- 21 febbraio 2017

Raee

I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, nella maggior parte dei casi indicati con l’acronimo Raee, consistono in qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica di cui il possessore intenda disfarsi in quanto ormai irrimediabilmente guasta, inutilizzata oppure obsoleta. I Raee possono essere parecchio pericolosi in quanto contengono sostanze considerate tossiche per l'ambiente e non possiedono la caratteristica della biodegradabilità. La crescente diffusione di apparecchi elettronici determina un sempre maggiore rischio di abbandono in zone non adatte o in discariche e termovalorizzatori (inceneritori) con conseguente inquinamento del suolo, dell'aria, dell'acqua e quindi con ripercussioni sulla salute di tutte le persone. Di conseguenza occorre trattarli in modo corretti e rendere possibile il recupero differenziato dei materiali di cui sono composti come il rame, il ferro, l’acciaio, l’alluminio, il vetro, l’argento, l’oro, il piombo, il mercurio, evitando così uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature. Secondo quanto emerso da una ricerca realizzata da Ecodom (Consorzio di recupero e riciclaggio elettrodomestici), nelle case degli italiani ci sono circa 200 milioni di Raee: vecchi cellulari, frigoriferi, bollitori, mouse, tostapane, phon, friggitrici, rasoi elettrici e via dicendo. “Molti – spiega Giorgio Arienti, direttore generale del consorzio - non sanno che quelli di piccole dimensioni dal mese di aprile del 2016 si possono portare nei negozi specializzati e il ritiro è gratuito”.

Raee rifiuti

Con 4 chilogrammi di Raee prodotti per ogni singolo abitante, l’Italia è sotto il limite richiesto dall’Ue (5,8 kg per abitante); la Commissione europea potrebbe aprire una procedura d’infrazione con una multa da pagare a carico di tutti i cittadini: ecco perché è fondamentale smaltirli nel modo giusto. Così facendo si evitano brutte notizie in termini economici, si può salvaguardare la salute dell’ambiente e delle persone e inoltre si evita di intasare cantine e soffitte. Molti non sanno, per esempio, che i frigoriferi più vecchi contengono i gas refrigeranti Cfc e Hcfc, proibiti da anni a causa del loro altissimo effetto serra e perché distruggono lo strato di ozono che protegge la Terra dai raggi cosmici. Non solo. I rifiuti elettronici possono diventare una fonte preziosa delle cosiddette materie prime seconde, ovvero metalli pesanti come rame, acciaio e alluminio, le strategiche Terre rare contenute nelle apparecchiature più sofisticate di ultima generazione (smartphone, tv led, tablet), plastica. Oggi è possibile conferire presso gli esercizi al dettaglio con superficie almeno di 400 mq i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche provenienti da utenze domestiche, senza l'obbligo di acquisto di una nuova apparecchiatura e senza pagare nulla, con una tensione non superiore a 1.000 volt se alternata e a 1.500 volt se continua. I rifiuti devono essere di dimensioni inferiori a 25 cm, ovvero con lato maggiore o altezza inferiori ai 25 cm.

Smaltimento Raee

I Raee si suddividono nelle seguenti categorie: R1 - freddo e clima (frigoriferi, condizionatori e scalda-acqua); R2 - grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie, forni, piani cottura); R3 - tv e monitor; R4 - piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione, cellulari; R5 - sorgenti luminose. E’ vietato lasciarli vicino ai normali cassonetti e smontarli prima di disfarsene; se ancora funzionanti, potrebbero essere utilizzato da chi ne ha bisogno, per esempio scuole e/o associazioni di volontariato. I rifiuti elettronici smaltiti correttamente vengono portati presso impianti specifici per il trattamento, il recupero e il riciclaggio. Le materie prime ottenute separando i diversi costituenti dei Raee sono inviate presso impianti specifici per produrre nuovi prodotti. I metalli, ad esempio, vengono consegnati alle fonderie, il legno viene condotto presso gli impianti per la produzione di pannelli in legno, il vetro consegnato alle vetrerie.

Rifiuti elettronici

Si distingue tra Raee derivanti da: Grandi elettrodomestici, Piccoli elettrodomestici, Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, Apparecchiature di consumo, Apparecchiature di illuminazione, Strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni), Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero, Dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati e infetti), Strumenti di monitoraggio e controllo, Distributori automatici. Per i rifiuti elettronici ingombranti è possibile richiedere il ritiro a domicilio: si tratta di un servizio presente in molti Comuni. In alternativa occorre portarli in una delle oltre 3.600 isole ecologiche comunali appositamente attrezzate. Da questi centri di raccolta i rifiuti vengono poi inviati a impianti di trattamento che evitano la dispersione di sostanze inquinanti e permettono il riciclo delle materie prime.

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