Un confronto fra le stufe a pellet ad acqua e ad aria

- 23 ottobre 2019

Scopri insieme a noi le due tipologie di stufe a pellet

Avete deciso di acquistare una stufa a pellet? Per scegliere quella giusta dovete innanzi tutto sapere che si dividono in due grandi categorie: le stufe a pellet ad acqua e quelle ad aria. Le stufe idro si collegano all’impianto idraulico di riscaldamento e possono essere considerate caldaie a tutti gli effetti, poiché riscaldano i radiatori; allo stesso tempo, con la loro fiamma e la loro estetica rendono l’ambiente accogliente e “caldo” anche dal punto di vista visivo.

Queste stufe possono quindi integrare l’eventuale sistema di riscaldamento ad acqua già presente o sostituire in toto la caldaia. Nel primo caso, o nel caso in cui vengano collegate ad altri sistemi energetici come i pannelli solari, non solo emanano calore ma producono anche acqua calda sanitaria. Si installano in tempi rapidi e con facilità.

Si tenga presente che non è possibile accendere una stufa ad acqua e spegnere tutti i termosifoni: almeno una parte dell’impianto deve essere in attività affinché il calore si diffonda. Inoltre il riscaldamento dell’abitazione avviene con una certa lentezza e il consumo di combustibile non è indifferente.

Le stufe a pellet ad aria donano calore a tutto l’ambiente in virtù di un sistema di canalizzazione e distribuzione dell'aria calda e possono essere dotate di massimo tre ventilatori indipendenti; rappresentano la soluzione ideale per chi desidera che la casa (anche se ampia) si riscaldi velocemente.

Si possono collegare due termostati per dividere l’ambiente in altrettante parti, sempre in riferimento all’emanazione di calore, ed è anche possibile stoppare totalmente la ventilazione, lasciando che la casa si riscaldi solo per irraggiamento (il rumore diminuisce così nettamente).

Le stufe ad aria comportano bassi consumi ma non sono in grado di fornire anche acqua calda sanitaria e la canalizzazione richiede interventi ad hoc. In foto Jackie di Palazzetti, nuova stufa a pellet Ecofire Idro, caratterizzata da una grande potenza e da dimensioni compatte.

Quali sono i requisiti per installare una stufa a pellet ad aria

Per installare una stufa a pellet ad aria bisogna accertarsi innanzi tutto che ci sia una presa elettrica vicina e che l’ambiente non abbia dimensioni inferiori ai 15 metri cubi. Non è possibile installare stufe di questo tipo nei monolocali, nelle camera da letto e nei bagni, a meno che non abbiano un focolare chiuso o siano stagne.

Il lavoro di posa deve essere affidato a un professionista abilitato che rilasci la dichiarazione di conformità; è necessario inoltre che non ci siano elementi che ostacolino lo scarico dei fumi, che ci sia un comignolo adatto all’evacuazione di questi ultimi, che ci sia la giusta distanza fra la canna fumaria e un materiale eventualmente combustibile (almeno 50-70 cm). E ancora, è vietato collegare altri apparecchi alla medesima canna fumaria.

Nella stanza in cui viene collocata la stufa o nel locale adiacente, purché comunicante con l’esterno, devono esserci prese d’aria esterne protette da griglie o reti e messe in modo da consentire una corretta manutenzione. In commercio esistono stufe che si collegano direttamente alla presa d’aria, permettendo di evitare i fastidiosi spifferi.

La canna fumaria deve rispondere alle norme di prodotto specifiche, essere dotata di una placca camino idonea e uscire oltre il tetto. Il tubo che collega la canna e la stufa non può avere un numero di curve superiore a 3 metri e una lunghezza orizzontale superiore a 4 metri. Per approfondire tutti i requisiti necessari per l’installazione delle stufe a pellet occorre consultare la norma tecnica UNI 10683.

In foto Asia S1 di Karmek One, stufa a pellet ad aria ventilata forzata caratterizzata da struttura e rivestimento in acciaio, braciere in ghisa e scarico fumi posteriore.

Pro e contro di stufe a pellet ad aria e ad acqua

Passiamo ai pro e ai contro delle stufe a pellet ad aria e ad acqua. I vantaggi offerti da queste ultime sono:

  • La possibilità di integrarle alla caldaia già esistente ottenendo anche acqua calda sanitaria.
  • La possibilità di collegarle a un impianto di riscaldamento già attivo in casa.
  • La possibilità di riscaldare tutte le stanze tramite l’installazione di tubi o convettori ad aria.
  • La possibilità di umidificare l’ambiente riscaldato, abbattendo così il rischio di raffreddori e allergie.


