Redazione - 27 giugno 201627 giugno 2016
Cambiare serratura porta blindata non è difficile e se si ha una buona manualità lo si può fare anche da sè
Redazione - 09 giugno 201507 aprile 2020
Sai quanto costa cambiare la serratura della porta blindata? Qui tutte le informazioni sui tipi di intervento.
Le porte blindate rientrano nella categoria dei cosiddetti sistemi di sicurezza passiva e, secondo le stime più recenti, ben 33 milioni di italiani le hanno preferite alle altre tipologie di serramenti. Il grado di efficienza è dato dalle cosiddette classi di resistenza, che sono 6: più si sale, più la porta è in grado di resistere ai vari tentativi di effrazione. Le classi sono determinate dai materiali, dal tipo di telaio, dai rostri, da eventuali accessori che diventano un plus in termini di prestazioni; ma un ruolo di primo piano spetta, naturalmente, alla serratura. Il cuore della porta blindata. Per sceglierne una di qualità occorre innanzi tutto conoscere le differenti tipologie disponibili in commercio. La serratura a doppia mappa, che si apre per mezzo di una chiave con gambo lungo e due alette seghettate, è l’opzione più tradizionale ma anche la meno performante, perché qualsiasi malintenzionato con un po’ di esperienza e un po’ di tempo a disposizione riesce a forzarla tramite il grimaldello bulgaro o il gancio di Hobbs. La chiave, inoltre, si può duplicare senza particolari difficoltà. Non bisogna però fare un’esclusione a priori, perché le serrature a doppia mappa di ultima generazione presentano nuove caratteristiche che le rendono decisamente più affidabili: per esempio le chiavi brevettate che possono essere duplicate solo nei centri assistenza autorizzati dai produttori, le chiavi con dentini irregolari, i sistemi a mappe indipendenti e quelli progettati per resistere al picking. L’importante, quindi, è chiedere informazioni dettagliate. Resta il fatto, però, che oggi la serratura più diffusa è il cilindro europeo, che innanzi tutto presenta una fenditura dalle dimensioni più contenute e già solo per questo risulta meno semplice da forzare (diventa cioè più complicato introdurre strumenti vari). In generale, è strutturalmente più complesso e resistente alla forza fisica. La chiave, inoltre, è piccola, piatta e leggera, punzonata; duplicarla diventa un’operazione piuttosto complicata.
Doveroso, a questo punto, soffermarsi proprio sulle serrature a cilindro europeo. Perché non sono tutte uguali. Se in generale il livello di sicurezza è molto apprezzabile, cioè, ci sono degli elementi che fanno la differenza. In primis le certificazioni antibumping, anti picking e anti trapano. I migliori cilindri europei presentano inoltre perni anti-sondaggio e barre centrali antistrappo e si caratterizzano anche per particolari meccanismi in virtù dei quali la serratura si blocca in caso in caso di estrazione forzata o rottura del cilindro stesso. Si fa presente che un’ottima alternativa alla rampa antistrappo è il barilotto caricato dal lato interno del cilindro e fermato in battuta sul lato esterno. Fondamentale è il numero dei cicli certificati di apertura e chiusura del cilindro: considerando che il massimo è pari a 100.000, ci si può regolare più facilmente. Si ricordi inoltre che i prodotti di qualità sono corredati da una tessera sulla quale è riportato il codice identificativo delle chiavi e che la duplicazione avviene solo ad opera di centri autorizzati. E ancora, i cilindri europei più sicuri sono completati da un defender, ovvero un componente monoblocco che protegge la toppa ed è quasi sempre realizzato in acciaio. La forma può essere arrotondata, semisferica oppure a cono.
Quelle digitali sono le serrature più all’avanguardia e per certi versi anche le più comode, in quanto non necessitano della chiave. Ne esistono diversi tipi: