Anche la posizione che abitualmente si assume durante il sonno è un elemento che deve influire sull’acquisto del materasso. Molti dormono su un fianco; è una posizione molto diffusa, ma bisogna sapere che aumenta fino a 7 volte il peso che si esercita sui punti di pressione come le spalle e, appunto, i fianchi. Quindi è opportuno scegliere un materasso che sostenga adeguatamente soprattutto le suddette parti del corpo: un modello in memory è l’ideale.
Se invece si è soliti dormire supini, ovvero a pancia in su, necessario è un materasso che supporti soprattutto la parte bassa della schiena e assecondi tutta la sua curvatura fisiologica, che non sia eccessivamente duro ma neanche troppo flessibile. Semaforo verde per i modelli in memory e in lattice.
Sono in pochi a dormire proni, cioè a pancia in giù, ma si sappia che in tal caso non va bene un materasso che assecondi le forme del corpo e, di contro, ne serve uno che impedisca ai fianchi e al torca di “affondare”. I materassi in lattice e quelli a molle sono quelli adatti.
Il materiale è un elemento determinante nella scelta del materasso, di conseguenza un confronto fra le varie opzioni risulta indubbiamente utile e aiuta a chiarirsi le idee, evitando errori.
Abbiamo poi il memory foam: i materassi realizzati con questo materiale sono sempre più richiesti, perché si adattano alle forme del corpo, “plasmandosi” di conseguenza, per poi tornare allo stato di partenza quando ci si alza. Il sostegno è ottimale, la comodità una garanzia. Questi materassi sono addirittura in grado di ridurre – e naturalmente prevenire – i dolori alle articolazioni. Però con il calore del corpo si ammorbidiscono e durante l’estate possono far sentire parecchio il caldo.
La qualità del sonno è strettamente collegata alla qualità della vita. Di conseguenza, fondamentale è scegliere un buon materasso, che innanzi tutto sia ergonomico, cioè sostenga in modo adeguato il corpo, consentendo alla colonna vertebrale di mantenere la sua curvatura naturale e riducendo la pressione di appoggio delle articolazioni.
Ancora, è fondamentale che non risulti né troppo rigido, né troppo morbido; non è una questione del tutto oggettiva, nel senso che molto dipende anche dalle abitudini personali e dalla corporatura. Chi è solito dormire in posizione supina può optare per un materasso più rigido, chi dorme su un fianco per uno meno rigido. Chi ha un peso corporeo notevole deve optare per un modello piuttosto duro e il contrario vale per le persone più esili.
Attenzione anche allo spessore, badate che il materasso non sia troppo sottile e nemmeno troppo alto. Quelli migliori hanno un’altezza compresa fra i 21 e i 30 cm. Sui materiali ci soffermeremo più avanti, intanto vi diamo una dritta: provate il materasso prima di acquistarlo, restare sdraiati almeno un quarto d’ora. E, se possibile, portate con voi il vostro cuscino.
Il prezzo del materasso dipende da una serie di fattori. In primis il materiale utilizzato per la struttura portante e lo spessore; in linea di massima, i materassi in memory o in lattice richiedono un investimento maggiore di quelli a molle (anche insacchettate).
Incidono poi il tipo di rivestimento esterno e di fodera e la presenza di eventuali plus quali la fascia perimetrale traspirante e le maniglie per girare il materasso stesso.
Da non sottovalutare la lavorazione: i modelli con massello a zone differenziate, per esempio, richiedono più lavorazioni rispetto a quelli con massello normale e quindi costano di più. Allo stesso modo, una lavorazione realizzata a mano fa lievitare il prezzo.
Considerando i materassi matrimoniali e facendo una media, comunque, un modello di ottima qualità costa fra i 600 e i 1.000 euro, mentre uno di qualità più che soddisfacente costa fra i 450 e i 600 euro.
La durata del materasso non è un dato assoluto: su di essa influiscono il modo in cui viene “trattato” e la corporatura di chi lo utilizza. Com’è facile comprendere, inoltre, anche il materiale utilizzato per realizzarne “l’anima” ha un ruolo di primo piano.
Per semplificare, diciamo che un materasso andrebbe cambiato ogni 8-10 anni. Ma si consideri che la vita media di quelli in memory foam è superiore rispetto alla vita media dei materassi in lattice e a molle insacchettate.
Ci sono comunque dei campanelli di allarme da non sottovalutare. Se vi siete sempre trovati bene con il vostro materasso, ma da un po’ di tempo vi svegliate durante la notte e/o avvertite qualche dolore alla schiena e al collo, oppure vi alzate con una sensazione di stanchezza, allora è probabile che non faccia più il suo dovere.