Ci sono, d’altra parte, degli svantaggi. Innanzi tutto, la convenzione forzata generata dal ventilatore interno solleva, durante l’aspirazione dell’aria calda, le polveri presenti nell’aria; in secondo luogo, l’aria tende a diventare piuttosto secca e quindi possono sorgere dei fastidi (per esempio bruciore agli occhi).

E ancora, la stufa di questo tipo può risultare piuttosto rumorosa e comunque non può funzionare senza energia elettrica. Necessaria è inoltre un’accurata manutenzione almeno una volta all’anno. Le stufe ad aria riscaldano l’ambiente più velocemente delle stufe idro e consumano una minore quantità di combustibile.

I lavori per realizzare una canalizzazione efficiente, però, sono un po’ impegnativi e comportano una spesa in più. Inoltre, le stufe ad aria non sono in grado di fornire anche acqua calda. Non bisogna dimenticare, d’altra parte, che in tutti i casi si tratta di apparecchi che richiedono un combustibile, il pellet, economico ed ecologico e che perciò la combustione si traduce in emissioni poco inquinanti.

In foto la stufa a pellet Reflex di MCZ: si chiama così perché la fiamma, più che vedersi, si sente. La porta a lame verticali, infatti, nasconde il focolare e impedisce la visione diretta e completa del fuoco. Una seconda porta in vetro è l’accesso al braciere.

Quando è possibile installare una idrostufa a pellet

Le stufe a pellet ad acqua producono acqua calda utilizzabile sia per i radiatori che come acqua calda sanitaria. Possono lavorare da sole, ovvero come unico generatore di calore per l’intero ambiente (quindi sostituire in toto la caldaia), oppure rappresentare l’integrazione di un sistema di riscaldamento già esistente, sia tradizionale che di ultima generazione (a gas, a metano o a gpl), o ancora essere usate con sistemi di riscaldamento alternativi quali il solare termico.

Se si sceglie la strada dell’integrazione, è necessario aggiungere strumenti che separino gli impianti in questione e consentano lo scambio di calore, per un esempio uno scambiatore a piastre o un puffer con serpentino che alimenti i generatori di calore differenti dalla stufa.

Per il resto, l’installazione di una stufa a pellet ad acqua è sostanzialmente uguale a quella di una stufa ad acqua (la normativa di riferimento è la stessa) e il lavoro deve essere affidato a un tecnico specializzato che faccia prima di tutto una verifica relativa alle caratteristiche della casa (non tutte sono idonee), allo stato dell’eventuale impianto già esistente e alle esigenze abitative (quindi alla potenza necessaria).

Ricordiamo che devono esserci un adeguato sistema di evacuazione dei fumi e una corretta ventilazione dall’esterno; fondamentale è anche la presenza di un’alimentazione elettrica vicina con impianto di messa a terra conforme CE. In foto la stufa a pellet ad acqua Duchessa Idro Steel de La Nordica Extraflame. Il rivestimento è in acciaio verniciato, il top è in maiolica.

Consumi e prezzi delle stufe a pellet ad aria e ad acqua

Ma quanto costano le stufe a pellet ad aria e ad acqua? Dipende dalla potenza, dalle misure, dal rendimento, dalla marca, dai materiali con cui vengono realizzate; il prezzo delle stufe con rivestimento in ghisa o in pietra ollare, per esempio, è all’incirca il doppio del prezzo delle stufe con rivestimento in acciaio.

Per fare un altro esempio, una idro stufa con potenza pari a 12-14 kW costa mediamente 2.000-2.300 euro, un modello (sempre ad acqua) con potenza pari a 20-25 kW costa all’incirca 4.000 euro. Per una stufa ad aria da 12 kW si spendono più o meno 1.500-1.700 euro, per un prodotto ad aria da 14 kW la spesa si aggira invece intorno ai 3.000 euro.

Le stufe ad acqua, insomma, sono più costose di quelle ad aria e non potrebbe essere altrimenti, considerando che permettono di avere anche acqua calda sanitaria e sostanzialmente possono fare le veci di una caldaia. Comunque sia, si metta sempre in conto una spesa minima di 1.000 euro e una spesa massima di 5.500-6.000 euro (per i modelli da 35 kW). A ciò bisogna aggiungere il costo di installazione, che generalmente varia dai 250 ai 500 euro, e il costo per la manutenzione (una spesa annuale di un centinaio di euro).

Per lo stesso motivo appena illustrato, gli apparecchi ad acqua consumano più di quelli ad aria; per quanto riguarda il combustibile, possiamo fare comunque una media: 700-800 euro all’anno. Il consumo di energia elettrica è invece minimo, diciamo una ventina di euro all’anno.

In foto la stufa a pellet ad aria P958 di Piazzetta, indicata per riscaldare ambienti di medie dimensioni (l’aria è canalizzabile fino a 16 metri). Lo stile è classico, il rivestimento è in maiolica. Sistema di ventilazione forzata a 3 livelli di velocità.

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