Scopri il funzionamento del forno pirolitico autopulente

- 19 ottobre 2020

Come funziona la pirolisi nel forno autopulente

Con il termine pirolisi si indica la decomposizione di composti organici ottenuta esclusivamente per mezzo del calore. Un processo, questo, che ha trovato applicazione anche in riferimenti ai forni da incasso destinati a un uso domestico.

Si tratta quindi di elettrodomestici autopulenti, in grado cioè di raggiungere temperature molto elevate (all’incirca 500 °C) e quindi carbonizzare i residui di cibo, il grasso e più in generale lo sporco incrostato sulle pareti della cavità interna del forno, sulle griglie e sulle teglie.

L’utente deve semplicemente avviare la funzione in questione, tramite un pulsante o sfiorando la relativa icona sull’eventuale pannello touch screen, e poi attendere il segnale acustico che indica la fine del processo. A quel punto basta aprire il forno e rimuovere la cenere con un panno umido. Comodo, no? Anzi, bisogna sapere che un crescente numero di modelli è dotato di una vaschetta removibile per la raccolta della cenere, di conseguenza l’operazione risulta ancora più semplice.

In genere, i forni pirolitici autopulenti consentono di scegliere fra 3 differenti livelli di pirolisi, che si distinguono l’uno dall’altro in base alla durata e al tipo di azione svolta. Il terzo, per esempio, è indicato per lo sporco più ostinato e difficile.

Pro e contro di questa tipologia di forni

Il principale vantaggio offerto dal forno pirolitico autopulente è lampante: la pulizia e l’igienizzazione avvengono nel migliore dei modi, a fronte di un impegno manuale a dir poco irrilevante. C’è un secondo pregio di non poco conto; la pirolisi, cioè, non richiede l’utilizzo di alcuna sostanza chimica. Anzi, non c’è bisogno di nulla se non del calore. Ergo, si tratta di un processo interamente ecologico.

E ancora, proprio in virtù delle loro caratteristiche i forni pirolitici durano a lungo a conservano intatta la loro efficacia. Passiamo adesso ai difetti. Innanzi tutto, i consumi sono piuttosto elevati. La situazione è migliorata rispetto a qualche tempo fa, perché i tempi si sono accorciati – adesso l’autopulizia dura dai 60 ai 120 minuti a seconda del modello, prima bisognava attendere dalle 2 alle 4 ore prima che terminasse – e molti apparecchi si collocano inoltre in un’ottima classe energetica.

Doveroso far presente, d’altra parte, che i forni pirolitici sono decisamente più costosi rispetto alla media e necessitano di leccarde e teglie ad hoc, non sempre incluse nel prezzo.

Quali sono i consumi del forno autopulente

Ma quanto consuma un forno pirolitico autopulente? Se lo chiedono in molti. Ebbene, la risposta è strettamente legata a diversi fattori, in primis:

  • Il modello.
  • La classe di efficienza energetica.
  • Il tipo di contratto di fornitura di energia elettrica stipulato dall’utente.


Bisogna considerare che anche i vari programmi, le diverse funzionalità e tecnologie nonché l’utilizzo che più in generale si fa dell’elettrodomesticoin questione influiscono, così come la frequenza con cui si ricorre al processo di pirolisi e il relativo livello scelto: il primo, naturalmente, comporta un consumo nettamente inferiore del terzo, che è il più potente. Per fare una media, comunque, si consideri che durante un ciclo di pirolisi l’assorbimento raggiunge i 3-4 KW.

Ricorrendo alla pirolisi con regolarità ma senza esagerare, orientativamente si devono mettere in conto 300-350 euro all’anno. Quali sono i consumi del forno autopulente

3 modelli consigliati da noi

Concludiamo con altri 3 forni pirolitici autopulenti che meritano la piena promozione in riferimento sia alle performance che all’estetica. Il primo è il forno multifunzione SurroundCook di Electrolux (codice EOF6P40X), classe di efficienza energetica A+. Si tratta di un apparecchio che rende possibile la realizzazione delle più svariate ricette; l’attivazione della pirolisi avviene semplicemente premendo l’apposito tasto.

Abbiamo poi il forno da incasso pirolitico autopulente W Collection W9 OM2 4S1 P di Whirlpool, anch’esso in classe A++. Segnaliamo una particolarità: i pannelli in vetro termoriflettente della porta forno mantengono bassa la temperatura esterna anche durante la pirolisi, di conseguenza il livello di sicurezza è massimo.

Infine il modello FA2 840 P IX HA, appartenente al catalogo Hotpoint e alla classe di efficienza energetica A+. Come tutti i forni autopulenti Hotpoint, anche questo permette di scegliere fra diversi cicli di pirolisi in base alla tipologia di sporco, senza che sia necessario aggiungere prodotti chimici. La temperatura raggiunta è pari all’incirca a 420 °C.