Canna fumaria camino: come riutilizzarla

- 09 novembre 2014

Pulizia canna fumaria

Durante una ristrutturazione, può capitare di ritrovare una vecchia canna fumaria camino, che alimentava un antico focolare aperto, non più funzionante. Dopo le opportune verifiche tecniche e la pulizia canna fumaria, è interessante trovare il modo di recuperare questa uscita fumi con un prodotto a pellet o a legna efficiente e performante, che coniughi esigenze pratiche di risparmio sul riscaldamento con un risultato estetico di tutto rispetto. Quando si intende recuperare una canna fumaria esistente, che ha già funzionato, la prima cosa da fare è far intervenire un tecnico fumista per verificare che sia pulita e utilizzabile, che non abbia ostruzioni fino al comignolo e che non sia in comune con altri prodotti (ogni camino o stufa deve avere la propria uscita fumi). Foto: Stufa a pellet Cute di MCZ, con scarico fumi superiore e altezza di 80 cm, perfetta per essere inserita in un vecchio camino

Stufe pellet uscita fumi superiore

Dei prodotti interessanti per recuperare una canna fumaria esistente sono le stufe pellet uscita fumi superiore. Questi modelli hanno lo scarico fumi verso l’alto, anziché sul retro come la maggior parte delle stufe, e riescono quindi a raccordarsi direttamente all’impianto fumario esistente. Sono molto pratiche da installare perché si inseriscono direttamente nel vano esistente, senza dover effettuare alcun lavoro di muratura. Anche l’inserimento della canna fumaria nuova nel camino esistente è particolarmente facile, perché la canna fumaria per i prodotti a pellet è sensibilmente più piccola rispetto a quella di un prodotto a legna (diametro di 10 cm contro i 25-30 cm della legna). Foto: Stufa a pellet Philo di MCZ, con uscita fumi superiore e profondità ridotta, ideale per installazioni in nicchia

Inserti per camini

Se si vuole ottenere l’effetto di un vero camino, recuperando la canna fumaria esistente, sono molto interessanti gli inserti per camini, a pellet o a legna. Entrambi permettono di limitare al minimo i lavori di muratura, perché vengono installati ad incasso all’interno del focolare esistente. Basta poi raccordarli alla canna fumaria esistente, tamponare gli spazi laterali con cartongesso ignifugo e il lavoro è concluso. La differenza tra inserti a legna e inserti a pellet è che i secondi sono più facili da gestire, perché possono essere programmati in modo che si accendano e si spengano secondo le esigenze dell’utente. Foto: Inserto a pellet Boxtherm 70 di MCZ: con la sua cornice minimale, si adatta a qualsiasi arredo, anche anche alle ambientazioni più classiche

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