4 consigli per scegliere gli sgabelli da cucina

- 14 maggio 2016

Qual è l’altezza corretta per gli sgabelli da penisola

Hai una cucina con penisola o isola centrale e ti stai chiedendo quanto debbano essere alti gli sgabelli per risultare davvero comodi e non affaticare la schiena, costringendo a mantenere posture errate? Parti dal presupposto che lo sgabello deve risultare dai 25 ai 30 cm più basso rispetto al piano.

Consideriamo una penisola o un’isola con uno zoccolo da 12 cm, basi da 72 cm e top con spessore pari a 3 cm, quindi con un’altezza complessiva pari a 87 cm: lo sgabello non dovrebbe superare i 62 cm. Se il bancone misura complessivamente 105 cm, invece, lo sgabello dovrebbe essere al massimo di 80 cm.

In ogni caso, considera l’idea di acquistare sgabelli regolabili, per avere la possibilità di modificarli in base alla persona che li utilizza e anche alla posizione in cui vengono collocati; al di là delle “regole”, può essere un vantaggio poterlo alzare o abbassare come si preferisce, badando però che la colonna vertebrale non si curvi troppo.

In foto lo sgabello imbottito ergonomico Iola di Miniforms: lo scocca in poliuretano espanso ha la forma di un guscio e i due ampi braccioli aggiungono un plus in termini di comodità. Il rivestimento è in tessuto e la scelta risulta davvero vastissima in termini di colori e fantasie.

I migliori sgabelli da cucina di design

Gli sgabelli di design diventano protagonisti della cucina grazie alla loro eleganza, all’originalità, allo stile. Catturano l’attenzione, spesso aggiungono una nota di colore e sempre rappresentano un fondamentale elemento per personalizzare l’ambiente.

L’estetica, quindi, in questo caso ha un ruolo primario ma ciò non significa che la funzionalità e il comfort passino in secondo piano. Anzi, questi sgabelli sono progettati per garantire il massimo dei risultati anche in tal senso. Passando dalla teoria alla pratica, vogliamo mostrarvi quattro fra i migliori sgabelli di design attualmente in commercio.

Il primo è firmato Calligaris e appartiene alla collezione Fifties. Perché questo nome? Perché è chiaramente ispirato agli arredi degli anni Cinquanta. Caratterizzato da una silhouette agile e leggera, presenta quattro gambe e ha la struttura in metallo. Privo di schienale, di contro ha la seduta imbottita e per quanto riguarda il rivestimento si sceglie fra cuoio, velluto e similpelle.

Il secondo è di Driade, ha lo schienale e la struttura in tubo e lamiera di acciaio stampato verniciato a polvere poliestere. I piedini sono in Abs, la seduta è in cuoietto. Fa parte della collezione Mingx, il cui nome è un esplicito riferimento alla dinastia Ming. Oltre all’arancio, i colori disponibili sono il bronzo e il nero.

Abbiamo poi lo sgabello girevole Alo, disegnato da Massimo Iosa Ghini per Poltrona Frau; si contraddistingue per il design ergonomico e contemporaneo. La scocca è in multistrato di faggio e pioppo curvato da stampo, la seduta è imbottita. Si sceglie fra numerosi colori diversi.

Infine vogliamo mostrarvi lo sgabello Ido, creato da Frank Rettenbacher per Zanotta; è interamente in legno (rovere naturale o noce Canaletto) e presenta una seduta leggermente concava. Il poggiapiedi triangolare è invece realizzato in acciaio inox satinato.

Quali materiali si adattano agli sgabelli da cucina

Quali sono i materiali più adatti alla produzione di sgabelli da cucina? La risposta è strettamente legata allo stile. Il legno massello viene utilizzato quasi esclusivamente per la realizzazione di sgabelli classici, il metallo rappresenta una sorta di punto di congiunzione fra lo stile classico e lo stile moderno, nel senso che risulta diffuso in entrambi i casi.

Le materie plastiche, per esempio il policarbonato e il polietilene, si usano soltanto per le proposte riconducibili a un design moderno e contemporaneo e lo stesso dicasi per i materiali sintetici quali il poliuretano espanso.

Per quanto riguarda il rivestimento di eventuali imbottiture, nel caso degli sgabelli contraddistinti da un’estetica tradizionale prevalgono i tessuti, mentre non di rado gli sgabelli moderni presentano rivestimenti in pelle o in ecopelle.

Vogliamo aggiungere che l’evoluzione del settore ha condotto verso un notevole alleggerimento delle strutture: gli sgabelli cucina, oggi, presentano nella maggior parte dei casi linee snelle e pulite, anche se offrono massime garanzie in riferimento alla resistenza e al sostegno, così come alla durevolezza. Possono sembrare fragili, insomma, ma non lo sono affatto.

In foto gli sgabelli della collezione Troy di Magis: la struttura è in acciaio, il sedile può essere realizzato in multistrato di faggio, in polipropilene o in polipropilene rivestito in tessuto. Si possono avere anche con fronte anteriore rivestito in tessuto o in pelle.?

Come assicurarsi che uno sgabello sia comodo

Gli sgabelli cucina sono senza dubbio esteticamente accattivanti e diventano necessari nel caso di penisole o isole centrali. Bisogna però sceglierli con cura, cioè tenendo in considerazione fattori ben precisi, altrimenti si rischia di stare scomodi e assumere posture sbagliate che si traducono in fastidi alla schiena e al collo, ma anche alle braccia.

L’altezza è fondamentale, giova ribadirlo: lo sgabello dev’essere 25-30 cm più basso rispetto al piano. L’altezza regolabile può rappresentare un plus in termini di comodità, perché permette di alzare o abbassare lo sgabello a seconda di chi deve sedersi. Altrettanto importante è la questione relativa allo schienale. Spieghiamoci meglio.

Se usate questo tipo di seduta soltanto per fare colazione o concedervi brevi break, potete tranquillamente optare per un modello che ne sia privo. Se invece utilizzate gli sgabelli anche per consumare i pasti, vi consigliamo di scegliere una versione dotata di schienale. E considerate che alcuni hanno anche i braccioli.

Tenete presente inoltre che molti sgabelli hanno la seduta imbottita, altri anche lo schienale imbottito; badate, però, che l’imbottitura risulti compatta e consistente al punto giusto: in medio stat virtus. Per quanto concerne i rivestimenti, la pelle e l’ecopelle si puliscono in pochi istanti e senza alcuna fatica mentre se scegliete i tessuti assicuratevi che siano sfoderabili e possibilmente lavabili in lavatrice.

Siete particolarmente esigente in fatto di comfort? Allora il vostro sgabello ha anche il poggiapiedi e quest’ultimo risulta facilmente raggiungibile. In foto lo sgabello Aspen di Devina Nais: la struttura è in ferro, la seduta imbottita e rivestita in pelle di bufalo.