L’abbiamo visto anche durante il Salone del Mobile 2016: sempre più spesso le case moderne sono caratterizzate da una zona living nella quale convivono la cucina e il soggiorno. Gli appartamenti di oggi, nella maggior parte dei casi, hanno una metratura inferiore rispetto al passato e di conseguenza non c’è la possibilità di adibire a cucina un intero locale. D’altra parte, si tende ad eliminare i muri perché “rubano” spazio prezioso. La creazione di questi ambienti spaziosi in cui si svolge gran parte della vita familiare e che si traducono in una grande varietà di elementi di arredo – il divano, per esempio, può essere poco distante dal piano lavoro – rende necessaria una sorta di suddivisione della superficie che sia discreta ma netta. Il modo migliore per raggiungere tale obiettivo è rappresentato senza dubbio dalle librerie divisorie, dette anche bifacciali. Perché hanno, appunto, due facce. E fungono perfettamente da parete. Una faccia dà sulla zona cucina, l’altra sulla zona relax. Ma ci possono essere soluzioni diverse, la possibilità di personalizzazione è massima. La libreria facciale è perfetta anche nei loft o nei monolocali: in quest’ultimo caso può anche segnare il confine fra la zona giorno e la zona notte. In foto Air di Lago, la “libreria galleggiante”: è realizzata con mensole o contenitori sospesi su lastre di vetro. Il forte spessore delle mensole e il volume dei contenitori contrastano con la leggerezza della struttura portante in vetro. Ogni composizione sembra sfidare la forza di gravità e, appunto, fluttuare nell’aria. Si può posizionare anche al centro della stanza.
Le librerie divisorie moderne permettono di organizzare gli spazio con flessibilità e creatività. E consentono anche di dar forma ai propri gusti personali, perché possono essere collocate (e abbinate) nei modi più diversi. C’è chi le utilizza per creare una zona più intima e raccolta, magari un angolo lettura o una sorta di mini studio; chi le sistema in prossimità del tavolo da pranzo, magari adornandole con piantine allegre e colorate. Ma le librerie bifacciali sono perfette pure nella cameretta dei ragazzi per separare l’area giochi dall’area in cui si studia e si dorme; e per suddividere l’ingresso dal soggiorno. La versatilità è il loro tratto distintivo. Inoltre hanno un’ottima capacità contenitiva, molti modelli sfruttano alla perfezione tutta l’altezza disponibile presentandosi con forme sinuose e al contempo offrendo numerosi ripiani. Per quanto riguarda i materiali, predomina il legno nelle sue mille vesti ma anche il metallo e determinati tipi di plastica sono piuttosto gettonato, soprattutto nel caso delle librerie design. In foto vedete Loft, libreria creata da Philip Jackson per Cattelan Italia. E’ in MDF laccato bianco goffrato fine (GF71) o noce Canaletto (NC). Misure: 135x34x170h o 200x34x170h.
Le librerie divisorie sono decisamente virtuose. Non solo non appesantiscono l’ambiente, per quanto lasciano filtrare la luce naturale e dunque contribuiscono a creare un’atmosfera densa di positività. Scandiscono le varie zone di un unico ambiente, fanno egregiamente le veci di una normale parete, entrambi i lati sono pratici e funzionali. Le librerie bifacciali in legno sono particolarmente solide e anche capaci di restituire una notevole resa estetica. Rappresentano la prima scelta di chi desidera trasmettere subito un senso di calore e accoglienza ma al contempo avere un mobile robusto e resistente. Il legno, dunque, è anche preferito da coloro che possiedono un nutrito numero di libri da sistemare: i libri pesano parecchio, si sa. A proposito di libri, il consiglio è quello di non riempire tutti i ripieni, ma valorizzare il gioco di pieno e di vuoti che dà una maggiore ariosità e si traduce anche in una maggiore illuminazione. Ben venga anche qualche soprammobile, purché non troppo appariscente. In foto la libreria bifacciale divisoria in noce E-110 di Dale Italia dotata di contenitori, mensole e piani di appoggio in vetro. La finitura delle ante e dei fianchi mostra la qualità dell’essenza in legno.
Le librerie divisorie design possono assumere le forme più bizzarre e imprevedibili. L’essenzialità è la caratteristica comune ma al contempo si traduce in proposte anche nettamente diverse fra loro. Sono spesso librerie dai contorni irregolari, che trasmettono un’idea di movimento nonostante la loro natura statica. Chi acquista una libreria di design va molto oltre la funzione di contenimento e divisione. Sì, l’ambiente viene suddiviso. Ma l’elemento che suddivide mira a catalizzare l’attenzione: ecco perché è importante riflettere bene sulla collocazione. E chi vuole osare, osi pure. In fondo, il design è anche – o soprattutto – questo. In foto la libreria WL2 appartenente al catalogo 2016 di MisuraEmme. Disegnata da Wolfgang Laubersheimer, più precisamente è una tensolibreria in lamiera grezza d’acciaio spessore 3mm. Finiture disponibile in grigio metalizzato o verniciato ruggine. Elemento di tensione in cavetto d’acciaio. Accurata lavorazione artigianale. Pezzo numerato.