choijn ha scritto:1) Non è che per difendere la libertà di espressione e/o di satira devi per forza apprezzare le vignette di Charlie Hebdo. Alcune di queste vignette, personalmente, le ho trovate eccessive, offensive e fuori luogo. Ma ciò non mi impedice certo di indignarmi per un crimine che, prima ancora di essere contro le persone, è contro la libertà.
Perciò ritengo una ca22ata tutti quei post in giro per l'internet in cui viene mostrata la trinità che si inchiappetta, con la domanda: "E adesso siete ancora Charlie?"..
Rispettando naturalmente tutte le opinioni, sono in disaccordo anche sull'ultimo punto - come posta Dammi il disastro potrebbe essere alle porte - ma questo mi preme di più.
Piccolo intervento a mio modo, mi scuso fin d'ora per la prolissità.
Sì, anche dopo la vignetta diffusa sul web, sarei per principio dalla parte di Charlie e la sua insopprimibile libertà di stampa e d'espressione contro qualsiasi tabù e potere.
In Francia - paese laico che ci ha insegnato a diventare 'stato' - ma anche nei paesi anglosassoni, è radicatissima la tradizione della
bande dessinée satirica, caricaturale, di critica politica, sociale e di dissenso, che risale ai tempi dei 'lumi', della libertà di stampa, e della rivoluzione del 1789.
Quindi questa stampa (fino a quando non è stata soppressa) per fare un giro largo, è stata corrosiva verso Luigi Filippo (sotto, mentre regnava, nota caricatura di Daumier su La Caricature, 1831), l'impero austriaco, i delfini e le famiglie regnanti europee, ma anche verso gli ottomani, i nazisti, Hitler, Mitterrand, Berlusconi, la Merkel, ecc..
Inoltre, piccolo dettaglio, gli artisti delle avanguardie storiche (espressionismo, cubismo, dadaismo) potevano permettersi di realizzare delle opere straordinarie e di non venderle perché fuori mercato, grazie al lavoro di grafica prestata per questo tipo di editoria. Poi, sulla statura di questi artisti prestati alla caricatura, Picasso quando visitò per la prima volta la cappella Sistina, a faccia-in-su, in ammirazione degli affreschi di Michelangelo esclamò: 'Ma questo è Daumier!'
Arte e totalitarismi non vanno d'accordo. Tragica la fine del regista Theo Van Gogh, selvaggiamente ucciso nel 2004, epigono e nipote di Vincent e Theo, ora tutti nel firmamento dell'arte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Theo_van_Gogh_(regista" onclick="window.open(this.href);return false;)