- 17 dicembre 2013

Acquisto prima casa: orientarsi nella giungla delle tasse

Se si sta valutando l'acquisto della prima casa, non sarà facile orientarsi nella giungla di tasse previste dallo stato italiano e che gravano sul bene immobile di proprietà. Imposte continuamente aggiornate e modificate, che spesso incidono in maniera significativa sul bilancio familiare. L'importo della tassazione che viene richiesta al momento in cui si effettua il rogito, ovvero l'atto notarile di effettiva acquisizione del bene, cambia a seconda del tipo di transazione che viene messa in atto.  Ad esempio, nel caso in cui il bene venga acquisito da un privato, si devono corrispondere tre tasse acquisto prima casa. L'imposta di registro è del 3%, ma sarà del 2% a partire dal gennaio 2014 a seguito dei decreti espressi nella legge di Stabilità del governo Letta; l'imposta ipotecaria fissa è di 168,00 euro, ma sarà di soli 50 euro a partire dal prossimo anno; come pure l'imposta catastale fissa. C'è poi l'opzione per cui la casa venga acquistata direttamente dall'impresa costruttrice a meno di quattro anni dalla conclusione dei lavori: in questo caso gli importi ammontano a 168 euro per ognuna delle tre imposte, che diverranno 200 a partire dal prossimo anno, con in aggiunta l'IVA al 4%; se l'immobile è stato ultimato più di quattro anni prima, non si paga l'IVA e l'imposta di registro è del 3%. Tutte queste imposte vengono versate dal notaio nel momento in cui l'atto viene registrato.

Tassazione e base imponibile

La base imponibile che viene considerata in queste tassazioni è, ovviamente, il valore dell'immobile oggetto di transazione: questo valore viene pattuito tra le parti, oppure si può chiedere che venga considerato come base imponibile il valore catastale dell'immobile stesso. In questo caso, le tariffe che vengono richieste relativamente all'azione del notaio devono essere decurtate di un 30%. Bisogna prestare molta attenzione a quanto si dichiara, in questo caso, perché se, a seguito di controlli o ulteriori verifiche, risultasse che il valore dichiarato non fosse corrispondente al vero, le imposte verranno calcolate sul valore di mercato dell'immobile e non su quello catastale. Se per l'acquisto di una prima casa si usa un intermediatore immobiliare, si può decurtare la spesa sostenuta ai fini dell'IRPEF per un valore che arrivi fino a 1000 euro, se non si è usato un intermediatore ma la transazione è avvenuta tra privati, questa cifra può essere suddivisa tra i due.

Cambiamenti in atto

Come si è visto, molte delle tasse acquisto prima casa sono sul punto di cambiare: tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 infatti l'acquisto di una prima casa da parte di un italiano sarà sottoposta ad una regolamentazione rivista e corretta rispetto al passato. Queste modifiche hanno proprio lo scopo di incentivare l'acquisto di una prima casa - come visto sopram le tariffe delle tre imposte dovute saranno ribassate - e di scoraggiare l'acquisto di immobili di lusso e di seconde case. Per poter beneficiare di tali agevolazioni, l'immobile oggetto di compravendita, così come l'acquirente stesso, devono possedere caratteristiche ben specifiche. La casa deve essere non categorizzata come di lusso, ma non importa la sua qualifica catastale; deve essere nel comune di residenza dell'acquirente, o questi deve acquisire la residenza entro 18 mesi dall'acquisto; se però è un cittadino italiano residente all'estero con certificazione AIRE, anagrafe degli italiani residenti all'estero, la casa può trovarsi in un comune qualsiasi. Non è necessario che la casa venga acquistata a scopo abitativo proprio, o dei propri familiari; inoltre le agevolazioni sono applicate anche ad altri locali come garages, cantine o soffitte, box auto. L'acquirente non deve essere già proprietario di un altro immobile, in modo esclusivo o in comproprietà, nello stesso comune dove sta effettuando l'acquisto; nè in nessun altro luogo del territorio italiano, a nessun titolo. Deve risiedere nel comune dove acquista, o stabilircisi, richiedendo la residenza al comune, entro 18 mesi.  Queste dichiarazioni devono essere riportate nell'atto di compravendita, con un documento appositamente redatto. Se dunque da tempo si accarezza l'idea di investire nel mattone, questo è di certo il momento più favorevole, facendo sempre ben attenzione ad ottemperare a tutto quel che viene richiesto dalla legge: perchè infatti si può decadere dal diritto di usufruire di queste agevolazioni fiscali. Ciò accade nel caso in cui le dichiarazioni fatte risultino false, non si abbia, o non si riesca ad ottenere, la residenza, e la casa acquistata venga rivenduta, o donata, nell'arco di cinque anni successivi.

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