- 31 agosto 2011

Galleria Cardi Black Box e Ross Lovegrove

La Galleria Cardi Black Box continua il suo percorso nel mondo del design contemporaneo. Dopo la mostra di Mattia Bonetti nel 2010 e quella di Oskar Zieta nel 2011, in occasione del 50esimo anno del Salone del Mobile di Milano, dall'8 Settembre al 1 Ottobre presenta una figura chiave del mondo del design internazionale, Ross Lovegrove.   Endless, prima personale in Italia del designer gallese di fama internazionale, riunisce una serie di opere di fine-art frutto della ricerca personale che Lovegrove sta sviluppando da alcuni anni con la collezione Liquid Collection, già presentata in parte nella mostra Endurance, inaugurata a New York nel 2007 presso Phillips De Pury. La mostra alla galleria Cardi Black Box si arricchisce di due nuovi progetti, Long Liquid Bench e Liquid Shelving, rispettivamente una panca e una libreria, presentati in anteprima oltre a una spettacolare videoproiezione studiata appositamente per gli spazi della galleria. Endless completa la ricerca di Lovegrove-artista nel campo della sperimentazione e delle limited editions, un territorio fertile in cui questo artista-designer ha scelto di sviluppare progetti troppo ambiziosi per la produzione di massa.

Sculture sospese nello spazio

L’indagine di Lovegrove dimostra come il confine tra arti visive e design sia sempre più labile. Infatti, benché i prototipi presentati in mostra assolvano una specifica funzione, sono carichi di un intenso valore emozionale e di una specifica forza onirica: le opere riunite nella mostra Endless sono sculture sospese nello spazio fisico e temporale. La forza del lavoro di Ross Lovegrove è la sua capacità di adattare il lavoro a seconda del progetto che affronta: ottimizza e risparmia per la produzione industriale mentre rintraccia il dettaglio più sofisticato per le divagazioni personali nelle opere in serie limitata. Le sculture di Ross Lovegrove sono per l’artista-designer un rifugio spirituale dalla committenza, costituiscono momenti di pura libertà in cui sfuggire alla dittatura dei parametri seriali del design industriale.

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