Forno pirolitico: autopulente ed ecologico

- 10 luglio 2015

Pirolisi

La pulizia del forno, seppur faticosa, è molto importante poiché se le pareti di questo elettrodomestico sono perfettamente pulite, riflettono meglio il calore, prevenendo dispersioni energetiche e dunque riducendo i consumi.

Per favorire le operazioni di igienizzazione, alcuni modelli sono dotati di una funzione di autopulizia denominata pirolisi, la quale in realtà non è una tecnologia recente, basti pensare che ad esempio in alcuni paesi europei è diffusa da molti anni, mentre in Italia sta prendendo piede solo ultimamente. La pirolisi è un procedimento che consente ai forni di pulirsi da soli, tramite la polverizzazione dello sporco che ha luogo innalzando la temperatura a valori elevatissimi, anche superiori ai 500°C e mediante una speciale smaltatura della cavità interna del forno, detta muffola. Durante tale processo la sicurezza è garantita, perché la porta del forno viene bloccata meccanicamente e non è necessario essere presenti durante l’operazione, Poiché tutto avviene in automatico, dalla fase di attivazione al raffreddamento. Una volta terminata la pulizia, l’elettrodomestico emette un segnale acustico che segnala che è possibile aprire lo sportello e togliere i residui di polvere.

In foto: forno SFP140 di Smeg, con diciannove funzioni, di cui due di pulizia automatica Pirolisi e Pirolisi Eco

Forno incasso pirolitico

Sono vari i livelli di pulizia pirolitica, ognuno di durata diversa. Quello più breve, è utilizzato per eliminare gli odori: ad esempio quando si è appena cucinato un fritto, ma si desidera infornare un dolce subito dopo. Il livello intermedio è indicato per igienizzare superfici mediamente sporche, mentre quello più lungo si attiva in presenza di sporco di una certa consistenza. La pirolisi oltretutto è anche ecologica, poiché non richiede l'uso di speciali detergenti chimici, come per la pulizia tradizionale.

Il livello di temperatura che è possibile raggiungere non deve incutere timore dato che questi apparecchi sono progettati per sopportarne di così elevate. In effetti il calore generato durante il ciclo resta all'interno della cavità del forno pirolitico, mentre la funzione di ventilazione tangenziale ne permette lo smaltimento. I consumi energetici non sono onerosi dal punto di vista economico: nei più recenti modelli, un ciclo completo di pirolisi determina un consumo pari a pochi centesimi di euro.

In foto: forno da incasso di Miele con display M Touch per nicchia mobile alta 60 cm con auto pulizia pirolitica e disponibile nella linea di design PureLine

Forni pirolitici

L'impiego dei forni pirolitici tuttavia deve avere luogo in modo scrupoloso, seguendo le istruzioni illustrate nel manuale d'uso.
 Verificate che non siano presenti alcuni residui particolari di alimenti prima di attivare questa funzione, come ad esempio briciole che potrebbero causare, con l'innalzamento della temperatura, fumo, oppure zucchero che potrebbe incollarsi al forno e danneggiarlo.

L’uso di questa funzione richiede più tempo, di solito una o due ore, durante le quali l’elettrodomestico non può essere impiegato per la cottura.

 Sviluppa inoltre un quantitativo di calore superiore rispetto a quello dei forni standard, il che può risultare molto fastidioso soprattutto nei mesi caldi.

 La spesa per questo elettrodomestico è ovviamente superiore a quella di uno classico, poiché deve necessariamente essere equipaggiato di particolari dispositivi, come un sistema di ventilazione di portata maggiore, un isolamento migliore per non danneggiare i mobili e un sistema di blocco dello sportello.

In foto: il modello BO 280/281 di Gaggenau. Presenta un design GOG acciaio inox o alluminio con porta panoramica tutta in vetro e funzione di pirolisi per una facile pulizia.