piano lavoro che da bancone snack. L’ottimizzazione delle superfici resta sempre la priorità.